MotoGP 2018 Valencia, Analisi Gara – Nel diluvio e tra le cadute la spunta il Dovi

Giove Pluvio si è scatenato nel fine settimana Valenciano, che ha segnato la fine della stagione 2018 del Motomondiale. Tante le cadute e i colpi di scena in tutte le categorie, in una domenica che ha regalato di tutto, tra interruzioni, sorprese, conferme e delusioni. A partire dalla storica vittoria del turco Can Öncü in Moto3, da wild card e debuttante assoluto, il più giovane di sempre a vincere una gara; passando per il clamoroso podio di Pol Espargaro e della KTM in MotoGP, il primo per entrambi. Tra le conferme, non può non rientrarvi Andrea Dovizioso, così come un Alex Rins e una Suzuki sempre più in crescita. Tra i delusi, di certo un Valentino Rossi caduto ancora una volta sul più bello, ma anche un Marc Marquez uscito alquanto ammaccato, in vista di un’operazione alla spalla sinistra che subirà ad inizio Dicembre.

Da sinistra a destra, i tre Campioni del Mondo 2018: Francesco Bagnaia (Moto2), Marc Marquez (MotoGP) e Jorge Martin (Moto3) (foto da: motogp.com)

MOTOGP: DOVI DOMINA E CHIUDE CON UNA VITTORIA. PODIO PER RINS E POL ESPARGARO. PECCATO PER ROSSI. OUT TRA GLI ALTRI MARQUEZ, VINALES, PETRUCCI E IANNONE

E’ stata una domenica particolare e ben poco tranquilla al Ricardo Tormo di Valencia; sicuramente molto meno rispetto a quanto tanti avevano sperato. La pioggia, caduta in abbondanza almeno fino a sabato mattina, sembrava poter dare un minimo di tregua, salvo tornare a cadere forte a pochi minuti dal via. In una situazione man mano sempre peggiore, si distingue un Alex Rins partito davvero a cannone, mentre fatica Vinales perde subito qualche posizione; lo spagnolo della Suzuki vola ed è capace di costruirsi un margine anche di quasi 6″ in pochissime tornate. Alle sue spalle, un sornione Dovizioso precede di poco Marc Marquez, unico ad azzardare la mescola media da bagnato; una scelta che poteva pagare in caso di pista via via meno bagnata, non con precipitazioni in forte incremento.

Il podio del Gran Premio della Comunitat Valenciana 2018, classe MotoGP (foto da: motogp.com)

Un Marquez, che, nei primi passaggi, deve vedersela con un agguerritissimo Pol Espargaro il quale, dopo aver regalato alla KTM la miglior qualifica della sua ancor breve storia in MotoGP (6°), annusa la possibilità del grande risultato, dando il 110% sin dai primi metri. Da dietro, intanto, risale come una furia Valentino Rossi, da 16° a 7° dopo due giri. Il festival delle cadute è aperto da Aleix Espargaro (Aprilia) nel corso del 3° giro, seguito a breve giro di posta dalle due Ducati Pramac di Jack Miller e di Danilo Petrucci (giro 5 e 6), quest’ultimo quasi in contemporanea con Thomas Luthi (Honda Marc VDS), che tornerà quindi in Moto2 senza aver fatto segnare nemmeno un punto nella classe regina.

Il grosso colpo di scena arriva nel corso del 7° passaggio, dopo che subito prima anche Pol Espargaro era stato protagonista di una caduta, salvo ripartire 16°. Nel cambio di direzione tra curva 9 e 10, Marc Marquez, che nel frattempo stava provando a chiudere il gap sul Dovi, subisce un violento high-side, subendo tra l’altro una nuova botta alla spalla sinistra, infortunata già sabato con la caduta in Q2. Rossi, che nel frattempo si era liberato di Vinales, si ritrova 3°, seppur staccato di quasi 8″ dalla vetta e di 4″ da Dovizioso. Intanto, la pioggia aumenta ancora di intensità e la pista diventa ancora più insidiosa.

