Ad ormai una settimana di distanza, quanto combinato da Marc Marquez nel corso del Gran Premio d’Argentina continua a far discutere. Indipendentemente dal contatto con Valentino Rossi ed alle reazioni a caldo del nove volte Campione del Mondo, il centro del dibattito è costituito dall’atteggiamento in pista del catalano per il quale, a detta del Direttore di Gara Mike Webb, potrebbero prospettarsi ulteriori sanzioni in quel di Austin.
A tirare le orecchie al pilota della Honda è la leggenda statunitense Kevin Schwantz. In una lunga intervista a Motorsport.com, l’ambasciatore della Suzuki ha spiegato il proprio punto di vista della questione, spiegando come lo spagnolo meriterebbe come minimo di gareggiare nel resto della stagione sotto warning, oltre a dover rivedere il suo modo di correre per evitare di incorrere nuovamente in situazioni simili.
“Molti dicono che Rossi si lamenta di Marquez perché lui lo batte” – esordisce Schwantz – “Non è così. Una cosa è essere superati, un’altra è guidare in attesa di qualcuno che ti può venire addosso. Questo non è sport. Se sei molto più veloce di chi ti è davanti, devi trovare un modo pulito per superarlo. Non mi interessano le condizioni della pista, che sono uguali per tutti; e nemmeno a che giro ti trovi. Devi trovare un modo per superare in modo pulito“.
Schwantz continua ad attaccare: “Se Dovizioso non fosse un pilota così intelligente, avremmo avuto molte altre situazioni del genere. Se in quelle gare nelle quali si è giocato il successo all’ultima curva non avesse permesso a Marc di infilare la moto, sarebbero finiti entrambi a terra. Dovi conosce bene i modi di fare di Marc e, pur frenando forte, gli lascia spazio, perché sa che comparirà lì. Dorna ha gran parte della colpa in tutto ciò, poiché avrebbero dovuto agire quando Marquez era ancora in Moto2“.
“Marc è stato già penalizzato per quanto fatto a Termas, ma credo che debba essere severamente messo in guardia per il resto della stagione” – prosegue il Campione 1993 – “Devono dirgli che, se per un qualsiasi motivo, nelle prossime gare dovesse speronare un avversario, guarderà una gara da casa. Marquez l’ha fatto per vendicare Malesia 2015? Sono due situazioni completamente diverse. In quell’occasione, Rossi era dentro, fermò Marquez e lo portò fuori. In questo modo, i piloti dicono a qualcuno che non ci piace il loro comportamento. E Marc è caduto perché ha cercato di fare la curva mentre era attaccato di fianco a Valentino“.
“Quanto accaduto in Argentina è completamente diverso, e mi irrita che le persone non lo capiscano. In entrambi gli episodi, con Espargaro e Rossi, Marquez non si è minimamente preoccupato delle conseguenze che i vari contatti avrebbero potuto provocare. Anche se non è riuscito a frenare o se è arrivato troppo veloce in curva a causa delle condizioni della pista, lui è un campione e dovrebbe sapere quello che fa. Non puoi semplicemente buttarti dentro, colpire l’altra moto e poi dire che ti dispiace, che hai fatto un errore. Sappiamo tutti che non è giusto. A volte, tutti possiamo commettere errori in condizioni critiche; ma lui non dovrebbe continuare a farlo, soprattutto con conseguenze che mettono in pericolo anche altri piloti“, ha aggiunto Schwantz.
Secondo lo statunitense, però, se la Race Direction fosse stata giustamente severa con Marquez sin dall’episodio in partenza, tutto quanto è avvenuto dopo non sarebbe successo: “Non hai fatto quello che ti ha detto Tony Congram, dell’IRTA? Allora ti avrebbero dovuto squalificare nell’arco dei primi due giri. Fine della storia. Questo gli avrebbe impedito di fare tutte le stronzate che ha fatto dopo“.
“Cosa gli dirò se dovessi incrociarlo? Che si deve calmare, che non deve correre spingendo al limite in ogni giro, sempre sull’orlo della caduta” – conclude Schwantz – “Rischiare di schiantarsi in continuazione è quello che ti porta a scontrarti con gli altri piloti. Deve ripensare il suo modo di stare in pista. Sappiamo che è un pilota straordinario, velocissimo. Se imparasse ad essere anche un po’ più dolce nella guida, penso si stupirebbe nello scoprire quanto può essere ancor più veloce“.
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