Dopo aver visto modificati nelle ultime settimane sia la Draft Lottery (clicca qui) che la sfida tra West ed East all’All-Star Game (clicca qui), in NBA sembrerebbe potersi profilare all’orizzonte anche una sostanziale riforma addirittura dei Playoff. Il commissioner della Lega, Adam Silver, presente a Shanghai in occasione della sfida di preseason tra i campioni in carica dei Golden State Warriors e i Minnesota Timberwolves, ha infatti aperto per la prima volta all’ipotesi di modificare il format della postseason.
LeBron James e Kevin Durant, durante le NBA Finals 2017. La Lega sta discutendo sulla possibilità di modificare il format dei Playoff (foto da: slate.com)In sintesi si tratterebbe di scegliere le magnifiche 16 non più in base alle due Conference (Western e Eastern) bensì in base al record con il quale ogni franchigia conclude la regular season. Prima di adottare una decisione del genere, che rappresenterebbe una svolta epocale, bisogna considerare tutti i pro e i contro, come fa sottintendere lo stesso Silver, in particolare in termini di calendario e relativi spostamenti richiesti alle varie franchigie.
“Riformattare i Playoff è una cosa che continueremo a valutare. In tal caso, però, dovremmo anche rivedere il calendario della regular season, poiché adesso non c’è una pianificazione equilibrata tra le due Conference” – spiega Adam Silver – “Come sicuramente saprete, al momento le squadre ad Est giocano tra di loro molto di più di quanto fanno i team dell’Ovest. Se davvero vogliamo arrivare ad un format dei Playoff con le 16 migliori squadre per record dobbiamo assolutamente rendere la stagione equilibrata“.
Una riforma in tal senso eviterebbe che in una conference arrivino ai Playoff franchigie con un record anche negativo, mentre dall’altra parte, a causa eventualmente di un livello più alto di competizione, si trovino a venir escluse franchigie con record superiori (ad esempio pari o superiori al 50% di vittorie). Il dibattito è caldo in questo periodo, dato l’evidente squilibrio sussistente in questi anni tra la Western Conference e la Eastern Conference. Con i movimenti di giocatori avutisi quest’estate, poi, il divario è sembrato aprirsi ancora di più, pur se è doveroso sottolineare come questo sia un fenomeno ciclico in NBA, essendoci stati periodi dove era la Eastern Conference a venir considerata molto più dura della Western.
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