Grande delusione per le tre italiane in Champions League, dove pure il Napoli si deve arrendere alla sconfitta contro lo Shakhtar Donetsk in Ucraina.
Non basta una rete di Milik al 71esimo per ribaltare la partita, che ha visto trionfanti gli ucraini. Errore da parte di Sarri a lasciar fuori quelli che forse sono i giocatori in miglior condizione in questo inizio di stagione, Allan e Mertens. Totale è stata la differenza dopo uscita in campo dello slovacco Hamsik e l’entrata del belga Mertens. Infatti dal 60esimo in poi si è avuto un altro Napoli, più sicuro delle proprie giocate e coinvolgente nel proprio gioco, il gioco che ha fatto innamorare l’intera Italia l’anno scorso. Ma qualche merito va dato alla squadra avversaria, scesa in campo con mentalità totalmente differente dal Napoli, con giocate e schemi studiati proprio per affrontare il club partenopeo.
Voti e pagelle:
NAPOLI
Reina 5: unico colpevole sul gol del momentaneo 2 a 0, ma non può questo evento giustificare la mancata copertura da parte dei suoi compagni su ogni ripartenza degli avversari.
Hysaj 5,5: spinge poco, riesce ad esser più preciso in fase difensiva, poco da salvare.
Albiol 5,5: non guida la difesa con la solita eleganza, contribuisce a tenere un baricentro troppo basso.
Koulibaly 6: qualche buona chiusura, prova anche a spingere ma anche per lui qualche chiusura non all’altezza.
Ghoulam 5,5: spinge molto meno del solito, contribuisce a tenere bassi i ritmi, qualche svarione in fase difensiva. Sale nel finale.
Zielinski 5: nel primo tempo è poco più di un fantasma. Nel secondo, se possibile, va anche peggio (dal 66′ Allan 6: ci mette tanta energia e sveglia il centrocampo azzurro).
Diawara 4,5: sbaglia troppo, fa rimpiangere tanto Jorginho, fallendo anche appoggi elementari. Poco incisivo in fase di interdizione.
Hamsik 4,5: continua il momento negativo, dopo 50 minuti il primo inserimento degno di questo nome e sesta sostituzione di fila aprendo il caso legato al suo nome (dal 60′ Mertens 6,5: cambia l’inerzia dell’attacco ed anche della partita, attualmente non si può prescindere dal suo talento).
Callejon 5: mai innescato, contribuisce ad isolarsi con una performance fisica non all’altezza.
Milik 5,5: non è il suo Napoli ed un dato lo evidenzia, con i soli 7 palloni toccati nel primo tempo. Il rigore non riscatta una gara comunque negativa e certificata dalla grande occasione sprecata nel finale.
Insigne 6: ci prova a creare qualcosa, qualche buona apertura e cresce nel finale con l’inserimento di Mertens. Finisce da regista ed anche stremato.
All. Sarri 5: non è la squadra che ha programmato, i campanelli d’allarme contro Atalanta e Bologna si sono fatti sentire con lo Shakhtar in modo profondo. Urge trovare rimedi.
Shakhtar Donetsk
Pyatov 6: gestisce bene quello che il Napoli gli chiede di fare, l’ordinaria amministrazione. Non può nulla sul rigore.
Srna 6,5: 35 anni e non sentirli: spinge, ci crede e lotta in fase difensiva. Performance da capitano vero.
Ordets 6: sostituisce Krivstov e, salvo un recupero quasi killer, trova una buona serata (92′ Kocholava sv).
Rakitskiy 6: bene come il compagno di reparto, partita senza sbavature.
Ismaily 6,5: dimostra di avere una gamba superiore a molti altri sul terreno di gioco e sulla sinistra contribuisce a creare tanto.
Stepanenko 5,5: l’equilibratore della squadra, unisce difesa e centrocampo iniziando la manovra. Riapre la gara causando il fallo da rigore su Mertens.
Fred 6: il meno brillante della truppa brasiliana, un po’ troppo nervoso ma riesce a dare comunque qualità alla manovra.
Marlos 6,5: un folletto quando rientra sul sinistro, si rende pericoloso in diverse circostanze (dal 76′ Kovalenko 5: si segnala per aver mancato da zero metri il gol del 3-1).
Taison 6,5: il più pericoloso dei suoi. Oltre al gol, una serie importante di giocate e di pezzi di alta scuola. Si spegne nel finale.
Bernard 6: ci mette sostanza anche nella fase difensiva oltre ad esser il play avanzato della squadra.
Ferreyra 6,5: un gol ed un assist a certificare che l’interesse manifestato a più riprese su di lui da diversi club italiani e non solo non era affatto ingiustificato (dall’88’ Dentinho sv).
All. Fonseca 7: il suo Shakhtar imbriglia il Napoli cedendo solo nel finale, palesando le mancanze attuali degli azzurri e riaprendo, di fatto, la tradizione in Champions dopo l’era Lucescu.
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