Marco Giampaolo ce l’ha fatta e con la sua Sampdoria da record, con il sesto successo su sei a Marassi, riesce, finalmente, nell’impresa di battere la Juventus contro la quale aveva sempre perso nei dieci precedenti.
Una sfida che si è decisa tutta nel secondo tempo con la Sampdoria lucida, compatta e fisicamente brillante, capace di stordire addirittura segnando tre reti, una Juventus impacciata, distratta e sempre più nervosa.
Forse l’impegno imminente di Champions League contro il Barcellona, forse un inizio di campionato stranamente difficile per la retroguardia, fiore all’occhiello degli ultimi sei successi in Serie A, fatto sta che la versione della “Vecchia Signora” scesa in campo nella ripresa di Marassi ha lasciato non poche perplessità per la facilità con cui si è ritrovata, all’improvviso, sotto non di una, non di due, bensì di tre reti.
E, se errori di distrazione in fase difensiva o errori di superficialità nell’area avversaria contro squadre decisamente più deboli come il Benevento nell’ultima giornata prima della sosta, possono essere perdonati, contro formazioni organizzate, ben allenate e potenzialmente letali con interpreti di valore, la situazione è differente.
E così, la squadra di Massimiliano Allegri si trova, alla vigilia di un mese ultra impegnativo con gli scontri diretti con Napoli, Inter e Roma in campionato e Barcellona in Champions League, a fare i conti con una sconfitta che mina il morale e la fiducia di una macchina che sembrava perfetta.
Perfetta invece, si è rivelata la Sampdoria e la scintillante gestione di Marco Giampaolo, allenatore composto e poco appariscente, ma estremamente abile e capace, e dopo il successo contro il Milan arriva anche quello, ancor più prestigioso contro la Juventus, insomma, non più davvero una sorpresa, ma una splendida certezza.
TABELLINO
Marcatori: 52′ Zapata (S), 71′ Torreira (S), 78′ Ferrari (S), 91′ Higuain rig. (J), 94′ Dybala (J)
Sampdoria (4-3-1-2): Viviano; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Strinic; Praet (25′ Linetty), Torreira, Barreto (74′ Verre); Ramirez; Quagliarella (83′ Caprari), Zapata. All. Giampaolo.
Juventus (4-2-3-1): Szczesny; Lichtsteiner, Rugani, Chiellini, Asamoah; Khedira, Pjanic (80′ Matuidi); Cuadrado (73′ Douglas Costa), Bernardeschi (61′ Dybala), Mandzukic; Higuain. All. Allegri.
Arbitro: Marco Guida della sezione di Torre Annunziata
Ammoniti: 14′ Bernardeschi (J), 55′ Quagliarella (S), 59′ Rugani (J), 63′ Ferrari (S), 65′ Khedira (J), 76′ Linetty (S), 91′ Ramirez (S),
MIGLIORI
Zapata e Torreira 7,5: il centravanti colombiano in area avversaria è imprevedibilmente devastante perché con la sua enorme stazza fisica può vincere qualsiasi duello e punirti da un momento all’altro. E così succede su un maldestro campanile alzato da Bernardeschi, sul quale può uscire Szczesny o arrivare Lichtsteiner, piomba invece lui che incorna e insacca in rete. Il regista uruguaiano, invece, è meraviglioso da veder giocare, tanto piccolo quanto abile a difendere il pallone e a disegnare geometrie deliziose che illuminano la manovra della Sampdoria. Trova anche il gol, cosa vuoi chiedergli di più?
Quagliarella, Ferrari, Silvestre 7: l’ex della partita non segna, ma può esultare con i suoi perché è sempre presente in tutte le azioni offensive della sua squadra e, se non arriva al gol, fornisce comunque assist e sostegno da vero leader sul campo. I due centrali di difesa, invece, vincono tantissimi duelli, impedendo per 90 minuti alla Juventus, miglior attacco della Serie A, di trovare la via del gol. Ferrari, per esagerare, decide anche di segnare mangiandosi Khedira nell’area piccola emblema di come ieri, la Sampdoria, avesse più fame di vincere.
Higuain 6: l’unico che si salva forse insieme a Douglas Costa subentrato positivamente dalla panchina. Il Pipita trova gol solo su rigore ma è quello che, soprattutto nei primi 45 minuti pressa, spinge e carica i suoi e tiene alta la squadra, dimostrando ancora una volta un’eccellente condizione fisica.
PEGGIORI
Asamoah e Lichtsteiner 5: quasi tutti insufficienti i bianconeri che dopo un buon primo tempo spariscono dal campo in balia della Sampdoria. Sulle fasce comunque, la Juventus, riesce davvero poco a farsi pericolosa ed entrambi, in fase difensiva soffrono più del previsto.
Khedira e Pjanic 5: altro reparto dove non c’è stata partita nel secondo tempo, ovvero quando si è decisa la sfida, è stato il centrocampo con i due bianconeri travolti dal solido ed eterogeneo corrispettivo blucerchiato. Con la pressione dello svantaggio poi, Pjanic affretta le giocate ed inizia a sbagliare diversi passaggi, mentre Khedira si lascia beffare sul terzo gol da Ferrari.
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