MotoGP Austria 2019, Analisi Gara – Il Dovi doma Marquez all’ultima staccata

Dopo due gare dominate senza se e senza ma, Marc Marquez s’è dovuto inchinare in Austria ad un coriaceo e fantastico Andrea Dovizioso, vittorioso al termine di un Gran Premio combattuto e tirato praticamente fino all’ultimo metro, come già avvenuto da queste parti nel 2017 e nel 2018. Fatto curioso, anche in quelle occasioni il #93 s’era dovuto arrendere al ducatista di turno, con il successo al Red Bull Ring che continua a sfuggirgli. Poco male comunque, dato che Marquez mantiene un più che comodo +58 sull’avversario italiano, al termine di una gara che ha visto Fabio Quartararo ottenere il terzo podio stagionale, davanti agli ufficiali Valentino Rossi e Maverick Vinales, con Alex Rins 6° e Danilo Petrucci solo 9°. In Moto2 la spunta Brad Binder, che regala una gioia alla KTM proprio nella domenica dell’annuncio dell’addio alla Middle Class a partire dal prossimo anno. In Moto3 è stata festa italiana e per il team Sniper, con la doppietta firmata da Romano Fenati e da Tony Arbolino. Di nuovo in pista la MotoE, con successo del francese Mike Di Meglio.

Il podio del Gran Premio d’Austria 2019, classe MotoGP (foto da: motogp.com)

DUCATI: DOVI, VITTORIA CAPOLAVORO. PETRUCCI NAUFRAGA, BENE BAGNAIA. OUT MILLER

Quella di ieri al Red Bull Ring, la 23.esima in carriera (14.esima in MotoGP), che fa il paio con quella del 2017, può essere ricordata ai posteri come una delle più belle (se non la migliore in assoluto) di tutta la carriera di Andrea Dovizioso. Su un circuito che si conferma terra di conquista della Ducati, con quattro vittorie in altrettante edizioni (Iannone 2016, Dovizioso appunto 2017 e 2019, Lorenzo 2018), il pilota forlivese ha sfoderato una prestazione eccezionale, andando a sconfiggere Marquez (7-7 il conteggio nei duelli all’ultimo giro) in quello che è uno dei suoi territori prediletti, ovvero l’assalto all’arma bianca nel finale, quando tutto (o quasi) sembra già scritto. Ma il nostro ha gestito la gara con una tattica semplicemente perfetta, anche se con tutta probabilità l’unica disponibile per cercare di fermare l’incedere da caterpillar del #93.

L’attimo che segna il Gran Premio d’Austria di ieri. Curva 10, ultimo giro: Andrea Dovizioso si butta all’interno di Marc Marquez, riuscendo a cogliere la vittoria probabilmente più bella della sua carriera (foto da: twitter.com)

Dopo una buonissima partenza, guastata da un attacco un pò troppo irruento proprio dell’avversario principale, che fa perdere ad entrambi delle posizioni, il Dovi si sbarazza in fretta Quartararo, provando a gestire il ritmo o, almeno, a mettere il più possibile i bastoni tra le ruote di Marquez, rispondendo colpo su colpo e, soprattutto, evitando che il pilota Honda potesse scappar via. Il copione resta questo fino ai -9, quando si accende veramente la bagarre tra i due; Marc passa al comando e prova il tirone definitivo, ma il ducatista è bravissimo a non scomporsi e a non lasciargli la fuga. La battaglia infuria giro dopo giro, con continui sorpassi e contro-sorpassi, conditi da staccate al limite e momenti dove i due praticamente si sfiorano. Il catalano comincia davanti l’ultimo giro, ma Andrea gli riserva la sorpresa per l’ultima curva, infilandolo all’interno e tenendo benissimo la corda, riuscendo al contempo nel non lasciare a Marquez il minimo margine per una replica in volata.