Quarta vittoria stagionale (12° in MotoGP) per Andrea Dovizioso, immortalato nel momento in cui taglia il traguardo di Valencia, festeggiato dagli uomini Ducati (foto da: motogp.com)

Ne fanno le spese anche Andrea Iannone (giro 9) e la coppia formata da Maverick Vinales (caduta spettacolare ad alta velocità in curva 13) e Franco Morbidelli (giro 12), con il pilota romano che, per qualche istante, si era ritrovato addirittura 4°. Davanti, con tanta acqua in pista, Rins va improvvisamente in affanno, rimontato dalla Ducati #04 ma soprattutto da una M1 #46 che, in quelle condizioni, comincia a girare un secondo a giro più veloce di tutti. A 14 giri dalla fine, lo spagnolo arriva lungo in curva 11 e viene infilato dai due italiani. Passando sul traguardo, il Dovi alza il braccio e, subito dopo, arriva la bandiera rossa.

La situazione meteo migliora leggermente e, in griglia, si ripresentano in 16, con Rins, Dovizioso e Rossi in prima fila; Pol Espargaro scatta in 8° posizione. Al secondo start, Rins prova la stessa tattica del primo, provando la fuga; Dovizioso, però, non è d’accordo e lo infila alla prima staccata all’inizio del secondo giro della seconda parte; Valentino ci mette un pò di più a liberarsi dello spagnolo (giro 7), ma non riesce ad avvicinarsi al connazionale della Ducati che, anzi, allunga inesorabilmente. Dietro, mentre cade Bautista, Pol Espargaro si libera della compagnia di Pedrosa, infilato poi anche da un ottimo Michele Pirro. La gara del Dottore, almeno per il podio, termina a 5 giri dalla fine in curva 12, quando Valentino perde il posteriore della sua M1 e finisce nella ghiaia; riuscirà a ripartire, chiudendo 13°.

Una fase della seconda parte del Gran Premio di domenica, con Andrea Dovizioso (Ducati), al comando davanti ad Alex Rins (Suzuki) e a Valentino Rossi (Yamaha) (foto da: motogp.com)

Il finale è una passerella per un Andrea Dovizioso che chiude al meglio la stagione (4° vittoria, 12° in MotoGP, 21° in carriera), precedendo un Alex Rins che si regala il 5° podio dell’anno (3° nelle ultime 4 gare, 9° per la Suzuki) e un felicissimo ed incredulo Pol Espargaro, che porta a casa il primo podio in classe regina per sé e per la KTM. Subito già dal podio Michele Pirro, comunque al miglior risultato in carriera, mentre Dani Pedrosa saluta tutti con il 5° posto (e la HRC festeggia lo stesso il titolo riservato ai team). Miglior risultato in carriera anche per Takaaki Nakagami (6°), davanti a Johann Zarco, Bradley Smith (8°, miglior piazzamento stagionale), Stefan Bradl e Hafizh Syahrin, che chiude dietro a Morbidelli nella corsa per il Rookie of the Year per soli 4 punti.

Completano la zona punti Scott Redding, un sofferente Jorge Lorenzo (12°), appunto Rossi, Karel Abraham e Jordi Torres (primo punto in MotoGP). Valentino Rossi, alla fine, riesce comunque a tenersi stretto il 3° posto nel Mondiale; un risultato che, con le cadute di Sepang e di Valencia, con una M1 problematica com’è noto, alle soglie dei 40 anni, ha un valore non indifferente. Rins, a sua volta, si assicura il 5° posto nella Generale, davanti ad un Zarco che, invece, porta a casa il titolo di Miglior Privato.

