Nella costiera amalfitana hanno l’audacia di sognare. La Salernitana occupa momentaneamente la 13esima posizione nella classifica del campionato cadetto. Niente di esaltante, sembrerebbe. Ma basta un’occhiata più attenta per vedere che la zona play-off è lì, a soli 5 punti. Perfettamente alla portata, almeno numericamente parlando.

E’ quindi legittimo sognare per gli uomini di Alberto Bollini. Quantomeno sul piano della mera classifica. Su quello del gioco, c’è ancora da lavorare.

Bollini è subentrato a Giuseppe Sannino a partire dalla 17^ giornata, ed il suo bilancio non si può considerare positivo, finora: 3 vittorie e 4 sconfitte.

L’ultimo turno di campionato ha visto i campani subire la loro prima sconfitta nell’anno nuovo, tutto sommato accettabile però, essendo arrivata in casa della capolista, il Verona di Fabio Pecchia, vincente 2-0.

E dire che il 2017 era iniziato bene per i campani, vincenti 1-0 in casa contro lo Spezia di Domenico Di Carlo, in quello che a tutti gli effetti può essere definito uno scontro diretto per la conquista dei play-off. Il gol partita lo aveva realizzato allo scadere della prima frazione di gioco Massimo Coda, il bomber stagionale dei campani, con 9 gol in questo campionato-fra i quali non figura nessun calcio di rigore.

I ragazzi di Bollini devono certamente migliorare, e non solo sul piano numerico. Là davanti la formazione è stata rinforzata, con l’arrivo dalla Pro Vercelli di Mattia Sprocati, attaccante dotato di grande duttilità tattica.

Per gli amanti della storia e delle statistiche del calcio, il club campano manca dalla Serie A da quasi 18 anni ormai, e nella sua storia ha calcato per sole 3 stagioni il massimo livello del calcio italiano, la prima volta nella sua storia come Divisione Nazionale, nella stagione 1945/46, le altre 2 come Serie A, nel 1947/48 e, appunto, nel 1998/99.

Una stagione che, come le altre due, finì subito con la retrocessione, ma regalò qualche bella soddisfazione, con prestigiose vittorie casalinghe, 1-0 contro la Lazio – seconda nella classifica finale –addirittura 2-0 contro l’Inter e 1-0 contro la Juventus – anche se entrambe non nelle loro forme migliori –   2-1 contro la Roma e perfino il largo 4-0 contro il Bologna.