Vittoria #23 in carriera (podio #98) per Andrea Dovizioso, splendido trionfatore al Red Bull Ring dopo un gran duello con Marc Marquez (foto da: motogp.com)

La gioia del pilota e di tutto il box Ducati esplode, per una vittoria meritatissima e sudatissima, che interrompe un digiuno che durava per la Casa di Borgo Panigale dal Mugello, mentre per il Dovi addirittura dal Qatar. Chiaro che il Mondiale è tutto nelle mani di Marquez, che precede l’italiano di 58 punti. Ma quella di ieri era una soddisfazione che ci voleva davvero. Weekend estremamente difficile, invece, per Danilo Petrucci. Dopo la caduta in Q2, che l’ha costretto a scattare dalla 12° piazzola, e con una scelta di pneumatici rivelatasi poi non proprio azzeccata, il ternano ha arrancato per tutti i 28 giri del Gran Premio d’Austria, finendo appena 9° e a ben 17″ dal Dovi. Sorrisi a metà anche in casa Pramac. Da un lato c’è Jack Miller, che getta via le chance di podio (o almeno di top-5) stendendosi nel corso dell’8° tornata; dall’altra, invece, abbiamo un Francesco Bagnaia che ha vissuto il miglior fine settimana da quando corre in MotoGP, con uno splendido 5° tempo in qualifica e un buon 7° posto in gara.

HONDA: MARQUEZ STAVOLTA DEVE ARRENDERSI, MA IL TITOLO SI AVVICINA

Ce l’ha messa davvero tutta Marc Marquez per portarsi a casa la prima vittoria in Austria; ma il Dovi era di tutt’altra idea. Dopo aver dominato anche questo weekend, centrando tra le altre cose la pole che lo pone come primatista assoluto nella classe regina (59), sembrava quasi una formalità la vittoria sul circuito di proprietà della Red Bull. E invece, come sottolineato poc’anzi, il #04 ha opposto una strenua resistenza a tutti i tentativi di fuga dello spagnolo, arrivandolo a beffare all’ultima curva. Le cattive notizie per Marc, se proprio così vogliamo definirle, finiscono qui. Vero che l’italiano gli recupera 5 punti; ma il gap resta molto consistente (+58, 230 a 172), e non si capisce chi o cosa possa impedire al nativo di Cervera di fregiarsi del sesto titolo MotoGP in sette anni. Ah per capirci sul dominio di Marquez in questa fase storica, nell’ultimo anno, escludendo i ritiri di Phillip Island e di Valencia nel 2018 e quello di Austin questa stagione (lasciando da parte la gara annullata a Silverstone nell’Agosto 2018), nelle rimanenti 16 gare il #93 non ha mai fatto peggio del 2° posto.

Marc Marquez allarga le braccia al termine della gara del Red Bull Ring, come a voler dire ‘Cosa potevo fare di più?’. Per lo spagnolo, comunque, un ottimo risultato in ottica campionato (foto da: motogp.com)

Poco o nulla giunge alla Honda dagli altri piloti. Takaaki Nakagami, dopo aver conquistato un bel 6° posto in griglia in Q2, non si conferma in gara, finendo fuori dalla top-10, in 11° posizione. Ancora più indietro Stefan Bradl (13°), con l’altra RC213V del team HRC, che a Silverstone dovrebbe tornare nelle mani del suo titolare, Jorge Lorenzo. Sfortunato Cal Crutchlow: il pilota di Coventry è infatti finito a terra nel corso del 2° giro, sorpreso dall’improvviso rallentamento della KTM di Pol Espargaro, sulla quale si era nel frattempo verificato un problema di elettronica, tale da farne ammutolire il motore in pieno rettilineo.

YAMAHA: PODIO PER QUARTARARO, DAVANTI A ROSSI E VINALES

La Yamaha saluta l’Austria, appuntamento molto temuto alla vigilia dagli uomini della Casa di Iwata, con un 3° posto, portato a casa dal baby Fabio Quartararo, ottenuto precedendo le due M1 ufficiali di Valentino Rossi e di Maverick Vinales. Il pilota del team Petronas ha anche condotto la gara nei primissimi giri, grazie ad un’ottima partenza, provando poi a tenere il passo del Dovi e di Marquez, una volta che i due l’avevano superato. Capito che era meglio desistere, con una buona prova di maturità Quartararo ha gestito la pressione del Dottore, staccandolo quindi nel finale e portando a casa la terza top-3 stagionale. Può comunque essere soddisfatto Rossi, al quale la pausa estiva sembra aver dato una spinta più che discreta. Dopo delle qualifiche deludenti, il #46 ha recuperato velocemente posizioni su posizioni, fino ad arrivare molto vicino ad insidiare il podio di Quartararo. Alla fine arriva la ‘medaglia di legno’, comunque il miglior risultato dal 2° posto di Austin, e che gli permette di ripassare Vinales in classifica (103 a 102).

