Analisi tattica Napoli-Milan: Al San Paolo un Milan coraggioso e con personalità finisce per schiantarsi contro un Napoli che non gioca la sua miglior partita, ma che riesce comunque ad avere la meglio grazie alle incertezze dei rossoneri, che hanno sofferto tremendamente i veloci contropiedi e che non sono riusciti ad essere concreti dalla trequarti in su.
Gli accorgimenti tattici di Montella, alla vigilia, sembravano a dir poco rischiosi.
Poi, però, la partita è iniziata e le mosse dell’Aeroplanino, che ha schierato Bonaventura esterno sinistro di centrocampo, Borini terzino e Locatelli mezzala, sembravano poter dare una chiave di lettura quanto meno interessante del match, con il Milan che entra in campo concentrato e determinato, reggendo le folate offensive del Napoli e ripartendo bene, palleggiando con personalità e costringendo le ali dei partenopei a giocare troppo basse per poter far male.
Il match cambia quando il Napoli trova il gol del vantaggio, sfruttando un allineamento non perfetto della retroguardia rossonera che entra forse un po’ troppo in confusione quando deve trasformarsi repentinamente da difesa a 3 a difesa a 4 e viceversa.
Borini entra in difficoltà, comprensibilmente, quando deve marcare Insigne, ma per lo mento riesce a dare maggiore libertà a Suso che in un paio di occasioni da l’impressione di poter essere un fattore determinante in questo match.
Suso, però, si fa male ed è costretto a lasciare il posto ad Andrè Silva.
Il Milan, dopo la ripresa, torna in campo con la stessa voglia, dimostrando comunque di volerci provare. Il Napoli viene schiacciato e l’intero San Paolo fischia costantemente le azioni dei rossoneri, che però non riescono mai a rendersi troppo pericolosi, in quanto, una volta sorpassata la trequarti, le azioni diventano confuse e quasi improvvisate, causa soprattutto dell’uscita di scena di Suso, vero leader di questa squadra.
Montolivo disputa una buona partita, dando geometrie e recuperando molti palloni, Locatelli smista un paio di palle col contagiri per i compagni, cambiando spesso egregiamente il fronte di gioco e mostrando la grinta di sempre.
Per larghi tratti il Napoli soffre la posizione di Bonaventura, che viene sempre pescato bene e che avrebbe potuto gestire molto meglio alcune situazioni favorevoli createsi, ma per Jack non è la proprio la giornata migliore.
Kalinic lotta e sgomita, viene incontro e prova a fraseggiare con i compagni, ma finisce per essere annullato da Koulibaly dentro l’area di rigore, risultando praticamente evanescente in zona-gol.
Il Milan rimane alto, continua a macinare gioco, pur senza rendersi mai pericolosissimo, finendo per prostrare ancora il fianco al contropiede del Napoli che trova anche il raddoppio, con Mertens che mette una palla deliziosa nello spazio attaccato da Zielinsky, che parte alle spalle dei difensori e sorprende tutti.
Nemmeno il gol del 2-0 abbatte i rossoneri, che continuano a giocare allo stesso modo e, pur senza fiammate, continuano a gestire la palla, cercando di accendere il focolare della speranza. Il gol arriva al 91′, con un gran tiro al volo da distanza notevole di Romagnoli, mentre pochi minuti prima Biglia aveva preso il posto di Montolivo, mostrando però ancora una volta di non essere in condizione, facendosi soffiare un sanguinoso pallone al limite dell’area di rigore e sprecando all’ultimo istante l’importatissima punizione dalla trequarti, quando crossa il pallone in maniera inguardabile con tutto il Milan (compreso Donnarumma) dentro l’area avversaria.
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