NBA Finals 2018, Recap 1° Giugno: James è spaziale ma non basta. Vince Golden State dopo un overtime

Nella notte italiana, sono cominciate le NBA Finals 2018, atto conclusivo della stagione del basket americano, che vive ancora una volta sulla sfida tra i Golden State Warriors e i Cleveland Cavaliers di LeBron James. E’ stata una Gara-1 davvero emozionante, che ha riservato tutto ed il contrario di tutto, con momenti ai limiti del paradossale ed anche una coda molto polemica. Nonostante un LeBron James immarcabile, la vittoria, dopo un supplementare, è andata ai californiani, che vanno quindi sull’1-0. Ma passiamo allo svolgimento della partita.

Va a Golden State la vittoria, all’overtime, in una tiratissima Gara-1 delle NBA Finals 2018. Cleveland sconfitta nonostante i 51 punti di LeBron James (foto da: youtube.com)

Warriors ancora senza Iguodala, mentre i Cavs recuperano Love, in quintetto con Tristan Thompson. Ospiti molto più convincenti in avvio, sia in attacco che in difesa, aiutati in entrambi i casi da degli Warriors un pò svagati e sottoritmo. James e Love (rispettivamente 12 e 10 nel periodo) cominciano molto bene la loro partita, mentre dall’altra parte sono le fiammate di Curry a tener in piedi la baracca (11 nel periodo). A 6’17” dalla fine del primo del quarto, un lungo brivido corre sulla schiena di Kerr e di tutta la Oracle Arena: nel tentativo di intercettare un passaggio diretto a Thompson, Smith scivola e travolge il #11 di casa, che si tocca subito la caviglia sinistra, rientrando zoppicante negli spogliatoi. Il primo quarto finisce 30-29 per Cleveland, ma c’è la buona notizia del ritorno in panchina di KT, che poi ritroverà subito il suo posto in campo in avvio di secondo quarto.

Lo spartito del match resta lo stesso anche nel secondo quarto, con i Cavs che appaiono ancor più convinti dei propri mezzi, mentre i locali sbandano più di una volta. Molto convincente è l’approccio dalla panchina di Nance Jr., sia in fase offensiva che in fase difensiva, mettendo a referto ben 8 punti e svariati rimbalzi, dei quali 3 offensivi. LeBron James, dal canto suo, continua a dettare il ritmo (altri 12 punti nel periodo), ma è in un rarissimo momento nel quale è in panchina a riposare che i Cavs arrivano al massimo vantaggio, +11 con 5’19” alla pausa lunga (51-40). Stavolta, però, Golden State reagisce in modo veemente, raggiungendo la parità a quota 53 con un break di 2-13. Il quarto si conclude con un tecnico a Green per proteste, dopo un fallo (con tanto di manata in volto) ai danni di LeBron, e un buzzer-beater da ‘casa sua’ di Curry, per il 56-56. Da sottolineare i 24 punti nel primo tempo di The King, con 9/11 dal campo.

Al rientro in campo, i ragazzi di coach Kerr provano a dare la solita sferzata alla partita, tipica dei loro terzi quarti in questi Playoff. McGee, a sorpresa in campo, non delude Kerr, con buonissime giocate su ambo i lati del campo, aiutando a costruire il massimo vantaggio Warriors, +7 (59-66 dopo 2’58” di gioco). Ma Cleveland, e James soprattutto, non ha la minima intenzione di lasciar scappare gli avversari, infilando 12 punti in fila e firmando, con una tripla da lontanissimo, il +3 ospite (73-70 a 4’16” dalla sirena). E’ Curry, immediatamente, a replicare con la stessa moneta, dando il via ad un contro-break di 5-14 che vale il 78-84 con cui termina il terzo periodo.

