Si torna in campo alla Oracle Arena, dopo l’incredibile rimonta dei Warriors in Gara-1 e le infinite polemiche susseguite all’infortunio di Kawhi Leonard e al contatto (volontario o meno) con il piede di Zaza Pachulia. Spurs che, come si sa, fanno a meno anche di Tony Parker, mentre Golden State tiene fuori Iguodala.

Senza il suo uomo migliore, per i texani si fa durissima e lo si capisce sin dal primo quarto. La partita dura poco più di 4′, poi i padroni di casa cominciano ad accelerare e per San Antonio è notte fonda. A 3’46” dalla prima sirena, McGee firma il +12 (10-22); alla fine dei primi 12′ i californiani sono avanti di 17 lunghezze (16-33). La musica non cambia nel secondo periodo. Golden State trova risposte anche dalla panchina e allunga sul +25 (19-44 a 8’48” dalla pausa lunga). Gli Spurs girano meglio in attacco, ma la difesa non riesce proprio a far nulla per arginare gli avversari. Al 24′, così, i Warriors sono agevolmente in vantaggio di 28 lunghezze (44-72).

Al rientro sul parquet, San Antonio, con l’orgoglio, prova quantomeno a rendere meno pesante la sconfitta. Ma i Warriors non tolgono il piede dall’acceleratore e, dopo aver toccato il +33 (70-103 a 2’19” dall’ultimo intervallo), concludono il terzo quarto sul +31 (75-106). La partita è già finita, con Mike Brown che toglie in anticipo i big dal campo. Ciononostante il vantaggio si dilata fino ad un massimo di 41 punti (86-127 a 5’11” dalla conclusione). Alla fine, il tabellone recita 100-136 per Golden State, che porta la serie sul 2-0. Stephen Curry è ancora una volta il migliore (29+7 rimbalzi e 7 assist); bene McCaw dalla panchina (18), così come da il solito apporto sostanzioso Draymond Green (13+9 rimbalzi e 6 assist). Negli Spurs, l’unico a salvarsi è Simmons (22), con un solo altro giocatore in doppia cifra, ovvero Bertans (13).

Di seguito, il riepilogi delle sfide della notte:

SAN ANTONIO SPURS @ GOLDEN STATE WARRIORS 100-136 (0-2)

*Tra parentesi, la situazione della serie.