Le ultime gare hanno riservato ben poche soddisfazioni ad Andrea Dovizioso. Dopo la bellissima (e sudata) vittoria di Losail nell’appuntamento d’apertura, il Dovi e la GP18 hanno sofferto tra Termas de Rio Hondo ed Austin, raccogliendo un 6° ed un 5° posto. Decisamente peggio è andata nei successivi Gran Premi di Jerez de la Frontera e di Le Mans. In Spagna, il Dovi è stato vittima della carambola provocata da Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa; in Francia, invece, è caduto subito dopo aver preso la testa della gara.
Un doppio zero dolorosissimo, che ha provocato la situazione attuale in classifica generale, con Andrea addirittura 8° a pari merito con Cal Crutchlow, a -49 da Marc Marquez (95 a 46). Il pilota Ducati, però, non vuol sentir parlare di obbligo di vincere al Mugello: “Credo che i tifosi si aspettano questo, ma sentirsi obbligato a vincere sarebbe un errore. Può essere controproducente” – ha spiegato in conferenza stampa il forlivese – “Il mio approccio al weekend non cambia nonostante i punti di distacco, perché non è che prendendo un certo tipo di rischio ottieni dei risultati migliori. Quando si può provare a vincere, è giusto prendere anche dei rischi per farlo. Quando non è possibile, bisogna cercare di portare a casa il massimo senza fare altri passaggi a vuoto“.
“Per vari motivi, ci troviamo in una situazione diversa rispetto all’anno scorso. Siamo consapevoli di essere più competitivi e lo abbiamo dimostrato nelle ultime due gare, perché siamo andati forte su piste su cui l’anno scorso avevamo fatto fatica. Però ogni weekend fa storia a sé” – continua il Dovi – “Nei test di qualche settimana fa sono andati forte in tanti e credo che saremo tutti più vicini. Io, però, mi aspetto anche di essere competitivo. Anche il meteo sarà molto importante, ovvero capire se ci sarà il caldo afoso tipico del pomeriggio del Mugello o se ci sarà un clima un po’ più instabile e fresco“.
Andrea torna poi sull’errore di Le Mans, ammettendo di averci messo un pò per digerire la delusione: “Mi è servito del tempo per assimilare l’errore. E’ normale, perché io non sono un pilota che cerca di trovare le scuse quando commette un errore, anche perché non mi reca nessun vantaggio. L’amarezza resta, perché è successa una cosa che normalmente non mi accade. Quindi è stato abbastanza pesante a livello mentale ed è giusto che sia passato qualche giorno per metabolizzarlo. Ho fatto un errore, questo è quanto, ma ora è metabolizzato“.
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