Molto contento Fabio Quartararo, che al Red Bull Ring conquista il terzo podio stagionale (foto da: twitter.com)

A proposito dello spagnolo, ci si attendeva molto di più da lui in gara. Accreditato di un passo gara tra i migliori, il nativo di Figueres si è però nuovamente messo in difficoltà da solo con uno spunto allo spegnersi dei semafori non all’altezza, perdendo delle posizioni poi fondamentali in ottica podio. La successiva, e faticosa risalita lo ha infatti portato a battere praticamente in volata la Suzuki di Rins per il 5° posto, non riuscendo mai ad impensierire veramente il compagno di box. Austria amara per Franco Morbidelli. Sempre in affanno con la sua M1 qui al Red Bull Ring, il pilota romano, Campione Moto2 nel 2017, racimola un 10° posto (secondo peggior risultato stagionale vedendo la bandiera scacchi) a ben 20″ dalla vetta e 14″ dal compagno di box. Un pò troppi a dirla tutta.

GLI ALTRI: RINS CHIUDE 6°. OTTIMO 8° OLIVEIRA. ANCORA MALE L’APRILIA

Con il solo Alex Rins impegnato in pista, la Suzuki porta a casa un discreto 6° posto, pensando in particolare al fatto che i lunghi rettilinei del Red Bull Ring ben poco si sposavano con la GSX-RR. Diciamo quindi che lo spagnolo ha limitato abbastanza bene i danni. Nella gara di casa della KTM, a spiccare è la RC16 del team Tech 3 guidata da Miguel Oliveira. Il portoghese, apparso in palla sin dal venerdì, si è confermato anche in gara, portando a casa il suo miglior piazzamento nella classe regina. Ha chiuso in 12° posizione, ben staccato dal rookie lusitano, Johann Zarco, con l’unica KTM ufficiale superstite, visto il problema elettrico che ha ammutolito al secondo giro la moto di Pol Espargaro, tirando giù anche Crutchlow. Scorrendo la classifica, non si può non notare l’ennesima domenica difficile dell’Aprilia, che ha piazzato Aleix Espargaro in 14° posizione ed Andrea Iannone 16° ed ultimo. In mezzo la Ducati Avintia di Karel Abraham. Out anche Tito Rabat, con la moto gemella del pilota ceco, e Hafizh Syahrin, con l’altra KTM Tech 3.

Gara complicata per Alex Rins, in foto alle spalle delle due Yamaha ufficiali di Valentino Rossi e Maverick Vinales. Il #42 ha chiuso la gara in Austria in 6° posizione (foto da: motogp.com)

MOTO2: BINDER VINCE, SORRIDE ANCORA MARQUEZ, CHE ALLUNGA ULTERIORMENTE

Nella gara di casa, e nella domenica nella quale è giunta la voce (poi confermata) dell’addio alla categoria a partire dal 2020, la KTM torna alla vittoria nella Middle Class, grazie ad un Brad Binder (11.esimo successo in carriera) in costante crescita e capace di imporsi al termine di una gara ad eliminazione nelle primissime posizioni, che lo ha visto prima prendere il comando sin dal via, poi resistere agli assalti degli avversari e al ritorno di Alex Marquez, 2° al traguardo. Il fratello d’arte gongola, dato che questo podio gli permette di salire a quota 181, con un margine su Thomas Luthi, oggi solo 6°, che aumenta a +43. Podio anche per un altro pilota spagnolo, Jorge Navarro, il quale precede le due Kalex del team Pons di Lorenzo Baldassarri (4°) e di Augusto Fernandez. Altri due spagnoli alle spalle di Luthi, ovvero Jorge Martin ed Iker Lecuona, mentre Marcel Schrotter e Mattia Pasini completano la top-10.

La soddisfazione di Brad Binder sul podio del Red Bull Ring, alla prima vittoria stagionale sua e della KTM in Moto2 (foto da: motogp.com)

In zona punti anche Andrea Locatelli (11°), il thailandese Somkiat Chantra, i nostri Nicolò Bulega (13°) e Fabio Di Giannantonio (14°), in ombra, e l’olandese Bo Bendsneyder. Al traguardo, dei nostri, Stefano Manzi (16°) e Marco Bezzecchi (23°). Dei ritirati, da sottolineare l’incidente nelle prime fasi tra Xavi Vierge ed il poleman Tetsuta Nagashima, con il nipponico costretto a fermarsi qualche giro dopo l’impatto; la caduta di Remy Gardner, mentre era in piena lotta per il podio e dopo un contatto proprio con Marquez; infine, si mangiano le mani sia Luca Marini che Enea Bastianini, in particolare il primo che, in grandissima rimonta, sbaglia e colpisce il ‘Bestia’, rimasto poi dolorante ad una gamba.

