Roma-Shakhtar Donetsk 1-0, qualificazione ottenuta dopo il 2-1 dell’andata per gli ucraini.
Dovendo analizzare tatticamente il match ci si rende conto di come lo Shakhtar sia una valida squadra. In casa è davvero difficile batterla, dato che non solo la Roma ci ha perso. Ma anche il più quotato Manchester City di Guardiola ha dovuto arrendersi con identico punteggio.
La partita vede schierate le due formazioni secondo i moduli con cui sono sempre abituate a giocare. Di Francesco mette in campo il suo solito 4-3-3, con Nainggolan uomo preposto a portare il primo pressing. Assieme a lui c’è Dzeko, incontenibile ieri sera. Prestazione maiuscola del bosniaco, coronata dalla rete decisiva per il passaggio ai quarti.
Fonseca, invece, schiera la sua squadra con un 4-2-3-1, ma che può assumere un’altra conformazione quale il 4-1-4-1. Viene utilizzato nella fase difensiva, ma anche quando Fred deve costruire la manovra dal basso.
Il tecnico degli ucraini ha preferito impostare una gara accorta, fatta di molto possesso palla e qualche incursione in area avversaria. Il suo intento era quello di tenere il più lontano possibile i giallorossi dalla loro zona difensiva.
Quindi un primo tempo che vede regnare l’equilibrio, perchè nessuna delle due squadre riesce a prevalere per 45 minuti. Vi sono momenti in cui gli ucraini sembrano prevalere, costringono i giallorossi a remare dietro, tenendoli lontani dalla loro area.
Altri, invece, in cui i giallorossi sono più incisivi, riescono a portare il pressing offensivo ad un buon livello. Ciò che è mancata di più, ieri sera, è stata la capacità di effettuare una pressione univoca.
Si sono palesati dei timori per la zona difensiva, infatti Florenzi più di Kolarov, era attento a non far passare i suoi avversari sulla sua fascia di competenza.
Nella manovra offensiva giallorossa si sono viste delle difficoltà, con De Rossi che non riusciva a ricevere il passaggio dei propri compagni di difesa, Fazio e Manolas. Vi è stata un’ottima chiusura delle linee di passaggio con Taison e Ferreira, che ha costretto Nainggolan e Strootman a fare da punti di riferimento per saldare il gioco.
La fase più importante, la si è vissuta nel secondo tempo, dove la Roma, costretta nella propria metà campo dal possesso palla avversario, aggiusta la difesa, autrice di alcuni errori nella prima frazione.
Scivolamenti e coperture che mettono in difficoltà i tentativi di affondo avversari. Ma poi, la vera fase importante della gara arriva nella ripartenze. La Roma diventa micidiale nelle ripartenze, con i cambi di gioco, le verticalizzazioni e gli scatti sugli esterni.
Proprio da un lancio in verticale di Strootman verso Dzeko arriva la marcatura decisiva. Il bosniaco è bravo a condurre il pallone e beffare il portiere degli ucraini in uscita.
Così come anche nell’occasione dell’espulsione del difensore dello Shakthar Donetsk, dove Dzeko è bravissimo ad infilarsi nella linea arretrata e a provocare il fallo.
Gli ucraini hanno dimostrato notevoli difficoltà nel fronteggiare i palloni alle spalle e su questo aspetto sono stati bravissimi i giallorossi.
Qualificazione meritata, quarti raggiunti. Ora tutto ciò che verrà, è un di più che fa bene al club. Fronteggiare le più grandi squadre d’Europa è già un grande risultato, insperato all’inizio dei gironi.
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