A 24 giorni dal via della regular season 2017/18, si conclude la lunga telenovela con protagonista Carmelo Anthony. Il 33enne nativo di Red Hook, New York, alla fine ha scelto i Thunder di Oklahoma City, dove andrà a comporre un intrigante trio con Russell Westbrook e Paul George. La trade verrà ufficializzata nella giornata di domani e porterà ai New York Knicks il turco Enes Kanter, Doug McDermott e la scelta al secondo giro al Draft 2018 dei Chicago Bulls.

Una situazione, quella di Melo a New York, diventata insostenibile da tempo, prima con gli screzi con l’ex presidente Phil Jackson, quindi con i suoi dinieghi alle trattative imbastite dalla franchigia newyorkese, grazie al suo diritto di veto derivante dalla ‘no trade clause’ prevista dal suo contratto. Nei giorni scorsi, Anthony sembrava in procinto di raggiungere James Harden e Chris Paul agli Houston Rockets, ma la trattativa non è mai decollata, al punto che i Knicks, pur di liberarsi del contratto della sua ormai sgradita stella, sono arrivati a chiedergli di ampliare il novero delle squadre gradite, pur di non averlo al media day di domani.

Da quel che si apprende da rumors interni alla Lega, decisivi per il concretizzarsi di questa trade sono stati proprio Westbrook e George, oltre ovviamente al lavoro del GM Sam Presti. Un all-in, quello dei Thunder, alla ricerca di una stagione da protagonisti in modo da poter convincere le sue stelle a rimanere, dato che sia RW che PG la prossima estate andranno in scadenza. Da qui a dire che OKC potrà contendere alle texane Rockets e Spurs la palma di anti-Warriors ce ne vuole, data anche la scarsa qualità in uscita dalla panchina; sta di fatto, però, che il ritorno di Anthony ad Ovest, dopo i primi anni a Denver, renderà la conference ancora più ‘wild’. Per quanto riguarda i Knicks, infine, si chiude un capitolo lungo 6 stagioni, e che poche soddisfazioni ha regalato ai tifosi del Madison Square Garden; al contrario, partirà la ricostruzione, basata sul talento del lettone Kristaps Porzingis.