Pare che in Superbike si sia raggiunto il punto di non ritorno. Lo strapotere di Jonathan Rea e della Kawasaki, che il solo Davies, in sella ad una Ducati che non sempre lo assiste a dovere, sta ammazzando anche questo campionato, pur essendo stati affrontati solo cinque appuntamenti su tredici previsti.
D’altronde, la classifica parlano chiaro: in dieci manche, Rea ha ottenuto 235 punti su 250 disponibili, distanziando di 74 punti Davies e di 75 punti Sykes. Un dominio a tratti imbarazzante che, oltre a mettere in grossa difficoltà i competitors, sta allontanando anche il pubblico, abituato a ben altri tipi di gare. E potrebbe portare anche problemi nei riguardi di case che vorrebbero in futuro gettarsi nella mischia.
Ecco perchè, nella giornata di sabato ad Imola, Eric de Seynes e Robert Watherston, maggiori rappresentanti rispettivamente di Yamaha e Honda in SBK, si sono incontrati per discutere sul da farsi, convenendo che la situazione attuale del campionato si discosta molto dallo spirito dello stesso e da quanto promesso dalla Dorna quando, cinque anni fa, salì sul timone di comando anche del mondiale delle derivate di serie.
Nonostante l’introduzione delle EVO e di altre normative atte a calmierare i costi e, nelle intenzioni, ad avvicinare le prestazioni, si è creato uno scenario nel quale la Kawasaki investe pesantemente sulla ZX-10R, al contrario dei rivali, contemporaneamente impegnati in altri sostanziosi progetto, ovvero la MotoGP. In particolare, le critiche delle due case nipponiche sono rivolte contro l’elettronica sviluppata dalla Kawasaki, alla quale solo parzialmente la Ducati ha saputo porre rimedio.
Convocato da Honda e Yamaha, il Direttore Sportivo del World SBK, Gregorio Lavilla non ha potuto fare altro che spallucce di fronte alle rimostranze dei due colossi. D’altra parte, però, ha promesso di portare le loro istanze alla Dorna. Probabile che, a breve, si giunga all’adozione della centralina unica, già presente sia in MotoGP che nel British SBK. Ma sinceramente questa battaglia è solo all’inizio e la Kawasaki non mollerà di certo facilmente la posizione di forza nella quale si trova attualmente.
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