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Roma, Solbakken e Wijnaldum scaldano i motori: quale impatto avranno sui giallorossi?

Il neo arrivato Ola Solbakken e l’infortunato Gini Wijnaldum in recupero dal lungo infortunio si preparano nel 2023 a dare una mano più consistente ai compagni di squadra. Adesso che la Roma di Mourinho è di rincorsa e punta indiscutibilmente ad un prestigioso quarto posto che profuma di Champions.

Da un lato c’è Ola Solbakken il rifinitore che ai confini dell’aurora boreale ha spaventato la Roma nell’ultima Conference, dall’altro lo sfortunato olandese Gini Wijnaldum che finora ha dovuto rinunciare a tutto per il grave infortunio per la rottura della tibia rimediato in allenamento ad agosto che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per metà stagione.

Ola Solbakken e Gini Wijnaldum si preparano nel 2023 a dare una mano più consistente ai compagni di squadra. Adesso che la Roma è di rincorsa e punta indiscutibilmente ad un prestigioso quarto posto che profuma di Champions.

Se l’impatto di entrambi sarà quello che i tifosi giallorossi si auspicano, le quote relative ai capitolini sui nuovi siti scommesse e sui portali di betting attivi da anni, potrebbero cambiare repentinamente, e assegnare maggiori chance di successo alla Roma: in ottica Coppa Italia, Europa League e quarto posto, per il quale al momento non sono propriamente tra i favoriti.

Ola Solbakken, arrivato dal Bodø/Glimt a parametro zero, resta finora l’incognita del reparto offensivo giallorosso per il mancato utilizzo da parte di Mourinho. Pinto aveva iniziato a lavorare per un accordo con il club norvegese più di un anno fa e dopo una lunga trattativa l’atleta si è trasferito nella capitale a fine 2022 e inizio 2023, dopo aver battuto la concorrenza di Napoli ed Eintracht Francoforte. Considerando il rendimento dei partenopei e la caratura dell’intera rosa, l’avanti scandinavo avrebbe dovuto inserirsi alla perfezione nel team di Spalletti e questo dimostra, almeno in teoria, il valore dell’ex centravanti norvegese. Ad oggi una manciata di minuti giocati: con la Fiorentina più o meno sei.

Classe ‘98, 186 cm di altezza, due volte campione di Norvegia. Ruolo principale: ala destra, ma sa adattarsi anche a sinistra. Ola Selvaag Solbakken ha giocato 91 gare con l’FK Bodø/Glimt, collezionando 20 reti e 24 assist. 349 i minuti giocati in Europa League e 19 nelle partite di qualificazione alla Champions. Valore di mercato: 3,50 milioni, ma a Roma è arrivato a titolo gratuito. Idee chiarissime sul futuro: quello prossimo con i giallorossi e quello più lontano, in cui sogna di tornare nel Rosenborg. Ma prima c’è la capitale, dove Ola deve ancora dimostrare il suo valore. 

Nasce pivot nel calcio a cinque ed è ben strutturato fisicamente. Un esterno di grande brillantezza atletica. Alla fisicità aggiunge una certa rapidità e una buona tecnica individuale. Può giocare anche a sinistra ma preferisce agire a destra visto che ama rientrare sul suo piede preferito, il mancino. Sulla carta una pedina preziosa per Special One, soprattutto per il modo di giocare del tecnico portoghese: in carriera, infatti, Solbakken ha giocato quasi soltanto da esterno alle spalle di un centravanti di riferimento. Esattamente quello che potrebbe fare nella capitale, dietro l’ariete Abraham. Il ventiquattrenne potrebbe imbucare palloni preziosi ai propri compagni di reparto. Il tutto senza mai perdere di vista la porta. Ad alternarsi con El Shaarawy potrebbe essere proprio il nuovo arrivato, schierato a destra con il piede invertito, cosicché possa rientrare sul sinistro.

Nel frattempo Mourinho ha preferito chiarire alcuni giorni fa la situazione fisica dell’altro rientrante, l’olandese Wijnaldum: “Qualche volta l’ufficio stampa mette delle foto che potrebbero indurvi in errore, mettono dei reel di allenamento dove lui è con il gruppo ma per una questione di gioia di stare con noi, in realtà non può allenarsi con noi. Deve stare clinicamente a posto, poi possiamo iniziare a pensare quando tornerà. Le foto che vedete da Instagram o da altre parti, sono semplici scatti”.

Gini Wijnaldum è arrivato a Roma come centrocampista in grado di fornire alla Roma quel tasso di fantasia e di imprevedibilità in mediana che potrebbe servire a rompere gli equilibri di qualunque partita, soprattutto quelle bloccate sull’impasse del pareggio. Matic e Cristante sono centrocampisti solidi e di qualità, ma con caratteristiche di base abbastanza simili.

L’ex Klopp e PSG dovrà tornare velocemente ad alti livelli atletici per mettere in mostra le sue corse in conduzione. Ma anche la sua intelligenza tattica, che a Liverpool lo portava a muoversi continuamente senza palla, anche alle spalle della difesa avversaria: un giocatore dalla buona combinazione tra un centrocampista difensivo aggressivo e un centrocampista offensivo creativo. Versatilità e affidabilità, unita a costanza di rendimento, infortuni a parte. Atleta dal buon dribbling, che nel tempo ha migliorato anche la resistenza alla pressione avversaria.

Non è facile capire se e come lo Special One intenda utilizzare i due innesti nello schieramento iniziale. L’olandese ha sicuramente più chance nello scacchiere di Mourinho, anche da inizio gara, in mediana e sulla destra interna del centrocampo. Per lui  serve indiscutibilmente recuperare minutaggio e forma fisica. Ola, invece, non ha bisogno di tempo: prontissimo a entrare da subito. E la Roma ha la necessità di capire quale impatto potranno avere sul finale di stagione.