MotoGP Misano 2017 Analisi – Marquez infilza le Ducati. Indietro Vinales

In una bagnatissima ma affollata Misano Adriatico (95 mila le presenze solo ieri), Marc Marquez rialza alla grande la testa dopo la nuvola bianca che aveva spezzato i suoi sogni di gloria in quel di Silverstone, riappropriandosi della vetta della classifica, pur in coabitazione di un Andrea Dovizioso in versione ragioniere. In mezzo ai due, un bravissimo Danilo Petrucci, al comando per gran parte della gara ma che nulla può, negli ultimi chilometri, per arginare il Cabroncito, arrivando ancora una volta solo ad un passo dalla gloria. Maverick Vinales, unico alfiere Yamaha visto l’infortunio dell’idolo di casa Valentino Rossi, non va oltre la 4° posizione, in una domenica che non l’ha mai visto abbastanza competitivo per giocarsi quantomeno il podio. Mentre Dani Pedrosa naufraga letteralmente nella piscina di Misano, a mangiarsi le mani è Jorge Lorenzo, che getta via una grande chance venendo sbalzato via dalla moto mentre era al comando. Nelle altre categorie, caratterizzate da una caterva di cadute, si riapre il discorso in Moto2, a causa della scivolata di Morbidelli, mentre Luthi è 2° dietro Aegerter. In Moto3, infine, Mir chiude alle spalle di Fenati ma consolida la sua leadership.

Il podio del Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini 2017 (foto da: motogp.com)

HONDA, MARQUEZ DI GIUSTEZZA. PEDROSA SPARITO

Come un cobra che, sornione, aspetta l’attimo giusto e, letale, colpisce in maniera implacabile. E’ il ritratto del Marc Marquez ammirato sul bagnato del circuito intitolato a Marco Simoncelli e capace di aggiudicarsi la quarta gara stagionale (59.esima in carriera, 33.esima con Honda nella classe regina, raggiungendo Valentino Rossi al 2° posto di questa speciale classifica). Lo spagnolo, a suo agio in condizioni critiche e pur con una Honda non apparsa propriamente docile, rifila il colpo decisivo ai danni di Petrucci in avvio di ultimo giro, mettendo poi in cassaforte i 25 punti facendo anche segnare il giro record. Una gara dai molti volti quella di Marquez, che inizialmente sembra in difficoltà, con un paio di imbarcate molto pericolose ed un gesto verso il box per far preparare la seconda moto in vista di un flag-to-flag mai concretizzatosi.

Un Marc Marquez estremamente concreto ha vinto a Misano, operando anche l’aggancio in vetta al Mondiale ai danni di Dovizioso (foto da: ultimatemotorcycling.com)

Nella fase centrale, il cinque volte Campione del Mondo gestisce bene la situazione a sandwich tra le Ducati; nel finale, allontanatosi Dovizioso, Marc capisce che è arrivato il momento di osare e, dopo aver studiato a fondo Danilo, lo uccella con un unico e risolutivo attacco alla prima staccata. Con questa vittoria, il pilota di Cervera aggancia Dovizioso al comando con 199, passandogli comunque davanti in virtù del maggior numero di podi (10 a 8). Con Aragon alle porte, Marquez può pensare di staccare il rivale già tra due settimane. Resta Dani Pedrosa. Che dire sulla sua gara? Ben poco purtroppo. Sempre nelle ultime posizioni, non riesce proprio a mandare in temperatura le Michelin (per sua stessa ammissione) ed è di conseguenza lentissimo (anche 4-5 secondi rispetto ai primi). Raggranella un paio di punti con le disgrazie altrui. Il titolo, per lui (-49 dalla coppia di testa), non è niente più che un’utopia.

DUCATI #1, PETRUCCI SUPER MA NON BASTA. DOVIZIOSO PENSA AL CAMPIONATO

La gara di casa non può non aver soddisfatto i vertici Ducati. La GP17 si è mostrata molto competitiva lungo tutto l’arco del weekend, pur se è mancata la classica ciliegina sulla torta, ovvero la vittoria. Ad andarci davvero vicino, come già accaduto ad Assen, è stato un Danilo Petrucci meritevole di tanti applausi. Il pilota ternano deve inchinarsi ad un Marquez più forte, dopo aver comandato le operazioni praticamente per 3/4 di gara; ma la sua resta una prestazione da incorniciare, che lo conferma tra i migliori specialisti del bagnato presenti attualmente in griglia di partenza. Partito ai limiti della top-10, il pilota Pramac ci mette poco a risalire la china, saltando quasi come birilli i suoi avversari, compresi Dovizioso e Marquez. La caduta di Lorenzo, nel corso del 7° giro, lo proietta in testa alla gara e il nostro svolge il suo compito in maniera autorevole. Dopo una fase centrale di studio, nel finale il Petrux prova a scrollarsi di dosso la concorrenza, ma lo spagnolo gli resta in scia e lo beffa.

