MotoGP 2018 GP Americhe Analisi – Austin si conferma feudo di Marquez

Come ampiamente pronosticato, Marc Marquez sfrutta l’appuntamento di Austin per rilanciarsi, dominando in scioltezza sul circuito texano e ottenendo la prima vittoria stagionale. Un successo che lo porta ad un solo punto dal nuovo leader della classifica, Andrea Dovizioso, che limita i danni con un 5° posto, ma con una Ducati in affanno. Segnali di ripresa in Yamaha, con Maverick Vinales ottimo 2° e Valentino Rossi 4°, mentre Zarco non brilla e chiude 6°. Si conferma sul podio la Suzuki, con un ottimo Iannone 3° a sorpresa; applausi meritati per Dani Pedrosa, 7° nonostante il polso recentemente operato. Cade, riparte e arriva 19° l’ex capoclassifica, Cal Crutchlow. Continua ad essere un discorso solo per italiani la Moto2, con il secondo centro di Francesco Bagnaia, mentre in Moto3 è Jorge Martin a dettar legge.

Il podio del Gran Premio delle Americhe 2018, classe MotoGP (foto da: motogp.com)

HONDA, MARQUEZ RISPETTA LA TRADIZIONE

Ci sono poche cose certe in uno sport come il Motomondiale. Una di queste, praticamente una sentenza, è il dominio di Marc Marquez ad Austin (e più in generale nelle gare disputate negli States). Il ruolino di marcia del catalano è semplicemente impressionante: in sei edizioni del Gran Premio delle Americhe, Marc ha ottenuto 6 vittorie, altrettante pole position e 5 giri record. Nella giornata di ieri, El Cabroncito ha annullato con facilità disarmante l’handicap delle tre posizioni di penalità in griglia dopo l’incomprensione in qualifica con Vinales, svoltando in 2° posizione dopo la prima curva, e bevendosi Iannone in fondo all’interminabile rettilineo già durante il primo giro. In quel momento era già finita la lotta per il primo posto, con Marquez che, scrollatosi di dosso il pilota di Vasto, ha imposto il suo ritmo impossibile per alcuni giri, poi controllando in scioltezza fino al traguardo, conquistando la vittoria #62 in carriera. La sensazione forte è quella di una RC213V superiore e di un Marquez che, a meno di colpi di testa, resta il favorito assoluto anche quest’anno.

Marc Marquez festeggia con i membri del team HRC (e la bandiera di Hayden) l’ennesima vittoria ad Austin (foto da: motogp.com)

YAMAHA IN RIPRESA, PRIMO PODIO STAGIONALE PER VINALES

Torna il sorriso in casa Yamaha, con Maverick Vinales che ottiene il primo podio del 2018 (2°) e Valentino Rossi che finisce subito ai piedi del podio (4°). Lo spagnolo, dalla seconda metà del Gran Premio del Qatar, conferma un processo di miglioramento, che l’ha portato a questo risultato. Non partito benissimo dalla pole position, Maverick si è assestato in 3° posizione nei primi giri, raggiungendo e poi superando Iannone. Con Marquez troppo lontano, lo spagnolo ha gestito la situazione nella seconda parte di gara, resistendo poi al tentativo di rimonta del pilota Suzuki. Valentino Rossi, dal canto suo, è partito guardingo, avendo poi la meglio nelle prime tornate prima di Crutchlow poi di Zarco. L’obiettivo era di ricongiungersi a Iannone per giocarsi il gradino più basso del podio; ma un calo alla gomma anteriore nel finale lo costringe ad accontentarsi. Una Yamaha che ha ancora tanto da lavorare, e che attende adesso le gare europee per capire effettivamente quanti margini ci sono. Ma con un Marquez così, bisogna cominciare a correre il più presto possibile.

Quarto posto in Texas per Valentino Rossi (foto da: motogp.com)

DUCATI IN AFFANNO, MA DOVI E’ IN VETTA. MALE LORENZO

Ancora una giornata complicata in casa Ducati che, dopo la grande vittoria del Dovi in Qatar, ha faticato sia in Argentina che in Texas. Una GP18 che, come confermato dal forlivese, palesa sempre i soliti problemi, soprattutto in percorrenza di curva; ma con Andrea che continua a restar positivo. Dopo le qualifiche difficili, il #4 imposta una gara in progressione, che lo porta a combattere per gran parte del gp con Zarco, sopravanzandolo di motore e assicurandosi il 5° posto. Un piazzamento che gli permette di riprendersi la vetta del campionato con 46 punti, anche se con un solo punto sul grande rivale Marquez e cinque su Vinales. Prosegue invece la via crucis di Jorge Lorenzo. Il maiorchino ha si conquistato i primi punti del suo 2018, ma la prestazione ha ancora lasciato a desiderare. L’11° posto finale non può soddisfare un Lorenzo ancora lontanissimo parente di quello ammirato per anni in Yamaha.

Andrea Dovizioso limita i danni ad Austin (5°) e si riprende la vetta della classifica generale (foto da: motogp.com)

LA SUZUKI C’E’: DOPO RINS, A PODIO ANCHE IANNONE

Come sottolineato da Valentino Rossi nelle interviste post-gara, la Suzuki, rispetto al 2017, è migliorata tantissimo e i due podi consecutivi ottenuti prima da Alex Rins in Argentina poi ieri da Andrea Iannone al Circuit of the Americas stanno lì a confermarlo. Una GSX-RR progredita sia di elettronica che di motore, con una erogazione decisamente migliore, e che permette ai suoi piloti di essere molto più a loro agio in sella alla moto di Hamamatsu. Andrea Iannone ha sfoderato una grande prestazione in Texas, partendo benissimo dalla prima fila, pur dovendo alzare bandiera bianca nei riguardi di Marquez praticamente subito. Il pilota abruzzese, pur non riuscendo a tener dietro Vinales, ha sfoggiato un ottimo passo, che gli ha consentito di ottenere in tranquillità un 3° posto che fa davvero morale, dopo un avvio assolutamente non facile. Gara da dimenticare, invece, per Alex Rins, finito a terra a 10 giri dalla conclusione.

