Napoli-Juventus, Sarri: “Per me partita particolare. Dopo la Juventus potrei anche smettere”
Le parole dell’allenatore della Juventus Maurizio Sarri alla vigilia del big match di domani sera al San Paolo contro il Napoli. Il tecnico bianconero non ha parlato solo della partita, ma anche del suo futuro.
Domani alle ore 20:45 allo Stadio San Paolo il Napoli ospita la Juventus nel posticipo della 21° giornata di Serie A.
Quella di domani sarà una partita speciale per Maurizio Sarri che fino a due anni fa sedeva sulla panchina del Napoli, mentre adesso è seduto su quella della Juventus. A riconoscere quando sia particolare questa partita ci ha pensato lo stesso Sarri nella consueta conferenza stampa pre-partita, mandando però un avviso ai suoi giocatori: ” Per me è una partita particolare è chiaro. Ma non bisogna correre il rischio di spendere energie per un aspetto personale di fronte a un obiettivo collettivo, ossia andare là, giocare una partita di livello e cercare di portare a casa punti. La partita è difficile e complicata per diversi motivi”.
Il tecnico bianconero ha poi rilasciato una dichiarazione importante per quanto riguarda il proprio futuro quando terminerà il suo percorso in bianconero. Sarri ha infatti affermato come non stia pensando ad oggi a ritornare al Napoli e che dopo la Juventus potrebbe anche chiudere la carriera da allenatore: “Chiedendomelo così dopo quest’esperienza potrei anche smettere, dovrò vedere dopo quest’esperienza quante energie mi saranno rimaste e se penserò di poter fare ancora bene. In questo momento non ho questi pensieri”.
Per quanto riguarda la partita contro la formazione partenopea, avendo vissuto l’ambiente, Sarri è conscio delle mille insidie della sfida di domani. Il tecnico toscano ha dichiarato come il Napoli sia una squadra pericolosa, capace di fare la differenza nelle situazioni difficili quando si tratta di una gara secca. Inoltre, Sarri sa bene quanto conti a Napoli la sfida contro i bianconeri: ” Ha una classifica che non corrisponde a come hanno giocato. Se guardi le classifiche della Serie A il Napoli è primo in possesso palla, in baricentro e in tiri fatti. Leggendo questi dati viene naturale pensare che possano risollevarsi rapidamente. La qualità tecnica è elevata. È una partita difficile perché la vittoria in Coppa può risollevarli mentalmente e io so benissimo quanto conti per loro la partita di domani“.
L’allenatore bianconero tornerà per la prima volta da avversario al San Paolo, ma ha dichiarato che se lo fischieranno non se la prenderà. Per Sarri, i fischi saranno una manifestazione d’affetto nei suoi confronti e non ingiusti, mentre quelli per Higuain, che dovrebbe partire dalla panchina, lo sono stati in passato e lo saranno anche domani. Questo perché come ha dichiarato il tecnico toscano, l’attaccante argentino si è trasferito a Torino perché a suo tempo la Juventus pagò semplicemente la clausola rescissoria.
A Sarri è stato poi chiesto cosa nota di diverso nel Napoli di Gattuso rispetto a quello di Ancelotti e per l’allenatore bianconero i partenopei sono alla ricerca di solidità: “Gattuso è un allenatore che dà grande solidità alle squadre, anche perché per le caratteristiche dei singoli il Napoli offensivamente la pericolosità la trova. Quindi penso che in questo momento la ricerca sia quella di diventare una squadra più solida“
Per quanto concerne il mercato, Sarri non ha voluto commentare il possibile arrivo in bianconero di Kurzawa, con De Sciglio diretto a Parigi, aggiungendo come sia un giocatore che non ha seguito molto. Al tecnico toscano è stato poi chiesto cosa ne pensa dell’arrivo di Eriksen all’Inter e se può cambiare gli equilibri del campionato. Sarri, però, ha dichiarato come la Juventus deve pensare solo a se stessa: “Sicuramente è un giocatore di grande levatura. Da qui a pensare che possa cambiare totalmente gli equilibri di un campionato è un passo successivo. A noi questo non interessa, sappiamo di essere competitivi. Dobbiamo concentrarci su di noi sapendo di essere competitivi, finora non ci siamo espressi al massimo delle nostra potenzialità”
Danilo Servadei
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