NBA MVP 2018, i finalisti sono LeBron James, James Harden ed Anthony Davis

Con i Playoff in pieno svolgimento (domani notte si ricomincia con Gara-3 delle Eastern Conference Finals tra Boston Celtics e Cleveland Cavaliers), l’attenzione di appassionati ed addetti ai lavori è rivolta anche alla corsa per il titolo di MVP della regular season conclusasi nella prima metà di aprile, e che vede in Russell Westbrook il vincitore 2017.

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I tre finalisti nella corsa al premio di MVP della stagione 2017-18. Da sinistra a destra, Anthony Davis (Pelicans), James Harden (Rockets) e LeBron James (Cavaliers) (foto da: twitter.com)

Nella giornata di ieri, la NBA ha reso noti i finalisti di ogni premio individuale, e l’attesa era tutta per conoscere i tre che si giocheranno l’ambito riconoscimento di Most Valuable Player, con premiazione prevista al Barker Hangar di Santa Monica, Los Angeles, il prossimo 25 giugno. Ebbene, i candidati sono LeBron James, James Harden ed Anthony Davis, per il più classico dei parterre de rois.

LeBron James non ha bisogno di presentazioni: 33 anni da Akron, Ohio, stella indiscussa dei Cleveland Cavaliers e giocatore più dominante presente nella NBA, vanta 3 anelli (2012-13 con i Miami Heat, 2016 con i Cavs), 3 titoli di MVP delle Finals, 14 convocazioni all’All-Star Game (MVP nel 2006, 2008 e 2018), Rookie of the Year nel 2004 e già premiato 4 volte MVP della regular season (2008/09, 2009/10, 2011/12, 2012/13). The King, quest’anno, ha chiuso con uno spettacolare 27.5 punti, 9.1 assist e 8.6 rimbalzi di media a partita (a proposito, giocate tutte e 82), con un minutaggio medio di 36.9′ e tirando con il 54.2% dal campo ed il 36.7% da tre punti.

James Harden, dal canto suo, è dato come il favorito principale, dopo esser stato beffato lo scorso anno da Westbrook. Classe 1989 da Los Angeles, California, The Beard è il perno del sistema costruito da coach D’Antoni per gli Houston Rockets, trascinatore di una squadra capace del miglior record della regular season (65-17) e che sta provando a contendere alla corazzata Warriors l’accesso alle NBA Finals 2018 (serie al momento sull’1-1). Convocato 6 volte all’All-Star Game, Harden ha vinto finora il riconoscimento di Sixth Man of the Year nel 2012 e di miglior assistman nel 2016/17. Quest’anno la stella dei Rockets ha prodotto 30.4 punti di media, con 8.8 assist, 5.4 rimbalzi, 1.8 rubate in 35.4′ d’impiego medio, tirando con il 44.9% dal campo e con il 36.7% da tre.

Passiamo ad Anthony Davis, star dei New Orleans Pelicans. Il 25enne nativo di Chicago, Illinois, ha vissuto un’annata particolare, che è possibile dividere in due in un pre e post infortunio di DeMarcus Cousins, in seguito al quale AD ha dovuto prendere sulle sue poderose spalle tutto il peso di una franchigia, condotta ad un per certi versi clamoroso 6° posto ad Ovest. The Unibrow, in carriera, vanta 5 convocazioni all’All-Star Game (MVP nel 2017) e due volte il riconoscimento di miglior stoppatore (2013-14, 2014-15). Al sesto anno in NBA, Davis ha prodotto 28.1 punti, 11.1 rimbalzi, 2.3 assist, 2.6 stoppate ed 1.5 rubate ad allacciata di scarpe, con 36.4 minuti di impiego medio ed il 53,4% dal campo (82.8% ai liberi).

NON SOLO MVP

La giornata di ieri ha visto, come detto più su, le nomination anche degli altri riconoscimenti individuali della stagione 2017/18. Nessuna sorpresa, visto l’andamento della regular season, per quanto riguarda il Rookie of the Year, dove il favorito Ben Simmons (Philadelphia 76ers) se la dovrà vedere con lo spumeggiante Donovan Mitchell (Utah Jazz) e il bravissimo Jayson Tatum (Boston Celtics).

Per il Defensive Player of the Year, invece, correranno il francese Rudy Gobert (Utah Jazz), il camerunense Joel Embiid (Philadelphia 76ers) ed ancora Anthony Davis. Per il Sixth Man of the Year, il detentore Eric Gordon (Houston Rockets) se la vedrà con Louis Williams (Los Angeles Clippers) e Fred VanVleet (Toronto Raptors).

Per quanto riguarda il Most Improved Player (Giocatore più migliorato), il favorito d’obbligo è Victor Oladipo (Indiana Pacers), su Spencer Dinwiddie (Brooklyn Nets) e Clint Capela (Houston Rockets). Per il Coach of the Year, infine, sarà una bella battaglia tra Brad Stevens (Boston Celtics), Dwane Casey (Toronto Raptors, appena licenziato) e Quin Snyder (Utah Jazz).

Altri riconoscimenti saranno l’Executive of the Year, riservato al miglior General Manager, il Twyman-Stokes Teammate of the Year, premio per il miglior compagno di squadra, l’NBA Sportsmanship Award, premio per così dire Fair Play, NBA Cares Community Assist Award, premio riconosciuto per l’impegno nel sociale all’interno della comunità locale, e le giocate dell’anno, votate dagli appassionati. 

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