Olimpiadi Pechino 2022: Straordinario Van Der Poel, oro in rimonta: Male gli azzurri

Lo svedese, detentore del record del mondo dei 5000 metri nonché campione del mondo in carica sulla distanza, si laurea campione olimpico davanti all’olandese Roest e al novegese Engebraaten. Ghiotto ottavo, migliore degli azzurri.

Alla fine, le gerarchie e i pronostici sono stati ampiamente rispettati, con lo svedese Nils van der Poel che si è laureato campione olimpico sui 5000 metri nella prova di pattinaggio di velocità.

Tuttavia, ciò che rende straordinaria la vittoria del venticinquenne pattinatore scandinavo, detentore del record del mondo e campione del mondo in carica sulla distanza, è la dinamica con la quale ha agguantato questo titolo.

Infatti, fino a quattro giri dalla fine, Van der Poel accusava ancora un ritardo di 1.64, che lo proiettava addirittura fuori dal podio. Da lì, lo svedese (con chiare origini olandesi), si è lanciato in una rimonta leggendaria, spalancando letteralmente il gas e andando a vincere con il tempo di 6:08.84 (che è anche il nuovo record olimpico), 47 centesimi meglio del pattinatore neerlandese Roest, che ha pagato l’arrivo scomposto dell’ultimo chilometro, -dove ha lasciato un secondo abbondante-, e oltre un secondo migliore del norvegese Engebraaten, alla fine medaglia di bronzo.

Un successo pazzesco, che consacra maggiormente il talento e la tenacia dell’atleta gialloblù, capace di prendersi il titolo olimpico dopo quello mondiale in una gara che non appariva affatto scontata e che ora lo lancia, ancora di più, come favorito numero uno per il bis olimpico anche sui 10.000, altra distanza dove detiene il record del mondo e della quale è campione del mondo in carica.

Passando al capitolo azzurri, è stata una giornata avara di soddisfazioni per i nostri atleti, col migliore degli azzurri, Davide Ghiotto, che si è classificato ottavo a oltre otto secondi dalla vetta. Una gara abbastanza opaca, quella del finanziere vicentino, che nell’ultimo chilometro ha addirittura pagato dazio all’enorme sforzo fatto, facendosi rimontare e superare dall’atleta russo Rumyantsev.

Addirittura peggiore, infine, la prova degli altri due azzurri, Michele Malfatti e Andrea Giovannini.

Il primo, anche lui finanziere come Ghiotto, si è classificato quindicesimo, probabilmente pensando alla gara più lunga e quella a lui più congeniale, i 10.000 metri. Il secondo, poliziotto della Val di Fiemme, ha chiuso ventesimo, lasciando intendere chiaramente come la testa e soprattutto le gambe fossero concentrate sulla mass start, -nella quale si è classificato quinto agli ultimi Europei di Heerenveen-, e che abbia usato la prova odierna come test della propria condizione in vista della gara in linea.

Detto che, comunque, il parco partenti non lasciava presagire una lotta per le medaglie, ci si aspettava sicuramente qualcosa di più dai nostri portacolori, che avranno comunque la possibilità di riscattarsi nei giorni a venire nelle gare a loro più congeniali.

Quanto a Van Der Poel, il percorso verso la leggenda è appena cominciato, con la prova di oggi che ha lanciato un messaggio forte e chiaro ai suoi “connazionali”: se l’Olanda vorrà fare la voce grossa, sa con chi dovrà vedersela. E, viste le premesse, la strada sembra essere più impervia del previsto.