Il calcio, si sa, è strano: finché non trovi l’ambiente giusto, finché non trovi la tua personale quadratura del cerchio, non riesci a sbloccarti. Ne sa qualcosa Simone Andrea Ganz, attaccante classe ’93 che quest’anno è stato letteralmente il trascinatore del Como verso la Serie B.
Simone Andrea Ganz, figlio del grandissimo Maurizio Ganz, dopo aver vissuto la prima stagione tra i professionisti come un vero e proprio macigno, è riuscito a sbloccarsi dimostrando quantomeno di essere un attaccante che, in Lega Pro, è in grado di compiere sfracelli.
Cresciuto nelle giovanili del Milan, Ganz jr si conquista un posto da titolare fin da subito, riuscendo ad imporsi come uno dei migliori attaccanti del campionato Primavera, nel quale si dimostra affidabile sia in campionato sia nei vari tornei di Viareggio -tre- ai quali prende parte.
Nella massima competizione giovanile del nostro calcio, in coppia con Andrea Petagna, riesce a formare una coppia ben assortita in grado di spaccare in due qualunque difesa si trovassero davanti; i due, infatti, finiscono sul taccuino di molte società, pronte quantomeno ad acquistarle in prestito.
In particolare Ganz, di due anni più vecchio del compagno, si dimostra particolarmente maturo ed apparentemente già pronto per il grande salto già alla fine della stagione 2011-2012, nella quale mette a segno ben 16 gol in 24 partite tra campionato Primavera e Coppa Italia, riuscendo addirittura ad esordire tra i grandi, in Champions League, per 9 minuti nel pareggio contro il Bate Borisov.
Sembra essere il segnale più benaugurante di una carriera sulle orme del padre, eppure qualcosa in estate non funziona. Sebbene molte squadre si interessino a lui (si parlava di compagini di Serie B e Lega Pro) di fatto a settembre, quando il mercato chiude i battenti, Ganz si ritrova con un pugno di mosche in mano, costretto a fare il fuori-quota nella Primavera del Milan, di cui è capitano.
Poco male -si pensa- ed i risultati che conquista gli danno ragione: la fascia lo galvanizza ulteriormente ed a fine stagione sono ben 25 le reti messe a segno in tutte le competizioni. Un numero mostruoso che, questa volta, gli permette di accasarsi tra i professionisti.
Il Lumezzane, infatti, dopo un tentativo andato a vuoto nel gennaio precedente, a giugno gli concede una possibilità, acquistandolo in prestito dai rossoneri, ben felici di far crescere altrove un talento sul quale hanno dimostrato di puntare.
Qualcosa, fin da subito, non funziona: il feeling con mister Marcolini non sboccia sostanzialmente mai e sebbene il minutaggio sia comunque discreto (442 minuti suddivisi in 12 presenze) il rapporto con il gol improvvisamente si rompe, rimanendo a bocca asciutta.
Nel mercato invernale, quindi, per ritrovare la via che porta al successo, Simone Andrea Ganz rientra al Milan in anticipo di sei mesi sulla tabella di marcia, venendo subito prestato ad un’altra società, sempre in Lega Pro seppur in un altro girone: il Barletta. Qui la situazione non migliora: sono soltanto 6, infatti, le presenze in poco più di cinque mesi. Di gol, invece, nemmeno l’ombra.
Gli addetti ai lavori lo considerano un talento mancato, una grande delusione e via dicendo. Ganz, come il padre, non si perde d’animo: in estate, infatti, decide di ripartire da Como, piccola società sempre in Lega Pro che ha come unico obiettivo una permanenza tranquilla in questa serie.
Le cose, questa volta, girano in maniera diversa, ma in positivo. Ganz gioca, gli vengono concessi minuti ed occasioni importanti; il gol, infatti, arriva soltanto alla settima giornata ai danni della FeralpiSalò, ma è l’inizio di una parabola attesa da tempo eppure inaspettata.
La rete si gonfierà altre 10 volte, tutte decisive, e Ganz metterà in campo una personalità da vero leader, la quale non è riuscita ad uscire durante le due esperienze precedenti tra i professionisti.
Il Como, grazie anche e soprattutto ai suoi gol, riesce a qualificarsi per i Play-off che, potenzialmente, farebbero accedere una piccola realtà lombarda nella grande quanto difficile serie cadetta.
Due gol al ben più quotato Benevento nella prima gara fanno accedere gli azzurri alle semifinali, mentre il pareggio in extremis nella gara d’andata contro il Barletta permette al piccolo Como di essere più tranquillo nella gara di ritorno, vinta ai rigori. Una rete nella gara d’andata permette alla sua squadra di vincere il Bassano: la Serie B è conquistata.
Simone Andrea Ganz non ha assolutamente voglia di fermarsi qui; il Milan lo sa e con tutta probabilità l’anno prossimo lo presterà nuovamente al Como, nella speranza che il suo pupillo continui a percorrere la strada ben imbeccata quest’anno. Nel segno di papà Maurizio.
Francesco Bergamaschi © STADIO SPORT
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