Serie B: Procura indaga su Spezia-Parma

Riavvolgiamo il nastro: giorno 18 maggio si gioca l’ultima giornata del torneo cadetto e in lizza per il secondo posto, ultimo disponibile per la promozione diretta, ci sono ancora Frosinone, Parma e Palermo. I siciliani espugnano Salerno, ma per festeggiare hanno bisogno degli stop di laziali e ducali: mentre i secondi vincono a La Spezia, i primi pareggiano clamorosamente in casa contro il Foggia e così, a salire direttamente in A, è proprio il Parma.

Torniamo a oggi e all’apertura di un’indagine da parte della Procura federale per un presunto caso di combine, venuto alla luce grazie a due giocatori della compagnie ligure, Filippo De Col e Alberto Masi, che, insieme ai dirigenti Leonardo Pinto e Luigi Micheli, sono stati sentiti dalle autorità. La prova madre è costituita da alcuni sms inviati dai parmensi Fabio Ceravolo e Emanuele Calaiò, ex punta dello Spezia, nei quali si leggono “inviti” impliciti agli spezzini a non impegnarsi troppo. Successivamente sono stati sentiti anche i giocatori del Parma.

Tali sms risalgono a quattro giorni prima della partita e sono stati denunciati immediatamente dalla società ligure per evitare sanzioni per omessa denuncia; le indagini sono quindi iniziate immediatamente e adesso siamo al momento delle audizioni dei calciatori e dirigenti dello Spezia per accertare se, oltre ai messaggi, vi siano stati anche altri contatti. I destinatari, è importantissimo dirlo, non hanno risposto ai messaggi.

La partita era terminata 2-0 per gli emiliani, che dovettero sudare parecchio per avere la meglio e riuscirono a sbloccare il match solo nella ripresa. Con questa inchiesta, però, la gara viene ora vista con occhio diverso dagli inquirenti. Nel mirino verrà messo anche l’altro ex parmense Gilardino, che, sul risultato di 0-1, ha mandato in curva un rigore battuto con fin troppa leggerezza e ha ricevuto una lunga serie di insulti dai suoi tifosi, tanto da decidere di smettere di giocare.

Potrebbe trattarsi di un semplice, seppur avventato, caso di “cazzeggio” tra amici (come detto, Calaiò ha giocato nello Spezia due anni fa), ma, qualora venga fuori un caso di combine, anche se andato a monte, sarebbero grossi guai per i giocatori del Parma, che rischierebbero pesanti squalifiche per la violazione dell’articolo 7 del codice di giustizia sportiva della Figc (“Il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara o di una competizione ovvero ad assicurare a chiunque un vantaggio in classifica costituisce illecito sportivo”).

Nel frattempo, il Parma ha diramato un comunicato ufficiale nel quale respinge le accuse, difende i giocatori interessati e annuncia di essere a disposizione delle autorità. Forse si prospetta una nuova estate caldissima.

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