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Mondiali scherma Il Cairo 2022: FIORETTO D’ORO!! Trionfo degli uomini, campioni del mondo

Dopo l’oro al femminile, anche la squadra maschile si laurea campione del mondo e si forgia della doppietta Europeo-Mondiale. Italia terza nel medagliere con due ori e otto medaglie complessive.

Una chiusura da faraoni. Visto il luogo in cui si sono svolti i mondiali di scherma, non è casuale questo appellativo per descrivere la chiusura di mondiale da parte dell’Italia della scherma.

Infatti, dopo l’oro raggiunto dal Dream Team femminile ieri contro gli Stati Uniti, anche la formazione maschile ha emulato le colleghe andando a forgiarsi del titolo iridato quattro anni dopo il mondiale di Wuxi del 2018, quando fu centrata, anche in quel caso, la doppietta maschile-femminile nella gara a squadre del fioretto.

Gli avversari degli azzurri, anche in questo caso, sono stati gli americani (composti da Alexander Massialas,Chase T.Emmer e Nick Itkin), sconfitti dal Dream Team azzurro (composto da Daniele Garozzo, Tommaso Marini, Alessio Foconi con Guillaume Bianchi riserva),col punteggio di 45-39, in un assalto dominato e trascinato da uno scatenato Tommaso Marini, resosi autore di due assalti dominanti (chiusi col punteggio di 5-3 e di 5-2), che hanno dato il la alla vittoria azzurra e alla doppietta Europeo-Mondiale nello spazio di poche settimane.

Un risultato straordinario, che rompe un digiuno di ori durato quattro anni e che, soprattutto, issa l’italia sul podio iridato con otto medaglie e due medaglie d’oro, segno della ripresa della scherma azzurra dopo un’Olimpiade nettamente al di sotto delle aspettative per il Bel Paese, chiusa senza ori.

Ma, soprattutto, mostra i frutti di un nuovo ciclo che, si spera,si possa aprire nei prossimi anni con nuove leve come il già citato Marini, o lo spadista Di Veroli o la fiorettista Favaretto, -tutti e tre nati negli anni 2000 e al loro esordio mondiale-, dal futuro assolutamente promettente e che hanno dato nuova linfa al movimento azzurro, che sta tornando prepotentemente ad essere tra i punti di riferimento di questo sport, da sempre fucina di talenti e di soddisfazioni.

Un passo gigantesco rispetto a Tokyo, che dimostra come il talento ci sia sempre stato e tuttora ci sia. Basta solo avere coraggio e pazienza e i risultati arrivano.

Quel coraggio e quella pazienza avuti da Stefano Cerioni, -subentrato all’esonerato Cipressa dopo le polemiche con la Federazione-, che si è preso due ori mondiali con la squadra e tre ori europei in poche settimane da tecnico della Nazionale di fioretto, buttando nella mischia giovani leve che hanno dato il via ad un ricambio generazionale di qualità altissima, ora chiamata a crescere ulteriormente in questo percorso di rinnovamento sia verso i mondiali di casa che si terranno il prossimo anno a Milano, sia verso le Olimpiadi di Parigi del 2024.

Intanto, bentornati Faraoni.