Sampdoria-Juventus 3-2: per i bianconeri risultato bugiardo e corsa scudetto che si complica

Una Juventus volenterosa ma inconcludente fa fare bella figura a una Sampdoria tenace e combattiva.

Si potrebbe archiviare così telegraficamente l’analisi di questo match.

Perché, con il dovuto rispetto per la prestazione dei padroni di casa, il copione per i bianconeri sembra essere sempre lo stesso: se dalla cintola in su le cose tutto sommato funzionano  a parte qualche aspetto da rivedere, la fase difensiva continua ad essere il tasto dolente-i numeri sono eclatanti, 22 gol subiti in 18 impegni stagionali, 14 in 13 giornate di campionato, è decisamente troppo. Inoltre la banda di Allegri non subiva 3 gol in un solo match dalla batosta 3-0 al “Camp Nou” contro il Barcelona a Settembre, mentre in questo campionato non li aveva mai subiti, in Serie A in generale non le accadeva addirittura dal sorprendente 3-1 all’Olimpico contro la Roma lo scorso Maggio.

La manovra bianconera non è affatto da buttar via, possesso palla mai in discussione e primo tempo pressoché dominato dagli ospiti. Le trame offensive son spesso ben congeniate, ma è la finalizzazione a lasciare parecchio a desiderare.

Bene ancora Higuaìn, che oltre a realizzare il calcio di rigore che riapre momentaneamente e illusoriamente la partita per i bianconeri-10° gol stagionale, addirittura 6° di fila nelle ultime 5 partite stagionali, 8° in campionato-è autore della prima vera è sempre al centro delle azioni più pericolose, e alcune le crea di sua iniziativa.

L’argentino è ben supportato da un Bernardeschi che sembra aver trovato la sua posizione ideale nella manovra, al centro del tridente offensivo-la prima vera palla gol del match è proprio una verticalizzazione dell’ex viola per il Pipita che però incrocia troppo il destro (vedasi foto sopra)-ma decisamente mal supportato dai due a mezzo servizio Pjanic e Cuadrado, il primo recuperato in extremis ma ancora palesemente non in condizione, mentre il secondo, sprecone quanto mai, butta via due limpide palle gol, una per tempo, entrambe su assist proprio del Pipita: prima nel 1° tempo, indi ancora sullo 0-0, con una splendida palla filtrante del numero 9 a smarcare in area il colombiano, che da 1 metro e mezzo potrebbe limitarsi a toccarla comodamente in rete, e invece fa il tiro al bersaglio con il portiere blucerchiato Viviano, centrandolo in pieno con un suo destro potente; poi nella ripresa, poco prima del gran destro vincente di Torreira che sigla il momentaneo 2-0, sempre Higuaìn porta avanti un bel contrattacco dei bianconeri servendo a centro area Cuadrado che, tutto solo a tu per tu col portiere, manca clamorosamente il tocco decisivo. Un pomeriggio da dimenticare proprio per l’uomo che aveva deciso l’ultimo precedente fra le due squadre, con il colpo di testa vincente che sancì lo 0-1 finale sempre a Marassi e sempre in campionato lo scorso Marzo.

Il turnover attuato da Allegri in vista del big match di Champions League all’ Allianz Stadium contro il Barcelona non produce gli effetti sperati, specie sulle corsie laterali, dove da una parte Asamoah perde palla durante la confusa ma insistita azione del grande ex di turno Quagliarella che porterà al gol che ha aperto le marcature, e dall’altra, nella medesima azione, Lichtsteiner conferma il fatto di non essere un terzino difensivo, facendosi letteralmente sovrastare in contrasto aereo da Zapata che di testa infila nell’angolino alla sinistra di un inebetito Szczesny-anche lui parte del turnover, ancora una volta fa riposare Buffon, la seconda di fila, dopo il sofferto 2-1 contro il Benevento allo Stadium.

