Una notizia bomba ha scosso la serata di ieri in NBA. Kyrie Irving, stella di primissima grandezza della Lega e, ovviamente, dei Cleveland Cavaliers vice-campioni 2017, ha chiesto al proprietario Dan Gilbert di essere ceduto tramite trade. Questa è l’indiscrezione clamorosa riportata prima da ESPN, tramite Brian Windhorst, poi confermata da TNT, secondo la quale il giocatore avrebbe avanzato la richiesta alla proprietà della franchigia dell’Ohio in un incontro tenutosi la settimana scorsa.
Kyrie Irving e LeBron James. Un sodalizio che sembrava solidissimo ai Cavaliers, ma che sembra in procinto di sfaldarsi, con l’addio di Uncle Drew (foto da: beinsports.com)Ma quali sarebbero le motivazioni di una scelta capace di alterare ancor di più gli equilibri della NBA? Stando a quanto riportano le fonti di ESPN, Irving non sarebbe più disposto a giocare come spalla di LeBron James (o meglio, all’ombra) e vorrebbe andare in un’altra franchigia, chiaramente competitiva, per giocarsi le sue chance da uomo-squadra. Una richiesta che, secondo i ben informati, avrebbe lasciato di stucco lo stesso James, già turbato dalla cacciata del General Manager, David Griffin (annunciato proprio nelle scorse ore Koby Altman), nonchè da una situazione generale sempre pendente a favore dei grandi rivali dei Golden State Warriors, autori di una free agency per certi versi clamorosa.
Prima scelta assoluta al Draft 2011, quattro volte all-star, Irving è un giocatore dotato di un talento eccezionale, possedente le soluzioni più disparate al tiro (famosi, ormai, i suoi ‘circus shot’, nei quali spesso si guadagna anche il fallo supplementare), velocissimo, con il ball-handling probabilmente migliore della Lega, oltre che, last but not least, ‘clutch‘ come pochi, ovvero sia decisivo nelle fasi fondamentali delle partite, in particolare nelle fasi topiche di una stagione (come dimenticare la tripla in faccia a Stephen Curry nei secondi finali di Gara-7 nelle Finals 2016 alla Oracle Arena?). Irving ha concluso la passata regular season con 25.2 punti (47.3% dal campo, 40.1% da tre), 5.8 assist e 3.2 rimbalzi di media in 35.1 minuti di utilizzo, passando poi ai Playoff a 25.9 punti (46.8% dal campo, 37.3% dalla lunga distanza), 5.3 assist e 2.8 rimbalzi in 36.3 minuti di utilizzo medio). Numeri migliorati alle Finals 2017: 29.4 punti (47.2% dal campo, 41.9% da tre), 4.4 assist e 4.0 rimbalzi in 40.4 minuti d’impiego.
COSA RISERVA IL FUTURO?
Sempre stando a quanto riportano i rumors d’Oltreoceano, Kyrie Irving avrebbe anche espresso le sue preferenze riguardo le possibili future destinazioni: San Antonio Spurs (la preferita), New York Knicks, Minnesota Timberwolves e Miami Heat (si parla anche dei Chicago Bulls, ma prima che Jimmy Butler prendesse la strada di Minneapolis). In tutti i casi bisogna agire tramite trade, ovvero scambi di giocatori.
Kyrie Irving, fronteggiato inutilmente da Steph Curry, nel momento decisivo di Gara-7 nelle Finals 2016 (foto da: somosnba.com)Secondo il giornalista Bill Simmons, la prima franchigia ad attivarsi per arrivare a Irving potrebbero essere proprio i Knicks, che proverebbero ad imbastire una trade a tre coinvolgente anche i Phoenix Suns. Nella Grande Mela finirebbe, oltre ad Irving, Iman Shumpert, mentre in Arizona si trasferirebbero il rookie francese Frank Ntilikina (scelta #8 al Draft 2017) e Channing Frye. Ai Cavs, invece, finirebbero Carmelo Anthony, Eric Bledsoe, due prime scelte dei Knicks ai Draft rispettivamente del 2018 e del 2020, oltre ad una prima scelta protetta dei Suns al Draft sempre del prossimo anno.
Per quanto riguarda le altre franchigie, siamo ancora ai livelli di ipotesi. Cominciando dai Twolves, rafforzatisi molto in questa estate, con gli arrivi di Butler, Jeff Teague, Jamal Crawford e Taj Gibson, ESPN parla di contatti tra Irving da una parte e il duo Towns-Butler dall’altra per convincerlo a trasferirsi nel Minnesota. Mentre da Miami non trapela ancora nulla, San Antonio è stata indicata da molti (Wojnarowski in primis) come la destinazione preferita dall’attuale #2 dei Cavs, dove andrebbe a far coppia con un altro fenomeno come Kawhi Leonard. Anche qui ci sono solo rumors, con Danny Green e LaMarcus Aldridge che vengono indicati come le pedine di scambio più probabili per arrivare al 25enne nativo di Melbourne, Australia.
Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi giorni, anche perchè non bisogna dimenticare che Irving ha ancora due anni di contratto con i Cavaliers per un totale di 60 milioni. In più, i Campioni 2016 rischiano di perdere il loro Re l’anno prossimo, quindi faranno di tutto, nel caso dovesse concretizzarsi l’addio di Kyrie, per guadagnare il massimo possibile dalla sua cessione. Fatto sta che tutto ciò, come detto in apertura, rischia di avere serie ripercussioni sugli equilibri della Lega, già messi in crisi dal Dream Team che gioca nella Baia di San Francisco.
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