Misano 2017. Danilo Petrucci davanti a Marc Marquez ed Andrea Dovizioso (foto da: motogp.com)

Buon podio (l’8° del 2017) per Andrea Dovizioso, pur raggiunto in prima posizione nel Mondiale da Marquez. Una domenica in difesa per il forlivese che, una volta capito di doversi assumere troppi rischi per tenere il passo del rivale e di Petrucci, preferisce gestire e portare a casa un 3° posto comunque molto prezioso in ottica iridata. Certo, quest’anno (Austria docet) il Dovi ha mostrato di saper rischiare per vincere; ma a Misano il pilota Ducati ha reindossato i panni del ragioniere, adatti a portare a casa il massimo possibile in una giornata dove Marquez ne aveva di più. Quel che è evidente è che Marquez è sempre il favorito principale nella corsa iridata. Dovizioso, pur disponendo di una moto, a mio parere, un pò più prestazionale (la Honda resta la più completa), dovrà fare un miracolo.

DUCATI #2, LORENZO SI DISTRAE E CADE. BENE PIRRO

Il Gran Premio di Misano, per Jorge Lorenzo, è durato lo spazio di sette giri. Dopo uno start a cannone dalla seconda fila, il maiorchino passa al comando e, giro dopo giro, distanzia la concorrenza, mostrando un feeling insospettabile sulla pista allagata. Gli avversari faticano a reggerne il ritmo e per Lorenzo si profila la possibilità di una grande occasione. Ma, alla staccata della Quercia, le sue speranze di vittoria finiscono nella via di fuga, dopo esser stato proiettato in aria dalla sua GP17. Un errore giustificato nel post gara da un errore di distrazione; un piccolo dettaglio rivelatosi però fatale. Per quanto riguarda, infine, Michele Pirro, il pilota pugliere sfodera un’ottima prestazione, conducendo una gara solida e coronata dalla top-5. Paga un pò i primi giri nei quali il feeling non era ancora al massimo, ma Michele ha dato dimostrazione di poter meritare una presenza molto più assidua nel motomondiale, e non una gara ogni tanto da wild card.

Il momento della caduta di Jorge Lorenzo, mentre guidava la gara di Misano (foto da: motogp.com)

YAMAHA, VINALES POCO COMPETITIVO E GIU’ DAL PODIO

Con Valentino Rossi fermo ai box per la frattura di tibia e perone della gamba destra rimediata in allenamento dieci giorni fa, le speranze della Yamaha erano tutte riposte sulle spalle di Maverick Vinales, tra le altre cose capace di centrare la pole nella giornata di sabato. A complicare maledettamente i piani suoi e del team, però, è arrivata la pioggia, e già nel warm-up si era intuito che per lo spagnolo le cose non stessero per mettersi granchè bene. Con una M1 deficitaria soprattutto in trazione, Maverick ha sofferto tanto in particolare nella prima metà di gp, allontanandosi progressivamente dalle posizioni che contano. Con il passare dei giri (e con il diminuire della quantità d’acqua sull’asfalto), la situazione è leggermente migliorata, ma Vinales non ha potuto far altro che respingere gli assalti del duo Miller-Pirro e accontentarsi della 4° posizione, a 16 secondi e rotti da Marquez. Una gara non esaltante, ma il nativo di Figueres ha dimostrato lo stesso grande tenacia, restando aggrappato al campionato, visto che i primi due lo distanziano di 16 punti. Un gap non incolmabile, a patto che ad Iwata risolvano al più presto i loro problemi, ritrovando la competitività perduta.

GLI ALTRI: SI RIVEDE MILLER, ZARCO D’ALTRI TEMPI. PROBLEMI FISICI PER IANNONE

Sotto la pioggia di Misano si rivede a ridosso delle posizioni che contano Jack Miller. Molto veloce nella prima parte, con pioggia e tanta acqua in pista, l’australiano ha sofferto quando l’asfalto ha preso ad asciugarsi, portando comunque a casa un’ottimo 6° posto. Bene anche Scott Redding, capace di risalire dalla 19° alla 7° posizione, imitato praticamente in fotocopia da Alex Rins, passato dalla 20° all’8° posizione. In difficoltà i piloti Tech 3: mentre Jonas Folger centra comunque la 9° posizione, Johann Zarco, dopo un buon avvio retrocede man mano, salvo guadagnarsi comunque le luci della ribalta per la corsa disperata sul rettilineo del traguardo, spingendo a piedi, novello Mansell Dallas ’84, la sua M1 fin sotto la bandiera scacchi. Una faticaccia che gli è valsa un solo, meritato punticino.

