Nations League – Polonia – Italia: 0-1. Decide Biraghi al 92°

Partita fondamentale per l’Italia allenata da Roberto Mancini che allo Stadion Slaski di Chorzow affronta i padroni di casa della Polonia, per la sfida valida per la 3° giornata del Gruppo 3 della Lega A di Nations League. Una sconfitta vorrebbe dire retrocessione nella Lega B del torneo per una delle due squadre (con concreta possibilità di non essere teste di serie nelle prossime qualificazioni agli Europei del 2020). Un pareggio rimanderebbe il destino degli Azzurri in Nations League all’ultima decisiva sfida di novembre contro il Portogallo. Una vittoria “salverebbe” l’Italia dalla retrocessione e condannerebbe la Polonia.

Al momento le due squadre sono appaiate in classifica con 1 punto a testa in due giornate frutto di una sconfitta e del pareggio nella gara di settembre terminata 1-1 dove un rigore di Jorginho sul finale aveva risposto al momentaneo vantaggio di Zielinski. Sia Polonia che Italia hanno perso col Portogallo (1-0 gli Azzurri e 3-2 la Polonia) che guida con 6 punti in classifica. Come già detto, chi perde retrocede in Lega B: vorrebbe dire un ulteriore delusione per la Nazionale Italiana dopo la mancata qualificazione al Mondiale.

Il commissario tecnico Roberto Mancini nella conferenza stampa pre partita, ha dichiarato che “perdere non sarebbe un dramma e che l’obiettivo sono la qualificazione agli Europei”. Va detto che la delusione rimarrebbe e si tratterebbe di un primo vero passo falso del corso Mancini, di una Nazionale che non vince in amichevole da giugno (2-1 all’Arabia Saudita) e che non vince da gare ufficiali addirittura dal 9 ottobre 2017 quando gli Azzurri batterono 1-0 l‘Albania.

Per la gara contro la Polonia, Mancini conferma lo stesso 11 che ha pareggiato mercoledì in amichevole contro l’Ucraina, schierandosi 4-3-3. Donnarumma in porta, centrali di difesa Bonucci e Chiellini, terzini Florenzi e Biraghi. Trio di centrocampo composto da Barella e Verratti ai lati di Jorginho. In attacco il tridente leggero Insigne, Bernardeschi e Chiesa.

La Polonia rispetto alla gara persa contro il Portogallo, compie qualche cambio schierandosi 4-3-1-2 con Piatek inizialmente in panchina e con Zielinski trequartista a supporto della coppia d’attacco Lewandowski e Milik. Szczesny in porta, difesa con Glik e Bednarek centrali, Bereszynski e Reca terzini. Centrocampo a tre con Linetty e Szymanski ai fianchi di Goralski. Zielinski dietro le punte Lewandowski e Milik.

L’Italia parte subito forte. Al primo minuto sponda d’Insigne che serve Jorginho sul destro al limite dell’area, ma la palla si stampa sull’incrocio dei pali. Gli Azzurri prendono il comando della manovra di gioco, con combinazioni strette e veloci con la palla, tanto movimento del trio offensivo e una squadra compatta in fase di non possesso.

Nelle prime battute di gioco è Bernardeschi a fungere da prima punta, ma il continuo ruotare del tridente offensivo azzurro mette in crisi la lenta difesa polacca, con Insigne che cerca spesso il lavoro di sponda. All’ottavo minuto ci prova proprio l’attaccante del Napoli, che tenta un pallonetto che però termina fuori.

Nonostante il buon piglio dei tre davanti e del lavoro da mezzala di Barella, l’Italia sbatte spesso contro il muro polacco, che non riesce a costruire un’azione dal basso (il regista Goralski è perennemente pressato da Jorginho) e cerca con ossessione il lancio lungo per la testa di Lewandowski. Il furore del primo quarto d’ora azzurro si spegne, con l’Italia che si fa attrarre dal blocco centrale dei padroni di casa, con Verratti e Jorginho che si scambiano il ruolo di playmaker, ma che tengono troppo il possesso e non allargano le maglie difensive della Polonia.

Altro aspetto di un primo tempo che l’Italia conduce per intensità aggressiva e possesso palla (il dato al primo tempo è 69% per l’Italia) ma non per concretezza e che gli uomini di Mancini cercano spesso il cross in area anche senza una punta di ruolo, sistema che tende a rivelarsi subito inefficace.

