Napoli, De Laurentiis: “Preso Verdi! Rifiutati 50 milioni per Jorginho, non fermeremo Hamsik”

Intervistato dal Corriere dello Sport, il vulcanico presidente De Laurentiis annuncia l’acquisto di Verdi dal Bologna e delinea gli obiettivi di mercato del Napoli, non perdendo occasione per criticare ancora Sarri

L’arrivo di Carlo Ancelotti ha ridestato l’entusiasmo del Napoli, dopo la delusione dello Scudetto sfumato sul più bello, nonostante il record di punti e di altre statistiche, e la diatriba tra Maurizio Sarri e Aurelio De Laurentiis. Il presidente dei partenopei non si è lasciato sfuggire l’occasione per dire la propria al Corriere dello Sport, un vero e proprio fiume in piena con tanto di annuncio.

Si parte proprio dal primo colpo di calciomercato estivo. Infatti, De Laurentiis ha annunciato l’acquisto di Simone Verdi dal Bologna. L’operazione è ormai chiusa sulla base di 25 milioni di euro, bonus compresi, e il giocatore ha accettato la proposta di un contratto quinquennale da circa 2 milioni di euro netti a stagione, come di fatto anche dal presidente del Napoli, dopo il rifiuto di gennaio. 

Continuando con il mercato, De Laurentiis ha delineato gli altri obiettivi principali. Infatti, verranno acquistati un portiere, per il quale c’è da scegliere uno tra Alphonse Areolà del PSG, Bernd Leno del Bayer Leverkusen e Rui Patricio dello Sporting Lisbona, un terzino destro, un centrocampista, con le piste Leandro Paredes dello Zenit San Pietroburgo, Fabian Ruiz del Betis Siviglia e Lucas Torreira della Sampdoria davvero molto calde, oltre ovviamente a Verdi. 

In uscita, invece, Jorginho partirà solo se il Manchester City dovesse aumentare l’offerta da 45 milioni di euro, più 5 milioni di euro di bonus, presentata nei giorni scorsi. Discorso diverso per Marek Hamsik, che verrebbe lasciato partite per la Cina, solo qualora dovessero essere accontentate le richieste economiche per il cartellino di De Laurentiis. 

I nostri obiettivi sono un portiere, un terzino, un centrocampista e un esterno d’attacco. Verdi? Giuntoli ha fatto tutto ieri sera con Branchini. Ho rifiutato i 45 milioni più 5 di bonus per Jorginho, se Hamsik vorrà andare in Cina, non lo fermeremo.

Tanta amarezza nelle parole di De Laurentiis contro Sarri. Il presidente del Napoli ha fatto capire che non gli sono piaciute le sue parole negli ultimi mesi di stagione, nonché i dubbi palesemente messi in pubblica piazza, oltre ad una gestione della rosa molto discutibile, volta ad irritare il talento di alcuni giocatori che avrebbero potuto dare sicuramente qualcosa alla squadra, senza dimenticare la scelta, mai perdonata, di snobbare ed uscire dalle coppe europee. 

Non è vero che non ci prendevamo, io sono sempre stato molto educato con lui, l’ho sempre supportato. Ma a un certo punto se tu hai un contratto con me per altri due anni e cominci a seminare pubblicamente dei dubbi, dubbi del tipo “non so se rimango”, “non so se la società ce la farà a trattenere i migliori”, “nella vita meglio finire quando le storie sono belle”, invii dei chiari segnali di insofferenza e sfiducia, disattendi i tuoi obblighi contrattuali e mi procuri dei possibili danni. Non ragioni più da società, pensi solo alla tua immagine. 

D’altronde, la volontà del Napoli era quella di continuare con Sarri, come dimostra anche la doppia offerta presentata al tecnico toscano da De Laurentiis pari a 3,5 milioni di euro con la qualificazione in Champions League e 2,5 milioni di euro in caso di qualificazione in Europa League. Ora, per il futuro dell’ormai ex allenatore dei partenopei, bisognerà trattare la rescissione del contratto con il presidente, che lo lascerebbe libero solo in caso di accordo congruo. 