L’avvio di quarto conclusivo conferma che abbiamo (eccome) una partita. Le triple dei fin lì deludenti Jeff Green e Korver, più il solito James (11 nel periodo), rimettono avanti Cleveland (92-91 a 7’31” dalla conclusione); Golden State trova una grossa mano da Looney e, con le triple di Green (fin lì 2/22 nelle ultime 8 partite) e Curry, risale sul +6 (94-100 con 4’39” sul cronometro). Ma la partita è lungi dall’essere chiusa. LeBron, spalleggiato da un convincente Love, guida il parziale di 10-2 che vale il +2 Cavs con 50″ da giocare (104-102). Subito dopo, l’episodio che ha fatto infuriare Lue, LeBron e tutto l’ambiente Cavs: Durant va in penetrazione, scontrandosi con James, il quale prova a subire sfondamento; secondo l’arbitro più vicino, l’esperto Mauer, è fallo di sfondamento di KD, ma le perplessità dei colleghi inducono all’instant replay. Già questa scelta fa andare su tutte le furie i Cavs; figuriamoci quando (giustamente) gli arbitri ribaltano la decisione, assegnando fallo a LeBron e due liberi al #35, che impatta sul 104-104.

Non c’è un attimo di tregua. Al canestro rapido di James replica Curry con un gioco da tre punti. Mancano 23″ e siamo sul 106-107 Golden State. Sull’ultima azione, Klay Thompson commette fallo su Hill, mandandolo in lunetta. Ci sono poco più di 4″ sul cronometro. L’ex Pacers mette il primo libero, sbagliando però il secondo. E qui si consuma il dramma (sportivo s’intende) per gli ospiti: JR Smith cattura un rimbalzo di capitale importanza ma, invece di tirare, va verso la metà campo convinto che i suoi fossero avanti di uno (lo dirà nel post partita); le imprecazioni di LeBron lo fanno tornare alla realtà, ma quando il pallone giunge a Hill è troppo tardi. La sirena suona e si va all’overtime.

LeBron James attacca il canestro, contrastato da Nick Young e Draymond Green. Non è bastato il career-high alle Finals del prescelto (51) ai Cavs (foto da: youtube.com)

Nei 5′ extra i Cavaliers, affranti fisicamente e psicologicamente, si arrendono alle bombe di Klay Thompson e ai canestri di Livingston, che riceve anche uno spettacolare assist no look di Curry. Il finale, però, è ad alta tensione. Cleveland non apprezza il voler giocare fino alla fine di Golden State nonostante il risultato praticamente acquisito, e LeBron lo fa intendere a chiare lettere, discutendo alquanto animatamente con gli Splash Brothers. A pochi secondi dalla fine, Tristan Thompson interviene con il gomito alto su un tiro di Livingston. Niente di eccezionale, sinceramente; ma l’arbitro Brothers caccia il centro canadese, infliggendogli un flagrant-2. Si scatena il caos, con Draymond Green che provoca gli avversari, beccandosi una manata da Tristan, che scatena così un parapiglia.

Klay Thompson abbandona il campo, dando l’impressione di una espulsione però inspiegabile. Alla fine, la situazione si chiarisce, con il solo Tristan Thompson cacciato, mentre nessun provvedimento è stato preso nei riguardi di Draymond Green. Il match, così, finisce 114-124 per Golden State, che ringrazia Stephen Curry (29+9 assist e 6 rimbalzi), supportato da Kevin Durant (26+9 rimbalzi e 6 assist), Klay Thompson (24) e Draymond Green (13+11 rimbalzi+9 assist e 5 rubate). Ai Cavs non basta l’extraterrestre in canotta #23, LeBron James (51+8 rimbalzi e 8 assist. Raggiunto Jordan a quota 109 trentelli in carriera ai Playoff, primo di sempre a perdere una partita alle Finals totalizzando 50 o più punti); positivo anche Kevin Love (21+13 rimbalzi).

Di seguito, il riepilogo della notte:

NBA FINALS 2018

CLEVELAND CAVALIERS @ GOLDEN STATE WARRIORS 114-124 OT (0-1)*

*Tra parentesi, la situazione della serie.

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