Mondiali nuoto paralimpico 2022: Italia leggendaria, è nuovamente campione del mondo
Gli azzurri,già campioni del mondo a Londra, chiudono nuovamente in cima al medagliere iridato di nuoto paralimpico a Madeira, riscrivendo la storia: 64 medaglie, 27 ori.
Xenia, Simone, Stefano, Giulia, Vincenzo… Sono solo alcuni dei nomi dell’Italia del nuoto paralimpico che questa sera è entrata nella leggenda di questo sport: con 64 medaglie, 27 delle quali d’oro, gli azzurri si sono confermati campioni del mondo tre anni dopo l’edizione di Londra, disputatasi nel 2019 prima del lungo stop a causa della pandemia.
Un record leggendario, fatto da una Nazionale che, nonostante tre defezioni importanti come quelle di Talamona, Bianco e Trimi in campo femminile, ha dimostrato la grande lunghezza in qualità della sua rosa, che le ha permesso di issarsi in vetta al medagliere per la seconda volta consecutiva, migliorando il già notevole record di 50 medaglie e di 20 ori che era stato stabilito tre anni fa nel Regno Unito.
Un numero impressionante di medaglie, figlio anche di un ricambio generazionale che ha portato ad una Nazionale giovane ma allo stesso tempo competitiva in tutte le categorie, con grandi stelle del firmamento che sono tornate a casa da assoluti mattatori.
Si pensi, ad esempio, a Simone Barlaam. Il nuotatore milanese, tesserato per la Polha Varese e il gruppo sportivo delle Fiamme Oro, ha centrato ben cinque medaglie d’oro con tre record del mondo -l’ultimo eguagliato nella sua gara, i 50 stile libero S9-, rivelandosi come assoluto trascinatore di una spedizione assolutamente gloriosa per l’Italia sull’isola lusitana di Madeira, che quest’anno è stata sede della competizione iridata del nuoto paralimpico.
“Loro non sono normali…loro sono straordinari…“ dice ad un certo punto Flavio Insinna nel film Rai A muso duro, incentrato sulla vita del neurologo Antonio Maglio, fervente seguace dell’idea che lo sport fosse un elisir di riabilitazione per il corpo e per la mente di ragazzi e ragazze affetti da disablità, nonché il capostipite delle Paralimpiadi, che presero il via a Roma nel 1960.
Mai battuta fu più azzeccata per questi ragazzi. Per entrare nella leggenda, bisogna avere già qualcosa di straordinario dentro di sé. Con la normalità, si rischia di cadere in un vortice di vittorie scontate e a volte afflitte dalla noia.
Queste 64 medaglie, sono la prova che i nostri ragazzi non sono normali, ma straordinari. E da questa sera, sono nuovamente campioni del mondo.
Gianluca Dozza
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