In questo insistere con la giocata centrale contro una Polonia compattissima, rimangono fuori dal gioco i terzini Biraghi e Florenzi, incapaci di sovrapporsi e di creare superiorità numerica sugli esterni. Gli Azzurri continuano comunque col pressing alto e prima di un tiro fuori di Bernardeschi l 23°, alla mezzora grazie a un ottimo recupero palla, chiesa si invola sulla fascia, mette in mezzo per Insigne che in scivolata colpisce la seconda traversa della serata.

Un minuto dopo, altro recupero palla in zona alta, Jorginho entra in area, calcia di sinistro ma il pallone è parato Szczesny. La Polonia cerca esclusivamente di colpire in contropiede, ma è in difficoltà nel seguire i movimenti azzurri soprattutto di Barella che approfitta della staticità delle mezzale polacche.

Nonostante un dominio continuo nel primo tempo (il dato della prima frazione sarà 4-0 per l’Italia nei tiri in porta), gli Azzurri insistono nell’attacco centrale e non sfruttano la debolezza di coprire l’ampiezza degli avversari, favorendo la compatta difesa della Polonia. Azzurri che attaccano ancora , al 35° colpo di testa di Chiellini da buona posizione che però viene respinto. Al 36° ci prova ancora Bernardeschi col sinistro ma il tiro è debole. Allo scadere di frazione arriva l’azione migliore dell’Italia: triangolazione sull’esterno tra Insigne e Florenzi, il sinistro del giocatore della Roma viene parato da Szczesny. Il primo tempo si chiude con un 10-1 per l’Italia nei tiri, ma 0-0 nel punteggio, con l’Italia dominante ma poco abile a sfruttare le debolezze avversarie.

Nel secondo tempo la Polonia cambia vestito tattico e passa a un ancora più compatto 4-4-2 con l’ingresso di Blaszczykowski e Grosicki che sistemano sugli esterni e al 58° arriva il primo tiro in porta della Polonia, con Grosicki che sfrutta un’indecisione difensiva di Biraghi ma trova la bella opposizione di Donnarumma al suo tiro.  

 

 

 

 

Il secondo tempo segue il leitmotiv del primo, con la Polonia che cerca di attaccare solo con transizioni centrali e l’Italia che insiste nel manovrare e dominare la palla (dato possesso palla del secondo tempo 70% per l’Italia), ma continua a interpretare male tatticamente il match, continuando con cross alti (sempre in assenza di una punta) e tentando l’assedio centrale, con pochi cambi di gioco sugli esterni, punto debole della Polonia, che nonostante il cambio al 4-4-2 sceglie sempre di lasciare più liberi le fasce e proteggersi centralmente.

Si arriva al 70° per vedere la giusta chiave azzurra al match che porta vicina al vantaggio: gran palla laterale di Verratti per Chiesa che stringe sull’esterno, vede il movimento di Bernardeschi in area, ma tutto solo l’attaccante della Juventus manda di poco fuori di testa.

Due minuti più tardi, gli Azzurri rischiano la beffa: contropiede Polonia, Grosicki tira addosso a Donanrumma, Milik sulla respinta ha la porta vuota per il vantaggio, ma manda fuori.

L’Italia cala un po’ fisicamente ma mantiene il predominio territoriale, al 75° il sinistro di Bernardeschi è fuori di poco. Al’80° lo stesso Bernardeschi lascia il posto all’esordiente Kevin Lasagna e Piccini sostituisce Florenzi.

L’Italia ci prova più con orgoglio e volontà di vincere che con ordine tattico, sempre lasciandosi attrarre dal blocco centrale della Polonia, che poco ha sofferto le transizioni esterne dell’Italia.

La partita sembra doversi concludere a reti inviolate, ma l’Italia riesce a girare il destino dalla sua parte e condannare la Polonia: ultima azione gli Azzurri guadagnano un calcio d’ angolo, Lasagna spizza di testa e trova Biraghi che tutto solo piazza la zampata vincente del’1-0. L’Italia vince meritatamente grazie a una prova di carattere e di aggressività e di dominio nel gioco (18 tiri a 6 nei tiri totali, 5-3 in quelli in porta), seppur spesso tatticamente confusionaria e non sempre lucida nelle scelte migliori da fare in campo. Polonia che retrocede in Lega B, in una partita quasi inesistente per i padroni di casa, forse troppo conservativa e poco propositiva.

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