Il Pisa si aggiudica la sfida amichevole di prestigio contro i cinesi del Tianjin Quanjian.
Grande festa all’Arena Garibaldi per i toscani, vincenti 3-2 in rimonta in questa gara di lusso ma, soprattutto, di beneficenza, in quanto l’incasso è stato interamente devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto che ha afflitto diverse zone del Centro Italia negli scorsi mesi.
Una sfida a suo modo storica, per tutta una serie di ragioni. Prima fra tutte, diciamo, la sfida nella sfida, fra i due allenatori, Gennaro ‘Ringhio’ Gattuso su sponda toscana e Fabio Cannavaro su sponda cinese.
Compagni nel trionfo mondiale della nazionale azzurra del 2006, avversari in tante occasioni da giocatori in Serie A, soprattutto nel Derby della Madonnina, con Gattuso, una vita nel Milan e Cannavaro, veterano del calcio italiano, fra Parma, Inter e Juventus, i due si affrontavano per la prima volta da allenatori. Ennesimo segno delle generazioni avanzano. Fattore, questo, che ha davvero reso questa sfida romantica, oltre che, come detto, storica.
Inoltre, si tenga conto del fatto che non capita tutti i giorni di vedere una formazione straniera all’Arena Garibaldi.
Una sfida che porta in se anche un triste ricordo, la morte di Maurizio, tifoso del Pisa deceduto per un malore, proprio l’8 Febbraio 1999, esattamente 18 anni prima di questa gara, nella quale è stato commemorato, con il difensore pisano Luca Crescenzi che ha deposto un mazzo di fiori sotto la curva della tifoseria casalinga.
Gattuso decide di sfruttare la gara per testare alcuni giovani interessanti. 4-3-1-2, Cardelli in porta, in difesa Golubovic, Crescenzi, Longhi e Birindelli, centrocampo a rombo con Verna vertice basso-playmaker o, si diceva un tempo, metodista-a destra Zonta a sinistra Zammarin, Lazzari avanzato, in attacco l’albanese Cani con Giani della primavera.
Nella formazione di Cannavaro, neo promossa nella Chinese Super League, milita una grande conoscenza del calcio italiano, il brasiliano Alexandre Rodrigues da Silva, per tutti più semplicemente Pato, Il Papero brasiliano, oltre ad un giocatore che sarebbe dovuto finire in Italia ma alla fine ha optato per la Cina, il belga Alex Witsel, a lungo nel mirino della Juventus.
Neanche il tempo di iniziare e cinesi subito in vantaggio, con Geovanio che, imbeccato proprio da Witsel, a tu per tu con il portiere pisano Cardelli, lo trafigge con una conclusione chirurgica di destro. Il match prosegue a ritmi blandi-come consueto in un’amichevole-con i cinesi che mantengono un certo predominio, trovando il raddoppio al 35’ proprio con Pato, grazie ad un pallone perso malamente da Lazzari. Così si chiude il primo tempo.
Gattuso non si scoraggia e nella ripresa fa diversi cambiamenti, sia di modulo, passando al 4-4-2, sia di uomini in campo, con gli innesti di Peralta, Manaj e Masucci la davanti, Favale terzino sinitro e Verna al centro della difesa, e poi anche Del Fabbro e Landre.
I cambi danno i risultati sperati. Manaj inizia uno show tutto personale che propizia la prima rete toscana, all’80’il baby attaccante albanese-classe 1997- scarica un gran destro contro la traversa, trovando Masucci pronto a ribadire in rete il tap-in vincente.
Dopo varie altre occasioni dell’albanese, forse il migliore in campo, i toscani la vanno a vincere nel giro di 3 minuti, con due calci piazzati: al 42’ Mannini tira a giro scavalcando barriera e portiere avversari, al 45’ Peralta con un sinistro rasoterra inganna gli uomini in barriera che saltano facendo così finire il pallone in rete.
Un’iniezione di fiducia per un gruppo che aveva cominciato la stagione nella bufera societaria. Un brutto colpo per gli uomini di Cannavaro, che stanno svolgendo la loro preparazione a Catania.
Ma, alla fine, una festa per tutti.
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