MOTO3: FENATI TORNA ALLA VITTORIA. PODIO PER ARBOLINO E MCPHEE. DALLA PORTA DI NUOVO LEADER

La fine di un incubo? L’avvio di un processo di redenzione personale, prima ancora che sportiva? Non lo sappiamo. Fatto sta che in Austria, dopo quasi due anni dall’ultima volta, e dopo i ben noti ‘fattacci’ della scorsa stagione, Romano Fenati è tornato sul gradino più alto del podio (successo #11 in carriera). L’ascolano, sfruttando una gara non di gruppo a causa di una prima metà su pista umida, ha imposto il suo ritmo alla distanza, regolando in primis un comunque ottimo Tony Arbolino, sancendo così la doppietta del team Sniper. Un Arbolino (3° nella generale con 113 punti) che s’impone in una volata al fulmicotone sullo scozzese John McPhee, che nega ai nostri un podio tutto Tricolore, dato che in 4° posizione, e dopo una rimonta spettacolare, giunge Celestino Vietti, dietro al #17 del team Petronas per la miseria di 15 millesimi. Più staccati dai primi gli alfieri del team Leopard, con Marcos Ramirez (5°) davanti ad un non brillantissimo Lorenzo Dalla Porta (6°). Il centauro di Prato, grazie al 10° posto del rivale Aron Canet, opera il contro-sorpasso in classifica (155 a 154).

I due grandi protagonisti del Gran Premio d’Austria della classe Moto3, Romano Fenati e Tony Arbolino, che regalano al team Snipers una bellissima doppietta (foto da: motogp.com)

In mezzo ai due contendenti per il titolo giungono il kazako Makar Yurchenko (7°, miglior piazzamento in gara in carriera), il ceco Jakub Kornfeil e Niccolò Antonelli (9°), adesso 4° in classifica (105). A seguire, nei primi 15 troviamo anche lo spagnolo Albert Arenas, i giapponesi Ai Ogura ed Ayumu Sasaki, Dennis Foggia (14°) e il sudafricano Darryn Binder. Indietro sono finiti Stefano Nepa (22°) e Riccardo Rossi (23°), mentre Andrea Migno (26°) è caduto all’ultimo giro. Una domenica no per il team Bester Capital Dubai, dato che al penultimo giro è finito per terra anche Jaume Masià, mentre si giocava il podio.

MOTOE: DI MEGLIO, SUCCESSO E PRIMATO IN CLASSIFICA

Nel weekend del Red Bull Ring si è rivista anche la MotoE, che ha osservato la seconda prova del suo campionato. Sul gradino più alto del podio, su pista bagnata, ecco il francese Mike Di Meglio, già autore della pole sabato, che così si issa anche in testa alla classifica, con 46 punti. L’ex Campione del Mondo classe 125 (2008), la spunta dopo una gara al comando, sfruttando le cadute del brasiliano Eric Granado (il giro dopo aver subito il sorpasso dal #51, poi 17° all’arrivo) e dello spagnolo Hector Garzò, impegnato quest’ultimo nell’inseguimento del francese. Sul podio con Di Meglio salgono il belga Xavier Simeon e l’inglese Bradley Smith, adesso primo inseguitore del pilota transalpino (36), con Simeon 3° nella generale (29). Completano la top-5 il sanmarinese Alex De Angelis e il nostro Matteo Ferrari (5°), il quale si piazza davanti ai vari Sete Gibernau, Joshua Cook, Niccolò Canepa (8°), Jesko Raffin e Lorenzo Savadori (10°). A seguire, ecco Kenny Foray, Randy De Puniet, Mattia Casadei (13°), Nicolas Terol e il vincitore del Sachsenring, Niki Tuuli, ieri appena 15°. Fuori dai punti la Maria Herrera.

Vittoria e leadership nella classifica della MotoE per il francese Mike Di Meglio (foto da: motogp.com)

Il Motomondiale tornerà in pista nel weekend del 23-25 Agosto a Silverstone, per il Gran Premio di Gran Bretagna.

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