Un’immagine emblematica delle condizioni vissute domenica al Ricardo Tormo, con la Safety Car che alza tantissima acqua, durante le ricognizioni seguite all’interruzione della gara della MotoGP (foto da: motogp.com)

MOTO2, OLIVEIRA SI AGGIUDICA LA GARA DAVANTI A LECUONA ED ALEX MARQUEZ. MARINI OUT, BAGNAIA 14°

E’ Miguel Oliveira a mettere il sigillo sulla prova conclusiva del 2018 della Middle Class. Il portoghese, vice-campione del mondo, s’impone per la terza volta in stagione (sesta per il Red Bull KTM Ajo, Campione tra i team), sfruttando l’ennesimo errore di Alex Marquez, finito a terra mentre stava comandando le operazioni. Il minore dei fratelli Marquez si è poi riuscito a rialzare, tagliando il traguardo 3° alle spalle del connazionale Iker Lecuona, che sulla pista di casa centra il primo podio in carriera. Il migliore dei nostri è stato Mattia Pasini (4°), giunto davanti all’australiano Remy Gardner, al francese Fabio Quartararo (gran rimonta dal fondo, dopo un problema prima del giro di ricognizione), al tedesco Marcel Schrotter e allo spagnolo Augusto Fernandez.

Miguel Oliveira ha concluso bene la stagione e la sua avventura in Moto2, vincendo la gara di Valencia (foto da: motogp.com)

Non è stata una gara come da previsioni (per usare un eufemismo) per i piloti dello Sky Racing Team VR46. Luca Marini, dopo una partenza non eccelsa dalla pole, scivola subito alla staccata di curva 2, colpendo anche la moto gemella di Francesco Bagnaia (nell’occasione, a terra anche Joan Mir, che coinvolge Lorenzo Baldassarri; out, nel corso del GP, anche i vari Lowes, Binder e Vierge). Il neo Campione del Mondo, con una moto danneggiata, faticherà tanto, chiudendo 14°. Passando agli altri italiani, Andrea Locatelli (9°) e Simone Corsi (10°) hanno chiuso la top-10; Federico Fuligni è finito fuori dai punti (19°), mentre Tommaso Marcon si è ritirato.

MOTO3, LA FAVOLA DI CAN ÖNCÜ. DI GIANNANTONIO SOFFIA IL 2° POSTO MONDIALE A BEZZECCHI

Tante emozioni e cadute anche nella Entry Class, in una gara che ha visto letteralmente riscrivere la storia. Can Öncü è un ragazzino turco 15enne, nativo di Alanya, alla prima wild card nel Motomondiale, concessagli tramite deroga (di norma, non potrebbero partecipare piloti al di sotto dei 16 anni) per aver vinto la Red Bull Rookies Cup davanti al fratello Deniz. Il turco è riuscito ad entrare nel libro dei record del Motomondiale, divenendo il primo turco a vincere una gara iridata e, soprattutto, il più giovane di sempre a riuscirci, all’età di 15 anni, 3 mesi e 23 giorni. Il turco ha guidato alla grande in condizioni molto infide, risultando anche fortunato nel restare in piedi in un paio di occasioni (in particolare al 2° giro), oltre a sfruttare le cadute dei nostri Marco Bezzecchi (giro 3) e Tony Arbolino, partito benissimo e autorevolmente al comando fino al tonfo di curva 4 a 12 giri dalla fine.

Can Öncü e il suo personale appuntamento con la storia. Arrivato da wild card nel Motomondiale, il turco ha vinto (primo in assoluto del suo paese) al debutto la gara di Moto3, diventando il più giovane vincitore di sempre (15 anni, 3 mesi e 23 giorni) (foto da: twitter.com)

Questi episodi spianano definitivamente la strada ad Öncü, che tiene a bada (seppur con qualche brivido) il solito Jorge Martin e lo scozzese John McPhee, ancora una volta a suo agio in queste condizioni. Festeggia anche Fabio Di Giannantonio: 4° al traguardo, grazie alla caduta (doppia) di Bezzecchi riesce a conquistare il platonico titolo di vice-campione. Enea Bastianini ha concluso 5°, davanti a Jaume Masià (Rookie of the Year grazie anche alla caduta di Dennis Foggia), Niccolò Antonelli (7°), Nakarin Atiratphuvapat, Marcos Ramirez e Celestino Vietti (10°). A punti anche Stefano Nepa (12°) ed Andrea Migno (14°); classificati Lorenzo Dalla Porta (18°) e Bezzecchi (20°).

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