Definirlo tennista sarebbe riduttivo. A suon di trofei, imprese, volee, ace, lo spagnolo Rafael Nadal, detto Rafa da tifosi e appassionati, si è piuttosto guadagnato la fama di mito.
E questo mito, ora, sta per concedersi il riposo dopo una carriera leggendaria. Ha infatti annunciato di volere appendere la racchetta al chiodo nel 2024 .

Nato a Manacor, classe 1986, Nadal ha presto incrociato la strada del tennis. E altrettanto presto ha compreso che avrebbe potuto lasciarvi un’impronta indelebile. I ventidue successi ottenuti in trenta finali disputate ne fanno il tennista più vincente dei tornei del Grande Slam insieme con Novak Djokovic.
Il saldo tra vittorie e sconfitte pende nettamente a favore delle prime che sono state 1068 a fronte delle 220 seconde. Nel suo palmares fatto di 92 titoli figurano due vittorie agli Australian Open nel 2009 e 2022, 14 al Roland Garros di Parigi tra 2005 e 2022, due a Wimbledon nel 2008 e 2010, quattro Us Open (2010,2013,2017 e 2019). Nadal ci ha saputo fare benone anche quando si è cimentato nel doppio dove ha ottenuto undici titoli con 138 vittorie a fronte di 75 sconfitte.
Sorrisi se ne è regalati in gran numero anche nella Coppa Davis dove ha messo le mani sull’oro in cinque occasioni ovvero 2004,2008,2009,2011 e 2019. A esse si aggiungono due Laver Cup nel 2017 e 2019.
Lo zio che, a otto anni, tra calcio e tennis lo fece optare per la scelta di quest’ultimo fu evidentemente in grado di vedere assai lontano. Rafa si sarebbe aggiudicato infatti presto il primo trofeo under 12 spalancandosi la strada per una carriera dorata.
Tanto ha lasciato il segno che il Roland Garros, prima dell’edizione del 2021, ha deciso di dedicargli una statua. Campione della racchetta, ma anche della solidarietà, Rafa. Ha infatti fondato un’associazione con finalità di promuovere iniziative benefiche che porta il suo nome, “Rafa Nadal foundation”.
Campione del tennis, ma anche idolo al di fuori dei terreni di gioco. La cantanta Shakira lo ha voluto in un suo video. E del Real Madrid della sfera di cuoio è diventato socio onorario. Uomo dalle mille risorse che con la racchetta ha saputo fare magie ma ha saputo, al contempo, andare oltre essa. Ed è stato in grado di regalare una pioggia di sogni che restano pagine incancellabili del tennis.
Molti i colleghi che hanno scelto di omaggiarlo per questa sua decisione di lasciare il mondo della racchetta. Il più giovane connazionale Carlos Alcaraz, come riporta Tennis fever, ha affermato: “buona fortuna Rafael, è molto doloroso e triste per tutti che non sarai al Roland Garros e che non potrai giocare spesso quest’anno, spero che il 2024 sia una grande stagione per te e che tu possa dire addio da grande campione quale sei”.
Amelie Mauresmo, presidente del Roland Garros, si è detta delusa che Rafa non possa essere tra i partecipanti: “lo sono anche per il pubblico delle porte d’Auteuil e per tutti gli appassionati di tennis che quest’anno saranno privati di quest’immenso campione il cui destino è legato intimamente a quello del Roland Garros che ha vinto quattordici volte, ci mancherà molto”.
Auguri di un pronto ristabilimento per poter calcare per l’ultima volta i campi nel 2024 gli sono venuti anche da Wimbledone, Us Open e Atp.
Lo scorso 23 dicembre Rafa aveva detto: “voglio fare il papà e godermi mio figlio ma non penso al ritiro”. Ora suo figlio, però, lo vuole maggiormente per sè E il richiamo del sangue è stato superiore a quello della racchetta che è stata per lui madre, figlia, sorella e porta per entrare nella galleria dei miti.
Cristiano Comelli
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