Mondiali 2018, Gruppo D: alla scoperta di Argentina, Islanda, Croazia e Nigeria

Continuiamo il viaggio fra i vari gironi di questi Mondiali di calcio che cominceranno il 14 giugno in Russia. Il Girone D vedrà come protagonista l’Argentina, l’Islanda, la Croazia e la Nigeria. 

Una big, un’esordiente, una possibile outsider e un piacevole ritorno. Questo è il quadro generale del Gruppo D dei Mondiali 2018 in Russia, dove saranno protagonisti l’Argentina, l’Islanda, la Croazia e la Nigeria. La prima giornata è in programma il 16 giugno, mentre la seconda sarà divisa nel 21 e 22 giugno, per poi chiudere con la contemporaneità del 26 giugno. 

gruppo d mondiali

Mondiali 2018, Gruppo D: Argentina 

Dopo aver perso la finale quattro anni fa, nonché tre finali in tre anni, c’è solo un unico grande obiettivo, cioè vincere. La pressione è tutta addosso all’Argentina del ct Jorge Sampaoli, che arriverà alla competizione dopo due anni davvero difficili con un cambio in panchina, le tante polemiche attorno alle decisioni per le convocazioni e, soprattutto, le solite difficoltà legate al gioco della squadra. Quel che è certo, come al solito, rimane la classe di una delle rose più forti in assoluto, che può essere considerato l’ultimo grande atto di un ciclo generazionale cominciato anni fa con la vittoria di Mondiali giovanili e, soprattutto, Olimpiadi. 

Punti di forza e punti deboli  

L’Argentina ha abbondanza incredibile in attacco, come dimostra anche la lista degli esclusi, che consta di nomi davvero altisonanti, alcuni dei quali avrebbero meritato, se solo si fosse potuto convocare più giocatori, di disputare i Mondiali. Ma, purtroppo, ciò che manca è tutto il resto, a partire da portieri troppo discontinui, continuando con una difesa che, al di là dei nomi, non convince poi così tanto, concludendo con un centrocampo con fin troppa qualità, ma con poca o nulla quantità. Questo, ovviamente, si traduce nella difficoltà di dare equilibrio tattico al gioco della squadra, fin troppo legato alle giocate estemporanee dei singoli e con ritmi del giro della palla esageratamente blandi, spesso dando vita a partite abuliche. 

Come gioca l’Argentina? 

Ci sono grandi dubbi a partire dal modulo che userà Sampaoli, ma molto dipenderà anche dai giocatori che giocheranno titolari di partita in partita. Di base, comunque, si punterà sul 4-3-3, che può trasformarsi in 4-2-3-1 in fase offensiva. L’infortunio di Romero costringerà il ct dell’Argentina a scegliere uno tra Caballero, Armani e Guzman, altrimenti solo delle riserve, mentre nella difesa a quattro ci saranno sicuramente Fazio e Otamendi al centro, con Ansaldi a giocarsi il posto con Tagliafico e il possibile adattato Salvio, ma non è da escludere che si possa puntare alla fine su Mercado o Acuna. A centrocampo Mascherano dovrà fare da equilibratore e, in base alla presenza di Banega e Biglia, ecco la doppia interpretazione del modulo, a meno che Lo Celso e Lanzini non vengano schierati contemporaneamente. In attacco Messi e Higuain sono imprescindibili, così come Di Maria, che però potrebbe essere anche abbassato, dando così spazio anche a Dybala o Aguero dal primo minuto. 

La lista dei convocati dell’Argentina

Probabile formazione: 

Argentina (4-3-3): Caballero; Salvio, Fazio, Otamendi, Tagliafico; Banega, Mascherano, Biglia; Messi, Higuain, Di Maria. 

Mondiali 2018, Gruppo D: Islanda 

Esordio assoluto per l’Islanda, che è arrivata a qualificarsi ai Mondiali dopo essere stata la nazionale più sorprendente dell’ultimo Europeo e al termine di un lunghissimo percorso iniziato con le qualificazioni del precedente Mondiale, quindi sei anni fa, quando solo i Play-off negarono la prima gioia internazionale alla nazionale guidata dal ct Heimir Hallgrímsson, che ha preso l’eredità della precedente ottima gestione. Certo, il girone è molto equilibrato, ma c’è la sensazione che superando il primo ostacolo senza una sconfitta, cioè la sfida contro la nazionale argentina, gli islandesi davvero potrebbero essere ancora una volta una grande sorpresa. 

Punti di forza e punti deboli  

Essendo una nazionale all’esordio, si potrebbe dire che l’Islanda manchi di esperienze. In effetti, è una lacuna, colmata solo relativamente dalla partecipazione agli Europei francesi. Ma, ciò che più conta, l’esperienza dei singoli giocatori è accresciuta in maniera esponenziale e la rosa sembra essere anche migliore di quella di due anni fa, visto che tanti giocatori islandesi giocano nei maggiori campionati europei. Sicuramente il centrocampo e l’attacco restano i punti di forza di una squadra che punterà più sull’entusiasmo che sulla qualità di una difesa e una porta probabilmente non all’altezza del resto della rosa. 

Come gioca l’Islanda? 

