No, non torni: il tradimento Lukaku e la bomba che arriva dallo spogliatoio | È andata così

Passato, presente e futuro s’intrecciano e s’intersecano nella settimana di Inter-Roma, una partita diversa dalle altre.
La stanno aspettando un po’ tutti. I tifosi dell’Inter non vedono l’ora di poter fischiare quello che fino a qualche mesi fa era un autentico idolo per il popolo nerazzurro, adesso un nemico giurato.
I tifosi della Roma confidano che possa finire come l’anno scorso, quando Mourinho era tribuna (proprio come domenica prossima) i giallorossi furono capaci di vincere 2-1 al Meazza grazie ai gol di Dybala e Smalling, abili a ribaltare la rete iniziale di Dimarco.
Soprattutto lui, il diretto interessato, Romelu Lukaku, per la prima volta al Meazza da avversario, dopo il fortissimo screzio di questa estate: il rinnovo doveva essere una pura formalità, è successo invece di tutto e il suo esatto contrario.
L’accoglienza che gli riserverà San Siro incuriosisce un po’ tutto. Anche per questo Inter-Roma non può essere una partita come le altre. Non in questo contesto storico, senza dimenticare l’importanza di quei tre punti in palio.
Lukaku e Inter-Roma: cosa dicono i bookie
Ai bookie quei fischietti previsti al Meazza (chi dice che ne saranno distribuiti cinquantamila, chi trentamila, poco importa) interessano relativamente, nel senso che i numeri di Big Rom sono sotto gli occhi di tutti.
Oggi Lukaku gioca per la Roma e segna a raffica: 5 gol in 7 partite di Serie A. Il gol del super ex è bancato a 1.72 su Gazzabet e 1.70 su Better e Goldbet. Non c’è una quota su come esulterà il belga: avrà il coraggio di sfoderare l’ormai sua proverbiale esultanza con il dito indice all’altezza della bocca, chissà?

Lukaku-Inter, un altro retroscena
Nella settimana di Inter-Roma, si vive il presente pensando al futuro ma anche voltando indietro per rivelare un altro retroscena. Lukaku alla fine ci aveva ripensato: nonostante le ammiccate con Milan (prima) e Juventus (poi) tramite l’avvocato Ledure, il belga sarebbe voluto tornare all’Inter. Già, sarebbe.
Le sue telefonate, però, non hanno trovato mai una risposta, almeno secondo una ricostruzione fatta da Gazzetta dello Sport. Un comportamento chiaro e netto di chiusura delle dirigenza nerazzurra, ma non solo. È stato lo stesso nuovo modus operandi di molti nerazzurri, non un chicchessia, ma i nuovi leader del gruppo: da Lautaro a Barella, da Bastoni a Dimarco, sono stati anche loro a sancire la rottura con Lukaku, accusato di alto tradimento.