Andrea Iannone ha vissuto una stagione molto difficile in sella alla Suzuki GSX-RR. Un 2017 di grosse difficoltà ed incomprensioni, soprattutto con la moto ma, a tratti, anche con il team. Un finale in crescendo non è bastato a salvare l’abruzzese dall’insufficienza, con una Suzuki drammaticamente lontana da un 2016 che, grazie a Maverick Vinales, aveva contribuito a riportarla sulla carta del Motomondiale.
Un uomo simbolo della casa di Hamamatsu, Kevin Schwantz (un mondiale e 10 stagioni in Suzuki), non ha mai fatto mistero di provare scarsa simpatia per l’italiano, criticandolo a più riprese per le sue deludenti prestazioni. L’ultimo duro attacco risale a questi giorni, con il 53enne texano che si è scagliato duramente contro Iannone per il fatto di non aver dato sempre il massimo.
“Ritengo sia inaccettabile che Iannone non abbia corso sempre al 100% nel 2017” – dice Schwantz a Motorsport.com – “La Suzuki non ha avuto il massimo da lui e solo quando Rins si è ripreso dai problemi fisici d’inizio stagione è andato migliorando. La factory ha avuto delle difficoltà all’inizio dell’anno, che l’hanno tenuta indietro per la maggior parte della stagione. Ma ritengo che gli scarsi risultati non siano stati tutta colpa del team“.
“Quando sei il pilota di punta del team, devi sempre dare il massimo, perché devi dare alla fabbrica la direzione da seguire con i tuoi input” – prosegue Schwantz – “Ma se non dai sempre il 100%, non consenti alla moto di migliorare. Al 95% tutte le moto della griglia sono fantastiche da guidare, è l’ultimo 5% quello che fa la differenza tra una grande moto ed una che non riesce neanche a stare nei primi dieci“.
Secondo l’ex pilota statunitense, se Iannone non dovesse migliorare la Suzuki farebbe meglio a guardarsi attorno per il 2019: “Essendo un pilota esperto nonché vincitore di un gp con Ducati, Andrea doveva dare lui la direzione da seguire alla squadra, specialmente nella prima stagione. Forse nel 2018 Rins, con maggior esperienza, potrà dare qualche inpunt in più. Ma nel 2017 era tutto sulle spalle di Iannone. Nella prossima stagione avranno ancora lui e Rins, ma penso che la Suzuki debba cominciare a guardare ad un altro pilota per il 2019“.
Schwantz, infine, riporta anche un esempio concreto di gara nella quale, secondo lui, Iannone non ha gareggiato al meglio delle sue possibilità. “Al Montmelò, Iannone fu sorpassato da Guintoli, sostituto di Rins in quel gp” – spiega Schwantz – “Nei giri seguenti, poi, ha trovato improvvisamente mezzo secondo, ripassando Guintoli. Gli è andato via e poi ha nuovamente rallentato. Questo tipo di prestazioni è assolutamente inaccettabile. Lo sforzo dovrebbe essere sempre del 110%“.
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