Gran risultato ad Austin per Andrea Iannone, che ha portato la sua Suzuki sul gradino più basso del podio (foto da: motogp.com)

GLI ALTRI: ZARCO 6°, CRUTCHLOW SCIVOLA. STOICI PEDROSA E MILLER

Non è stato un Gran Premio delle Americhe da ricordare per Cal Crutchlow. Il vincitore di Termas de Rio Hondo perde subito la vetta della classifica, scivolando subito dopo aver perso il 5° posto in favore di Zarco, e ripartendo quindi dal fondo, per poi concludere in 19.esima posizione. Johann Zarco, invece, ha concluso in 6° posizione, non brillando particolarmente e finendo dietro anche a Dovizioso, pur appaiando Crutchlow al 4° posto nella generale. Due piloti meritano un grosso plauso: Dani Pedrosa, nonostante l’operazione al polso sinistro subita dopo la caduta in Argentina, stringe i denti e chiude 7°; Jack Miller, dal canto suo, arriva in 9° posizione, preceduto in volata dall’ottimo Tito Rabat (8°), nonostante un problema alla cuffia dei rotatori di una spalla ed una frattura ad una clavicola, che lo ha limitato per tutto il weekend. Discreta la prestazione della Aprilia, in top-10 con Aleix Espargaro (10°), mentre è stata deludente la domenica di Danilo Petrucci (12°). Punti anche per la KTM con Pol Espargaro (13°), davanti a Takaaki Nakagami (14°) e ad Alvaro Bautista (15°).

Insieme a Jack Miller, Dani Pedrosa si è conquistato il plauso di tutti, per il 7° posto ottenuto a pochi giorni dall’operazione al polso sinistro (foto da: motogp.com)

 

MOTO2: BAGNAIA DOMINA E TORNA AL COMANDO DELLA CLASSIFICA

Il dominio italiano nella Middle Class continua anche ad Austin. Dopo i successi di Bagnaia a Losail e di Pasini a Termas de Rio Hondo, il piemontese dello Sky Racing Team VR46 si è ripetuto nel Gran Premio delle Americhe, al termine di una gara che l’ha visto battagliare con Alex Marquez (2°), per poi salutarlo negli ultimi passaggi, dopo averlo definitivamente passato a sei giri dalla conclusione. Il pilota spagnolo è riuscito a rintuzzare, negli ultimi chilometri, il recupero di Miguel Oliveira, 3° al traguardo. Bravissimo anche il rookie Joan Mir che, dopo l’11° posto del Qatar e il 7° dell’Argentina, migliora ancora e chiude 4°, davanti al connazionale Iker Lecuona e al sudafricano Brad Binder. Mattia Pasini vive una domenica complicata e termina 7°, davanti a Jorge Navarro, Dominique Aegerter e a Lorenzo Baldassarri (10°). Per quanto riguarda gli altri piloti azzurri, arrivano a punti Simone Corsi, Luca Marini e Andrea Locatelli, giunti dalla 12° alla 14° posizione. Fuori dai primi 15 Romano Fenati (16°) e Federico Fuligni (28°), mentre si è ritirato Stefano Manzi. In classifica, Bagnaia comanda con 57 punti, 10 in più del duo Pasini-Marquez (47), 14 su Oliveira (43) e 18 su Baldassarri (39).

La soddisfazione di Francesco Bagnaia, vincitore della gara di Austin, classe Moto2 (foto da: motogp.com)

MOTO3: MARTIN TIENE A BADA LA TRUPPA ITALIANA

Secondo successo su tre gare anche per Jorge Martin, che si aggiudica la gara della Entry Class ad Austin. Lo spagnolo, dopo aver battagliato con i vari Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio (suo compagno di squadra), ha preso definitivamente la leadership della gara ai -6 dalla bandiera scacchi, mettendo quindi abbastanza spazio tra sé e gli avversari per concludere in tranquillità. A seguirlo una muta di piloti italiani: Enea Bastianini e un sempre più convincente Marco Bezzecchi completano il podio; Andrea Migno e Fabio Di Giannantonio terminano in 4° e 5° posizione. Il tedesco Philipp Oettl giunge in coda al quartetto azzurro, davanti al ceco Jakub Kornfeil, ad un deludente Aron Canet, al nipponico Tatsuki Suzuki e all’italo-belga Livio Loi, che chiude la top-10. Fuori dai punti gli altri italiani al traguardo: Dennis Foggia, dopo un grande avvio, finisce 16°; solo 18° Lorenzo Dalla Porta; poi arrivano Tony Arbolino (20°) e Niccolò Antonelli (24°). Caduto Nicolò Bulega. In campionato comanda Martin (55), davanti a Canet (48), Bezzecchi (43) e Di Giannantonio (37).

Jorge Martin, davanti al compagno di box Fabio Di Giannantonio. Lo spagnolo ha vinto il Gran Premio delle Americhe di Austin, classe Moto3 (foto da: motogp.com)

Prossimo appuntamento il weekend del 4-6 maggio, con il Gran Premio di Spagna, presso il circuito andaluso di Jerez de la Frontera.

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