SBK GP Olanda 2017: l’analisi della gara

Il Gran Premio d’Olanda, disputatosi nell’Università del Motociclismo, ovvero il mitico circuito di Assen, ha reso sempre più evidente il dominio di Jonathan Rea e della Kawasaki in quest’avvio di Mondiale 2017. Il bicampione in carica ha messo a segno un’altra doppietta, pur faticando, mentre anche l’altro pilota della Casa di Akashi, Tom Sykes, ha dato segnali positivi. Morale basso in casa Ducati, dove un problema tecnico ha appiedato Davies in Gara-1, allontanandolo forse già definitivamente dalla vetta del Mondiale. Questi i temi principali del weekend olandese, che andiamo a sviluppare di seguito.

Il podio di Gara-2 del Gran Premio d’Olanda del Mondiale SBK 2017 (foto da: worldsbk.com)

REA E KAWASAKI, LE MANI SUL MONDIALE

Inutile girarci attorno. Jonathan Rea e la sua Kawasaki ZX-10R sono i padroni assoluti della Superbike. I numeri, d’altronde, non mentono: sette vittorie su otto manche disputate, tre Superpole su quattro, cinque giri veloci su otto. Il tutto per la bellezza di 195 punti conquistati su 200 disponibili. E pazienza se ad Assen Rea si sia dovuto sudare le due vittorie, prima a causa di Davies poi a causa del team-mate Sykes, battuto per l’inezia di 25 millesimi. Quel che conta è che il nordirlandese, al top sin dalla prima sessione di libere e mostruoso in Superpole, con un crono più veloce delle MotoGP, è sempre lì, garanzia di successo, lasciando solo le briciole agli avversari.

Le Kawasaki di Jonathan Rea e Tom Sykes, durante Gara-2 di domenica, ad Assen (foto da: ultimatemotorcycling.com)

Ma questo weekend anche Tom Sykes si è preso qualche soddisfazione. Pur ancora debilitato dal virus intestinale contratto ad Aragon, stavolta i risultati in pista sono stati migliori per il Campione 2013. Vero che il 2° posto in Gara-1 è frutto delle disgrazie di Davies, ma alla domenica Tom mette in pista tutta la sua voglia di rivalsa, dando vita ad un gran duello con Rea, dovendo arrendersi per un nonnulla. In classifica, Sykes è il primo inseguitore del compagno di box, staccato di 64 punti. La sensazione è che difficilmente il britannico possa impensierire Rea ma, una volta tornato al top, potrebbe togliersi soddisfazioni.

DUCATI, E’ TEMPO DI RIFLESSIONI

La Casa di Borgo Panigale lascia l’Olanda con i suoi sogni di gloria pesantemente frustrati. La Kawasaki è stata superiore in ogni turno di prova, esprimendolo particolarmente in qualifica, dove le Ducati hanno preso una paga pesante. In Gara-1, però, Chaz Davies ci stava mettendo la classica pezza, appellandosi alla sua grinta e alla sua bravura, tenendo a sorpresa testa a Rea praticamente fino alla fine. Ma quando si pregustava un duello all’ultima staccata fino alla bandiera scacchi tra i due rivali, ecco che la Panigale R di Chaz si ammutolisce, lasciandolo nello sconforto.

Chaz Davies, sul podio di Assen, Gara-2 (foto da: worldsbk.com)

In Gara-2, Davies opera una buona rimonta fino al terzo gradino del podio, ma non ce n’era per andar dietro alle due ‘Verdone’. La classifica, pur con altri nove appuntamenti da disputare (18 manche), sembra già una sentenza, con un eloquente -84. Chaz non deve arrendersi, ma per riaprire la contesa deve per forza di cose sperare in qualche passaggio a vuoto del finora infallibile Johnny. Passando a Melandri, il suo weekend è stato molto difficile. Il ravennate è apparso in affanno sin dal venerdì mattina e lui stesso ha definito il 3° posto di Gara-1 ‘sorprendente‘, quasi ‘fortunoso‘. Molto peggio in Gara-2, dove una caduta l’ha tolto di mezzo prima di metà manche. Testa adesso ad Imola, gara di casa per Ducati e posto ideale dove provare a rialzare la testa.