Sui successivi 2 gol doriani non mancano le responsabilità di un giocatore che da tempo sembra non essere più la sicurezza a cui la Juve era abituata, Giorgio Chiellini, che non copre a dovere sulla conclusione del 2-0 di Torreira-il dettaglio nella foto sottostante- e non esegue la diagonale difensiva in occasione del 3-0 di Gian Marco Ferrari, che appoggia comodamente a porta vuota servito da Quagliarella, ma favorito anche dal discontinuo Rugani, che va a vuoto di testa sul calcio piazzato di Torreira da cui era partita l’intera azione.

In pieno recupero arrivano segnali positivi da un altro elemento che sta attraversando un forte periodo di incostanza, Paulo Dybala, che parte defilato sulla destra e si accentra infilando un bel sinistro rasoterra dal limite dell’area, un gol che ricorda vagamente quello segnato dalla Joya nell’altra gara giocata a Marassi dai bianconeri, un altro match ricco di emozioni e di gol, il 2-4 in rimonta contro il Genoa alla 2^ giornata, anche allora l’argentino aveva chiuso le marcature, con la differenza che in quel caso la rimonta fu ampiamente compiuta dai bianconeri al Ferraris.

Già, proprio lo stadio “Luigi Ferraris” è da considerarsi elemento chiave, 7 vittorie su 7 in casa in questo campionato per i doriani,  per non parlare di una sorta di mini-maledizione di Marassi  per i bianconeri, che non hanno avuto vita facile in 3 degli ultimi 4 impegni nell’impianto genovese, 2 dei quali persi: prima del sopra citato 2-4 contro il Genoa della 2^ giornata, vittoria larga ma certamente oltremodo sofferta, senza contare l’a sua volta citato 0-1 contro la Samp lo scorso campionato, era arrivata una netta sconfitta sempre contro i Grifoni, anche allora subendo 3 gol, 3-1 il risultato finale un anno fa, in totale sono 8 le reti incassate dalla Juve nei suoi ultimi 4 precedenti nel capoluogo ligure, a rimarcare il problema della scarsa solidità difensiva.

Per i bianconeri è già la quarta sconfitta stagionale, la seconda in campionato dopo il clamoroso 1-2 casalingo contro la Lazio, che è già mattatrice stagionale della Juve, alla quale ha strappato anche la Supercoppa Italiana. Sconfitta che ovviamente complica sempre più l’obiettivo scudetto, specie a fronte di un Napoli lanciatissimo. In tal senso la banda di Allegri avrebbe modo di recuperare punti, specie nel tremendo tour de force che la vedrà affrontare in 2 turni di fila-15° e 16°- prima i partenopei al “San Paolo”, poi l’Inter allo “Stadium”, in 2 durissimi scontri al vertice che i bianconeri dovranno giocarsi a dovere. 

Nel post partita naturalmente felice il tecnico doriano Marco Giampaolo, dichiaratosi felice di aver finalmente battuto Max Allegri, il quale dal canto suo ha affermato di non essere scontento della prestazione dei suoi, ritenendola buona a dispetto della sconfitta.

Il tecnico bianconero si rivela nuovamente profeta: prima della sfida contro il Benevento ricordava il colpaccio del Frosinone che nel 2015, a sua volta neopromosso nella massima serie, aveva guadagnato il suo 1° storico punto in Serie A proprio con un bel pari 1-1 allo Stadium, e poi si sa come andò contro gli Stregoni, mentre prima di questo match contro la Samp in conferenza stampa aveva alluso alla poco invidiabile tendenza dei bianconeri a subire troppi gol, e a Marassi ne sono arrivati altri 3….

Volendo trovare qualche lato positivo, i bianconeri non meritavano decisamente di perdere, e la sconfitta potrebbe considerarsi quasi come studiata in vista del ben noto impegno contro il Barça in Champions, o per meglio dire, la Juve potrebbe approcciare al big match dello Stadium con la giusta rabbia e voglia di rivalsa.

Di certo c’è che, come insegna questo match, la forza di volontà non è sufficiente, e carenze difensive e disattenzioni son costate care contro la Sampdoria, potrebbero risultare altrettanto insidiose contro i catalani.  

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