Maurizio non mi ha mai risposto. Se tu mi chiudi la porta in faccia, io educatamente mi trattengo per non disturbare il tuo lavoro, ma fino a un certo punto, oltre il quale ho il diritto, anzi il dovere di salvaguardare la società guardandomi attorno. Se si presenterà qualcuno a trattare, sarò ragionevolissimo. Non sono un tipo vendicativo e, lo ripeto, Sarri avrà sempre il mio grazie. 

Interessantissime le parole di De Laurentiis sulla gestione della rosa, perché rivelano alcuni retroscena importanti, non solo in sede di mercato, ma anche e soprattutto sulle trattative per il rinnovo del contratto di un giocatore importante, che durante l’ultimo anno è stato oggetto di discussioni tecniche e tattiche, oltre che di paragoni pesanti. 

Premesso che lui non ha mai partecipato al mercato, mai, o forse una volta quando suggerì l’acquisto di Maksimovic che peraltro ha giocato pochissimo. Premesso questo, prendiamo Mario Rui, è solo un esempio. Se impieghi sempre gli stessi, va a finire che presto o tardi si rompono e i sostituti hanno pochissimi minuti nelle gambe e nella testa. Quando Ghoulam si è spaccato, Mario Rui ha impiegato un po’ per carburare. Aggiungo Rog o Diawara, che dopo il primo anno Maurizio giudicò fantastico e geniale e che nel secondo anno ha utilizzato pochissimo. Zielinski, un altro. A marzo il suo agente si è presentato con i minutaggi di Piotr e di Hamsik, domandandoci perchè volevamo allungare il contratto, visto che aveva giocato un terzo delle partite di Marek. 

L’affondo finale del presidente è sui numeri e sul bel gioco del Napoli di quest’ultimo anno, perché quello che conta è solo la vittoria. Infatti, sarebbe stato meglio chiudere secondi in classifica con meno punti, ma andare più avanti nelle coppe in Europa, piuttosto che continuare ad insistere sull’essere belli, ma non vincenti, senza dimenticare alcune parole che non sono andate proprio giù a De Laurentiis, che si è sentito mancato di rispetto.  

Io a Sarri devo e dirò sempre grazie, altre due cose però mi hanno ferito. Quando disse “al prossimo rinnovo mi voglio arricchire”. La considerai un’offesa che estenderei a chi vive in un Paese da anni in recessione. Uno che guadagna 3 milioni lordi a stagione, 4 con i bonus, non può affermare una cosa del genere. La seconda è che al 4-3-3 passò grazie a noi, lo spingemmo a cambiare direzione. Mi disse: Presidente, mi faccia fare alla mia maniera, le prime sette partite le perderemo, ma in seguito vedrà che risultati. Gli risposi che dopo tre sconfitte lo avrei dovuto esonerare. La Grande Bellezza è un film di Sorrentino, bellissimo, ma è molto più bello vincere. E il disimpegno nelle coppe europee? La prima col Lipsia e la seconda col rientro dei senatori?. Il record dei 91 punti in campionato? Non è un obiettivo societario, ma un traguardo personale: meglio un secondo posto a 81 e una progressione nel percorso europeo. 

Infine, chiusura sul futuro. Con Ancelotti, l’obiettivo del Napoli è l’internazionalizzazione del brand e della squadra. Mai più, quindi, brutte figure in Europa, che sarà un obiettivo importante da perseguire. Perché, in fondo, solo con risultati europei importanti è possibile colmare il gap con chi ha vinto per sette anni di fila il campionato. 

Carlo è la chiave d’accesso all’internazionalizzazione del Napoli. Lui vuole conservare l’80% dell’organico attuale, lo considera di ottimo livello.

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