Si è completato nella notte il quadro della Finale della Western Conference. Tutto come da pronostico dunque, con Houston Rockets e Golden State Warriors che hanno approfittato del primo match point a disposizione, chiudendo le rispettive serie sul 4-1 e passando al turno successivo, dove si sfideranno a partire da lunedì 14 maggio, con Gara-1 in programma al Toyota Center. Cominciamo proprio dalla squadra di coach D’Antoni, di scena sul parquet amico per Gara-5 contro gli Utah Jazz. Dopo un avvio a basso ritmo (16-21 al termine della prima frazione), la partita si accende nel secondo quarto, con i Rockets che vanno sul +8 (35-43 a 4’36” dalla pausa lunga). Gli ospiti reagiscono, impattando sul 43-43 (3’05” sul cronometro), ma una nuova accelerazione di Harden e compagni vale il nuovo +8 al 24′ (46-54).
Houston sembra in grado di scappar via, toccando il +11 con una schiacciata di Ariza (48-59 a 8’58” dall’ultima pausa); ma la squadra di coach Snyder trova una bella risposta con un break di 16-4, concluso dalla tripla di Burks per il +1 (64-63 con 5’07” da giocare nel terzo periodo). I Jazz, al 36′, sono avanti di tre lunghezze (78-75), e si lanciano fiduciosi negli ultimi 12′ di partita. Ma i Rockets non sono d’accordo e, grazie ad un parziale di 2-9, allungano sul +8 con 5’48” sul cronometro (89-97). Utah prova ancora a non mollare e si riporta sul -1 con una bomba di O’Neale (96-97 a 4’34” dalla conclusione).
E’ il canto del cigno, poiché i Rockets, trascinati in particolare da CP3, infilano un 6-15 negli ultimi minuti e la vincono 102-112. In una serata non eccezionale di James Harden (18 e 7/22 al tiro, 1/7 da tre), è Chris Paul a prendersi la scena (41+10 assist e 7 rimbalzi, 8/10 da tre); ok anche PJ Tucker (19+6 rimbalzi e 5/7 dall’arco). Per i comunque bravi Jazz, non sono sufficienti Donovan Mitchell (24+9 assist) ed Alec Burks (22).
Alla Oracle Arena, i Campioni in carica battono ancora i New Orleans Pelicans, volando alla quarta finale di Conference consecutiva. Primi minuti in equilibrio, poi gli Warriors piazzano il primo allungo (16-25 a 3’30” dalla prima pausa). Dopo aver chiuso i primi 12′ sotto di 6 lunghezze (26-32), NOLA finisce nuovamente a -9 (30-39 con 7’19” da giocare nel secondo quarto) per poi reagire con un break di 14-2 e passare in vantaggio con un alley-oop Rondo-Davis (51-50 a 2’42” dalla sirena). A fine primo tempo, Golden State è di nuovo avanti, anche se solo di tre lunghezze (56-59).
La partita cambia totalmente nel terzo quarto, quando Golden State decide di spaccare in due la sfida sia in attacco che in difesa. Con le sue quattro All-Star scatenate, i californiani annichiliscono gli ospiti con un terrificante parziale di 6-29 in meno di 7’30”, che vale il +16 con 4’38” da giocare nel periodo (62-88). Al 36′, i padroni di casa conducono con un rassicurante 75-95. A questi livelli, però, ad alzare le mani dal volante troppo presto si rischia di farsi male, anche se ti chiami Golden State Warriors. E così succede che i Pelicans infilano un break di 18-2 tra i -8’18” ed i -2’04”, per un 100-107 che qualche brivido a Kerr e compagnia cantante lo fa correre.
Ciononostante, Golden State reagisce per tempo e la porta a casa per 104-113. Parlavamo delle 4 All-Star degli Warriors, tutte in evidenza stanotte: Stephen Curry (28+8 assist e 7 rimbalzi), Kevin Durant (24+7 assist e 6 rimbalzi), Klay Thompson (23+6 rimbalzi) e Draymond Green (19+14 rimbalzi+9 assist e 3 rubate). A New Orleans non bastano Anthony Davis (34+19 rimbalzi e 4 stoppate) e Jrue Holiday, alla prima tripla doppia in carriera ai Playoff (27+11 assist e 10 rimbalzi).
Di seguito, il riepilogo della notte:
WESTERN CONFERENCE SEMI-FINALS
UTAH JAZZ @ HOUSTON ROCKETS 102-112 (1-4)**
NEW ORLEANS PELICANS @ GOLDEN STATE WARRIORS 104-113 (1-4)**
*Tra parentesi, la situazione delle varie serie.
**Houston e Golden State si qualificano per le Western Conference Finals.
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