Rescissione immediata del contratto: il caso scommesse finisce malissimo | Carriera finita

Cosa ne sarà dei casi dei giocatori scommettitori. Il regolamento del Codice di Giustizia Sportivo, parla chiaro. Ciò a cui si va incontro.
Fagioli, Tonali, Zaniolo. Sono i primi tre giocatori indagati dalla Procura per le scommesse su piattaforme illecite. Il centrocampista della Juventus è reo confesso: ha ammesso le sue colpe e sta collaborando con Giuseppe Chinè, capo della Procura, già conosciuto lo scorso anno in ambito calcistico per il processo sulla Signora.
La strategia dei legali di Fagioli, attualmente, sembra la più chiara. Autodenuncia, massima collaborazione, l’ammissione di aver giocato (presumibilmente) sul calcio ma mai sulla Juve: il tutto per un sostanzioso sconto sulla pena, una riduzione del 50%, il che potrebbe poco più di due anni di squalifica.
Diversa, almeno finora, la difesa dei legali di Zaniolo. Il centrocampista offensivo del West Ham, seguito dall’avvocato Antonio Conte, sta puntando tutto sul fatto che Nicolò non sta scommesso sul calcio, ma nemmeno su eventi sportivi, bensì solo su giochi di carte, blackjack e slot probabilmente.
La situazione meno comprensibile per il momento è quella di Sandro Tonali. Non perché sia in una posizione differente dagli altri, ma perché è rimasto talmente scosso da non aver deciso (così sembra) la strategia da adottare: tutti i media di settore dicono che il centrocampista del West Ham abbia ammesso la sua situazione a chi gli sta vicino e lo farà anche quando verrà ascoltato da Chiné. E ancora: avrebbe iniziato un percorso di recupero, rivolgendosi a uno psichiatra e curerà la ludopatia.
Caso scommesse, cosa dice il regolamento di Giustizia Sportiva
Partendo dal presupposto che potrebbero e, ahinoi, dovrebbero aumentare i casi, in molti ipotizzano decine e decide di giocatori, forse anche i procuratori. E che ogni caso varia da ciò che di illecito verrà stabilito e quanta collaborazione ci sarà con la Procura, la violazione di alcune norme costa carissimo.
Il Codice di Giustizia Sportiva, d’altronde, parla molto chiaro in quell’articolo 24 più volte citato. Che evidenzia come i giocatori che effettuano, direttamente o indirettamente, “scommesse che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa“ rischiano forti sanzioni.

Attenzione al comma 5, c’è l’aggravante
I giocatori di calcio non possono scommettere sulla disciplina praticamente, questo è un punto di partenza che farà tutta la differenza di questo mondo per chi è o sarà indagato. Dal comma 5, però, potrebbe arrivare un’aggravante.
Tesserati e calciatori che sono venuti a conoscenza di scommesse da parte di colleghi senza denunciare il fatto alla Procura Federale saranno inibiti o squalificati dai sei mesi in su, con multa annessa. Rischiano tutti, dunque. Ovviamente i colpevoli diretti delle scommesse potrebbero essere condannati a una squalifica non inferiore a tre anni e a un’ammenda non inferiore 25mila euro. Il rischio di una carriera finita, buttata, è molto alto.