Ne avevamo parlato qualche settimana fa ed ora rieccoci qui ad affrontare nuovamente il tema riguardante l’interessamento del gruppo Friedkin per la Roma di James Pallotta. 

A fine ottobre voci di corridoio parlavano di un interessamento del gruppo americano per la società giallorossa, anche se, non si era ben capito, se l’interesse fosse mirato ad un’entrata in società o addirittura all’acquisizione della stessa. Infatti, come detto, si trattava di voci che vedevano l’interesse di Dan Friedkin, CEO dell’omonima holding di famiglia, in una fase pressoché preliminare. 

Ora come ora però, la situazione sembra aver avuto una forte accelerazione visto che lo stesso gruppo americano pare disposto ad entrare ufficialmente in società, mettendo sul piatto una cifra pari a 150 milioni di euro per il futuro aumento di capitale del club capitolino.

Pallotta, presidente Roma

150 milioni di euro che renderebbero quindi la società texana l’effettiva socia di minoranza del club. Da tempo ormai gli avvocati di Dan Friedkin studiano i conti della AS Roma e, sebbene in precedenza il gruppo abbia rifiutato l’ingresso nel club, ora la musica sembra totalmente cambiata.  

Con un patrimonio personale stimato di 4,1 miliardi di euro e un’attività più che florida sul territorio statunitense (Friedkin è distributore esclusivo Toyota in cinque stati federali americani oltre che possessore di cinema e alberghi di lusso), l’imprenditore californiano è pronto infatti ad entrare ufficialmente in società.

Sulla base di calcoli e percentuali, Pallotta detiene attualmente circa l’86,57% del club, mentre il resto delle azioni è nelle mani di piccoli investitori. Qualora però il gruppo Friedkin entrasse realmente in società con i 150 milioni, poc’anzi menzionati, la stessa società americana diventerebbe quindi, come anticipato, la principale socia di minoranza della Roma con buone possibilità, per il futuro, che la squadra finisca definitivamente nelle mani di Dan Friedkin e soci.