Non solo Conte e Ancelotti: c’è un altro tecnico italiano che all’estero è stato protagonista di una stagione da incorniciare. Stiamo parlando di Massimo Carrera che con il suo Spartak Mosca ha conquistato lo Scudetto con tre giornate di anticipo, dopo il successo di misura nell’ultimo turno di Premier League ai danni del fanalino di coda e già retrocesso Tomsk. A 270 minuti dal termine del torneo, infatti, i cugini del CSKA e lo Zenit San Pietroburgo non possono arimeticamente più raggiungere i biancorossi, avendo rispettivamente un distacco di dieci e undici punti dalla vetta.
Numeri alla mano, una vera e propria impresa quella di Carrera, visto che lo Spartak non vinceva il titolo addirittura da sedici anni. Un arco di tempo durante il quale la società ha cambiato la bellezza di dodici allenatori, senza però mai riuscire a ottenere risultati di livello (qualche secondo posto e la Coppa nazionale del 2003 gli unici rilevanti). Una prima svolta si è avuta nel 2014, quando i moscoviti hanno cominciato a giocare nello stadio di proprietà, la “Otkrytie Arena”.
Per l’allenatore di Sesto San Giovanni si tratta del primo trofeo a tutti gli effetti da quando siede in panchina, oltre alla Supercoppa ottenuta nel 2012 da vice di Conte alla Juventus. Da calciatore, sempre con indosso la casacca bianconera, ha alzato al cielo il “triplete tricolore” nel 1995: Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa.
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