Rimasto senza benzina in pratica all’ultima curva, Johann Zarco è costretto a tagliare così il traguardo (foto da: motogp.com)

Positiva la prestazione del duo KTM, con Bradley Smith (10°) che precede Pol Espargaro (11°). Detto di Pedrosa e Zarco (14° e 15°), conquistano la zona punti anche Alvaro Bautista e Cal Crutchlow, che getta alle ortiche la possibilità di un ottimo piazzamento con una caduta quasi in contemporanea a quella di Lorenzo. Una caduta all’inizio ha poi condizionato la gara anche di Loris Baz e di Karel Abraham (16° e 17°), mentre si sono ritirati anche Barbera, Aleix Espargaro, Sam Lowes, Andrea Iannone e Tito Rabat. Per quanto riguarda il pilota di Vasto, il suo stop è stato dovuto ad un problema fisico, ma sinceramente la situazione all’interno del box Suzuki sembra sempre più al limite della sopportazione.

MOTO2, AEGERTER E’ LA SORPRESA. MORBIDELLI CADE E RIAPRE LA CORSA IRIDATA

Nelle due classi inferiori, l’asfalto infido e bagnatissimo di Misano ha prodotto una vera e propria ecatombe, come si evince dal fatto che, tra Moto2 e Moto3, su 64 partenti abbiano visto la bandiera scacchi appena in 31. Le conseguenze più importanti, guardando alla classifica, si sono avute nella ‘Middle Class‘. Il leader del campionato, Franco Morbidelli, è finito per terra nel corso del 3° giro alla Quercia, fornendo così un assist preziosissimo (e indesiderato) al rivale Thomas Luthi. Un disastro per i colori italiani i primi giri della gara, visto che prima di Franco si erano stesi già Marini, Baldassarri e il poleman, Pasini. Caduto anche Oliveira, a giocarsi la vittoria resta il duo elvetico formato da Dominique Aegerter e da Luthi, con il primo che non fa errori e la spunta, regalando alla Suter la prima vittoria da Valencia 2014 (prima non Kalex da Austin 2015). Luthi comunque sorride, portandosi a sole 9 lunghezze da Morbidelli (223 a 214) e riaprendo il campionato. Ottimo podio per il malese Hafizh Syahrin, che precede il migliore degli italiani, Francesco Bagnaia, e il campione Moto3 2016, Brad Binder. Completano la top-10 Cortese, Quartararo, Corsi (caduto all’ultima curva), Pawi e Raffin. In 12° posizione conclude il sanmarinese Alex De Angelis, mentre Federico Fuligni arriva 16°. Riguardo agli altri italiani, si sono ritirati anche Migno e Locatelli.

Dominique Aegerter (#77) e Thomas Luthi (#12) hanno regalato alla Svizzera una sorprendente doppietta in Moto2 (foto da: motogp.com)

MOTO3, FENATI DOMINA. MIR, PERO’, E’ SEMPRE LI’

Tantissime cadute (15 all’arrivo) anche nella ‘Entry Class‘, che ha visto il dominio assoluto di un indemoniato Romano Fenati. L’ascolano comanda le operazioni dall’inizio alla fine, arrivando a rifilare a Joan Mir ben 28.5 secondi. Ottimo 3° Fabio Di Giannantonio. In ottica classifica, Mir conserva un vantaggio molto rassicurante sull’italiano (+61, 246 a 185) e potrà gestire in queste ultime gare; Fenati dal canto suo scavalca Canet, finito come tanti altri a terra. Tornando a quanto successo ieri, buone prestazioni, pur se staccatissimi, per Philipp Oettl e Nicolò Bulega, rispettivamente 4° e 5°. A seguire Bendsneyder, Kornfeil, Arenas, Migno (9°) e Masia. A punti anche Pagliani, Ramirez (Spagna), Fabbri (San Marino), Bastianini e Dalla Porta. Caduti, limitandoci ai nostri, Bezzecchi, Arbolino, Antonelli e Zannoni.

Romano Fenati ha dominato la gara di Misano per la classe Moto3 (foto da: alicanteplaza.es)

Prossimo appuntamento tra due settimane, per il Gran Premio d’Aragona, sul circuito di Aragon-Motorland, ad Alcaniz.

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