GLI ALTRI #1: YAMAHA A SPRAZZI, BENE FORES E SAVADORI

Come in altre occasioni, il resto della griglia non ha avuto molto spazio. La Yamaha ha rischiato di vivere un GP davvero negativo, visto il doppio ritiro di Gara-1. La domenica, però, l’ottima rimonta di van der Mark (4° alla fine) e la top-5 di Lowes (5°) hanno contribuito a salvare il bilancio della Casa di Iwata. Olanda positiva anche per Forès e Savadori. L’iberico del team BARNI Racing si è messo in luce con un gran 4° posto nella prima manche; la domenica pomeriggio, dopo aver anche condotto la gara (pur se per un solo giro), è giunto solo 13° per problemi con gli pneumatici. Ottimo, quindi, il rientro di Lorenzo Savadori (Aprilia), 5° in Gara-1 e poi scivolato in Gara-2, anche a causa di una RSV4 RF non proprio gentile con le coperture. Restando a Noale, non riesce ad ingranare Laverty, che porta a casa un doppio 8° posto.

GLI ALTRI #2: RAMOS SUGLI SCUDI, BMW DELUDENTE, HONDA IN LEGGERA RIPRESA

Applausi per il weekend dello spagnolo Roman Ramos. Il centauro del team Kawasaki Go Eleven (privato) si è tolto belle soddisfazioni, chiudendo 7° in Gara-1 ed 11° in Gara-2. Assen avara di soddisfazioni per la BMW. Mentre Jordi Torres, dopo un ritiro al sabato, è riuscito parzialmente a rimediare con un 7° posto la domenica, complicatissimo è stato il debutto di De Rosa, che ha rimediato solo un 13° ed un 17° posto. Qualche pallido raggio di luce arriva dalla Honda, quantomeno con Stefan Bradl. Il tedesco ha ottenuto il miglior risultato stagionale in Gara-1 (6°), per poi chiudere 10° in Gara-2; per quel che riguarda Hayden, invece, lo statunitense saluta l’Olanda con un 14° ed un 9° posto. Solito combattente Leon Camier che, in sella ad una MV Agusta non granchè competitiva, dopo un 10° posto al sabato, strappa un bel 6° posto la domenica. Continua a patire Alex De Angelis (12° e 15°), mentre Riccardo Russo colleziona due ritiri e Ayrton Badovini un 15° ed un 16° posto.

CHE SOLLIEVO MARVIN FRITZ!

I pensieri degli appassionati, comunque, erano tutti per Marvin Fritz. Il 24enne tedesco, nativo di Mosbach, coinvolto in una terrificante carambola nelle prime fasi dell’Europeo Superstock 1000, all’altezza dell’ultima chicane di Assen, sta meglio e, notizia delle ultime ore, in giornata verrà dimesso dal Universitair Medisch Centrum Groningen, nel quale era stato ricoverato, cosciente, sin da domenica pomeriggio. Pur nella paurosa dinamica (Fritz è stato centrato in pieno dal nostro Tamburini), che a tutto faceva pensare fuorchè ad un qualcosa di positivo, il tedesco in pratica se l’è cavata con una contusione polmonare e tanto, tanto spavento. Tutto è bene quel che finisce bene, possiamo dire a gran voce.

Il centauro tedesco Marvin Fritz, uscito quasi incolume da un pauroso incidente durante la gara dell’Europeo Superstock 1000, ad Assen (foto da: contactohoy.com.mx)

Prossimo appuntamento per il Mondiale SBK nel weekend del 12-14 Maggio, ad Imola.

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