NBA Finals 2018, Recap 8 Giugno: gli Warriors spazzano via i Cavaliers e si aggiudicano il titolo

E’ bastato il primo match point ai Golden State Warriors per chiudere le NBA Finals 2018. Una serie che, eccezion fatta per Gara-1, ha avuto poca storia e che vede i Cleveland Cavaliers e LeBron James (con elevata probabilità al passo d’addio con la franchigia dell’Ohio) doversi inchinare con un umiliante sweep sul groppone (4-0). Alla Quicken Loans Arena, vi era l’ultima chiamata per gli uomini di coach Lue. Ma gli ospiti non hanno avuto pietà e, sospinti da un sontuoso Stephen Curry e da Kevin Durant, poi premiato per la seconda volta consecutiva MVP delle Finals, hanno spazzato via le residue resistenze degli avversari, centrando il terzo titolo negli ultimi quattro anni, il sesto nella storia della franchigia.

Foto di gruppo per i Golden State Warriors, Campioni NBA 2017/18, dopo aver travolto 4-0 nelle Finals i Cleveland Cavaliers (foto da: twitter.com/warriors)

Sin dalla palla a due, gli Warriors fanno intendere di volerla chiudere il prima possibile. A partire meglio dai blocchi è Curry, che ne mette 12 nel primo quarto, realizzando 9 dei primi 13 punti a referto dei suoi, per il 13-3 con cui comincia il match. I padroni di casa incassano e reagiscono, trascinati da un buon Kevin Love, che firma il -2 (13-11), prima di un nuovo allungo ospite, che conduce al +11 timbrato in schiacciata da Kevin Durant (24-13 a 5’07” dalla prima pausa). Dopo un time out, Cleveland accorcia sul -5, ma due triple di un ispirato Iguodala e di Young portano al 34-25 con cui finisce il primo parziale.

I padroni di casa partono con il piglio giusto ad inizio secondo quarto. Jeff Green ed un finalmente ispirato LeBron James, costruiscono il break di 4-14 che porta i Cavs in vantaggio (38-39 con 7’12” sul cronometro), con il #23 che sancisce il sorpasso con una bella inchiodata in contropiede. La partita prende quota, con giocate significative da una parte e dall’altra, anche se Golden State sembra sempre averne di più. A provare a tenere i suoi incollati è JR Smith, con due triple molto importanti; quando però si riaccende Curry sono dolori. Il #30 mette a referto altri 8 punti (20 in totale nei primi 24′), chiudendo il secondo quarto con una tripla fulminante che va a ripristinare il +9 per la squadra di coach Kerr (61-52).

Il terzo quarto, come ormai di consuetudine, è il quarto di Golden State, quello nel quale i californiani ammazzano le partite, producendo tanto in attacco ed alzando a livelli insostenibili (per gli avversari) l’intensità difensiva. Nel parziale in questione, a dirla tutta, è maggiormente la fase difensiva degli Warriors a far male ai Cavs, che contribuiscono a scavarsi la fossa con un orrendo 4/19 dal campo. Dall’altra parte, pur con percentuali non mirabolanti e con un Klay Thompson che finalmente si iscrive alla partita dal punto di vista offensivo (tutti e 10 i suoi punti realizzati nel terzo periodo), gli ospiti prendono definitivamente il largo, arrivando al 36′ con un eloquente +21 (86-65).

Cleveland, ormai, ha alzato bandiera bianca. Lo capisce un palazzetto silenzioso e deluso, inerme al cospetto di un avversario troppo forte che, una volta ritrovato nei suoi ingranaggi un certo Andre Iguodala, è tornato una macchina da guerra (basket) oggettivamente ingiocabile per chiunque. Golden State, nel lungo garbage time che è il quarto conclusivo, arriva a sfiorare il +30, con l’ennesima bomba di Curry (102-74 a 6’19” dalla fine). Il momento più significativo arriva a circa 4′ dal termine, quando LeBron James lascia il campo, forse per l’ultima volta in maglia Cavs, salutando compagni ed avversari ed accompagnato dalla standing ovation del pubblico di casa. La partita finisce 108-85 per Golden State, che chiude queste Finals sul 4-0 (primo sweep dal 2007, quando furono i San Antonio Spurs a sconfiggere così pesantemente proprio Cleveland e James, all’epoca alla sua prima serie di Finale).

Come detto, il protagonista assoluto è Stephen Curry (37 (12/27 dal campo, 7/15 da tre)+6 rimbalzi, oltre a 4 assist, 3 stoppate e 3 rubate), ma il titolo di MVP delle Finals, l’unico a mancargli, gli sfugge ancora. A conquistarlo in back-to-back è Kevin Durant (20+12 rimbalzi e 10 assist), preferito dai votanti per 7 a 4 rispetto al compagno di squadra. Un KD che, con 595 punti in questi Playoff, diventa anche il primatista di franchigia in postseason, migliorando i 594 fatti registrare da Curry stesso nel 2015. Per i padroni di casa, invece, il cammino di LeBron James si chiude con una prestazione non esaltante paragonata alle precedenti (23+8 assist e 7 rimbalzi), pur se lo stesso LBJ ha sottolineato di aver giocato queste ultime tre con una mano infortunata, sbattuta per la rabbia dopo il ko in Gara-1.

Di seguito, il riepilogo della notte:

NBA FINALS 2018

GOLDEN STATE WARRIORS @ CLEVELAND CAVALIERS 108-85 (4-0)*

*GOLDEN STATE E’ CAMPIONE NBA 2017/18.

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