Dopo settimane nelle quali si è detto tutto ed il contrario di tutto, finalmente Ducati ed Andrea Dovizioso mettono a tacere ogni illazione. Questa mattina, in concomitanza con le prime prove libere di Le Mans, le parti hanno annunciato il rinnovo del pilota forlivese con la Casa di Borgo Panigale fino al 2020, e questo pomeriggio alle 17 si è tenuta una conferenza stampa al riguardo.

Andrea Dovizioso ha rinnovato con la Ducati con un biennale fino al 2020 (foto da: motogp.com)

Di seguito un estratto delle parole di Andrea Dovizioso: “Essendo una trattativa per un contratto importante, devi essere a posto su tutti i dettagli, e perciò c’è voluto tempo. Sono contento e sono orgoglioso che sia andata così. Siamo partiti da molto lontano e l’anno scorso siamo riusciti a fare una stagione strepitosa ma vogliamo qualcosa di più. Abbiamo davanti tre stagioni e dipenderà da noi, da quanto bravi saremo nel cercare di raggiungere questo obiettivo“.

“Quando parli di contratti importanti, non può andare sempre tutto liscio, com’è normale che sia. Si chiama trattativa, ci sta che crei delle difficoltà perché ogni parte cerca di portare a casa il massimo” – aggiunge il Dovi – “Alla fine, pur se ci sono state complicazioni, siamo riusciti ad arrivare ad una conclusione soddisfacente per entrambe le parti. Ammetto che, in alcuni momenti, mi sia sentito un pò lontano da Ducati. Ma ripeto, non credo sia un aspetto così anomalo“.

“Quali sono state le mie richieste? Non ho intenzione di entrare nei dettagli, essendo cose riservate. Ma è normale che, dopo una stagione ottima come la scorsa, vuoi ottenere sempre di più. E se vuoi farlo devi cercare di limare certi aspetti sia tecnici che economici. La realtà era sotto agli occhi di tutti, quindi secondo me io e il mio manager, Simone, abbiamo approcciato questo contratto in maniera matura ed intelligente, senza fare richieste stupide. Abbiamo cercato di impostare una trattativa senza forzare, perché gli obiettivi vanno ottenuti insieme“, ha continuato il pilota italiano.

“Due anni fa, il contratto fu stilato in modo che, se avessi ottenuto dei risultati importanti, avrei raggiunto dei bonus importanti, ma di base non valevo troppo come pilota. Adesso è una situazione ben diversa, quindi logicamente è cambiato l’ingaggio“, spiega ancora il Dovi, che poi passa al compagno di box: “In quest’ambito non mi sono mai messo di traverso o espresso veti. Non mi piace agire così. Va bene che io dica quel che penso, ma la scelta alla fine è del team. In questo momento sembra che le opzioni più probabili siano Miller e Petrucci, ma decideranno loro“.

“Lorenzo? Se rimanesse per me andrebbe bene comunque, non sarebbe affatto un problema. Le sue difficoltà sono diverse da quelle di Valentino e credo che non siano due situazioni assimilabili. Quando Valentino è arrivato in Ducati, la situazione era diversa e la moto era molto particolare. E’ vero che Stoner ci vinceva delle gare, ma credo che quella moto fosse ben lontana dalla Ducati di oggi” – conclude Andrea – “La Ducati ora è competitiva, è molto veloce e ci vanno forte più piloti, mentre Stoner, ai suoi tempi, era l’unico che riusciva ad andare forte. Non voglio entrare troppo nel dettaglio con Jorge, ma lui è stato abituato a guidare solamente un tipo di moto. In Ducati, però, il suo approccio non funziona. Anzi, per ogni situazione bisogna cercare di essere aperti mentalmente ed adeguarsi per portare a casa il massimo“.