Non è forse il circuito più adatto per tentare la riscossa dopo il disastro in terra ceca, ma la Yamaha è chiamata ad una prova d’orgoglio sul circuito del Red Bull Ring per lasciarsi alle spalle la domenica nera di Brno, culminata con il 6° posto di Valentino Rossi e il 10° di Maverick Vinales. In Austria, la casa di Iwata vanta soltanto un podio, risalente al mondiale 2016 con il terzo posto colto da Jorge Lorenzo, prima che Ducati e Honda monopolizzassero la top three nelle stagioni seguenti:
“A Brno è andata meglio rispetto alle ultime gare. – commenta Valentino Rossi – Non possiamo essere contenti di un sesto posto, ma durante il weekend ho guidato meglio, trovando da subito un buon assetto. Nei test abbiamo iniziato a lavorare sulla moto del 2020. E’ sicuramente un aspetto positivo ma è ancora troppo presto per poter esprimere un giudizio. Ora dobbiamo rimanere concentrati sul presente e cercare di crescere in questa seconda parte di stagione, proprio a partire dall’Austria“. A proposito delle voci riguardanti alcune uscite illustri dall’ Academy VR46, Valentino conferma: “Baldassarri, Bulega e Foggia termineranno il proprio percorso con noi. Cerchiamo nuovi volti da inserire all’interno del nostro progetto. L’obiettivo è quello di far crescere giovani piloti. Non sarà facile trovarli ma ci saranno delle new entries“. Su Jorge Lorenzo precisa: “Non so se tornerà in Ducati o rimarrà in Honda. Posso solo dire che sta vivendo un momento davvero sfortunato della sua carriera. Infortunarsi pochi giorni prima dei test pre stagionali è davvero un peccato, soprattutto quando ti appresti ad un cambio di moto. Ha avuto davvero poco tempo a disposizione per adattarsi alla HRC e ha pagato ogni caduta con dei guai fisici. E’ un periodo così, ma dalla sua ha le potenzialità per tornare al competitivo“.
Precedenti tutt’altro che rassicuranti anche per Maverick Vinales sulla pista di proprietà Red Bull: il pilota spagnolo ha racimolato, infatti, soltanto due sesti e un dodicesimo posto:
“La gara di Brno è stata veramente dura. E’ difficile per noi accettare una prestazione del genere, ma ora dobbiamo guardare avanti e già nei test del giorno seguente ho ritrovato buone sensazioni provando la nuova moto, anche se servirà percorrere parecchi chilometri prima di poterne valutare il livello. La Yamaha va forte quando c’è molto grip. Purtroppo qui di aderenza ce n’è poca e già da domani nelle FP1 potremo avere un’idea più precisa della nostra competitività su questo tracciato“.
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