Si riparte dal 4-4-2, con cui tanto ha fatto bene in questi dieci anni l’Islanda, che punta molto sulla tattica, ma semplice e senza lapislazzuli, e sulla fisicità. Squadra tosta e difficile da battere, il ct Hallgrimsson ha abbondanza a centrocampo, dove Hallfredsson e Gunnarson, i due capitani storici, dovranno giocarsi il posto con Gislason, Skulason e Bjarnason al fianco degli imprescindibili Sigurdsson, il giocatore più forte, e Gudmundsson. Anche in attacco Sigurdasson e il giovane Gudmundsson proveranno a rubare il posto a Bodvarsson, che però rimarrà in ballottaggio con Finnbogason. A porta sarà ballottaggio tra Schram e Halldorsson, mentre in difesa Magnusson e Arnason dovranno giocarsi il posto con Eyjolfsson e Ingason al fianco di Sigurdsson e Skulason. 

La lista dei convocati dell’Islanda 

Probabile formazione: 

Islanda (4-4-2): Halldorsson; Sigurdsson, Ingason, Eyjolfsson, Skulason; Gudmundsson, Bjarnason, Gislason, Sigurdsson; Finnbogason, Bodvarsson. 

Mondiali 2018, Gruppo D: Croazia 

Inutile girarci attorno. La Croazia fa paura. E’ una delle squadre con maggiore classe e talento, qualità e abbondanza di scelte. Ma ci sono tanti se e tanti ma. Prima di tutto, un cammino nella fase di qualificazione sporcato proprio all’ultimo, superato solo grazie ai preliminari. Secondo, il cambio d’allenatore, l’arrivo del ct Zlatko Dalic, che dovrà essere bravo a mettere insieme le bocche di fuoco della squadra. Terzo, come sempre, l’equilibrio psicologico di una nazionale che può essere una delle outsider per la vittoria finale, ma che ha sempre accusato molto la pressione. Per ultimo, un girone comunque non facilissimo e una condizione fisica dei giocatori più forti non proprio ottimale. 

Punti di forza e punti deboli  

Avere il miglior centrocampo del mondo o, comunque, uno dei migliori, è già una base importante dalla quale ripartire. Se a questo si aggiunge un attacco molto forte e complementare, il gioco sarebbe fatto. Il problema è il reparto difensivo, non proprio così affascinante, senza dimenticare una porta che non darebbe le stesse garanzie dei primi due reparti. Il grande dubbio, più che altro, resta quella sensazione di volersi specchiare, di piacersi troppo e di sottovalutare gli avversari, che la Croazia ha palesato negli ultimi anni e che, poi, alla fine, sono risultati decisivi per risultati deludenti. 

Come gioca la Croazia? 

Difficile capire come davvero gioca la Croazia, visto che di partenza Dalic punta su un 4-2-3-1, che può diventare facilmente un 4-3-3 o un 4-1-4-1, in base ai giocatori in campo. A centrocampo e in attacco, comunque, ci saranno due posti disponibili per Badelj, Pjaca, Kalinic, Rebic, Brozovic, Kovacic e Kramaric, visto che Modric, Rakitic, Perisic e Mandzukic saranno assolutamente titolari. In difesa, invece, l’unico dubbio è relativo a Strinic, che dovrebbe essere favorito su Pivaric per completare il reparto con Vrsaljko, Vida e Corluka, davanti a Subasic, che rimane in vantaggio sul giovane Kalinic. 

La lista dei convocati della Croazia 

Probabile formazione: 

Croazia (4-2-3-1): Subasic; Vrsaljko, Vida, Corluka, Strinic; Modric, Badelj; Pjaca, Rakitic, Perisic; Mandzukic. 

Mondiali 2018, Gruppo D: Nigeria 

I bei vecchi tempi sono andati via, ma non è detto che non possano tornare. Qualcosa si sta muovendo, la Nigeria tornerà a disputare i Mondiali dopo tantissimi anni e lo farà grazie al ct Gernot Rohr, che è riuscito finalmente a dare un senso tattico al talento degli africani, esaltando la forza fisica, caratteristica principale dei propri uomini. Il girone è di quello proibitivi, o quasi, ma partire come la sfavorita e già perdente può essere l’arma in più per una squadra che proverà a mettere il bastone tra le ruote agli islandesi e ai croati per il passaggio del turno. 

Punti di forza e punti deboli 

E’ una squadra molto giovane quella della nazionale nigeriana, con una media età che sfiora i 25 anni. Sicuramente questa è la dimostrazione che il lavoro svolto nei settori giovanili e con le nazionali giovani sembra aver finalmente cancellato le difficoltà nate dal cambio generazionale. Il centrocampo è di grande esperienza, mentre l’attacco è abbondante e permette di cambiare ogni partita le bocche di fuoco in un mix perfetto tra fisicità e qualità. I punti deboli sono sicuramente porta e difesa, dove mancano giocatori di livello internazionale e, soprattutto, c’è la sensazione di grande vulnerabilità. 

Come gioca la Nigeria? 

Da buon allenatore qual è, Rohr vuole esaltare il centrocampo e l’attacco con il suo 4-3-3. In mediana Obi proverà a rubare il posto a Onazi e Ndidi al fianco di capitan Mikel, così come in attacco Iheanacho e Ighalo saranno sempre in ballottaggio con Musa e Iwobi per completare il tridente con Moses. Il problema, semmai, è in difesa, dove Elderson e Omeruo sono gli unici giocatori davvero importanti del reparto, mentre il giovane Aina e Balogun restano in ballottaggio con Ebuehi e Awaziem per gli altri due posti, a protezione di Akpeyi a porta, che dovrebbe essere preferito a Uzoho. 

La lista dei convocati della Nigeria

Probabile formazione:

Nigeria (4-3-3): Akpeyi; Ebuehi, Awaziem, Omeruo, Elderson; Ndidi, Mikel, Onazi; Moses, Musa, Iwobi. 

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