I tedeschi dominano per gran parte del match, soprattutto nella ripresa, ma trovano il gol della vittoria solo all’ultimo respiro con Kroos. In precedenza era stato Berg a far tremare i teutonici, parzialmente risollevati da Reus. Boateng avrebbe potuto dar loro il colpo di grazia con la sua stupida espulsione, ma la Svezia può e deve prendersi a schiaffi da sola per non aver praticamente giocato nei secondi quarantacinque minuti. La classifica adesso dice: Messico 6, Svezia e Germania 3, Corea 0. L’ultima giornata può offrire ribaltoni.

La Germania inizia subito a dettare il gioco e dopo tre minuti sfiora già il vantaggio con Draxler, che riceve un passaggio arretrato e batte dalla media distanza con il piattone, ma trova solo la provvidenziale gamba di un difensore svedese. I ritmi sono subito alti e i tedeschi sembrano prevalere sul piano del gioco, ma la difesa in giallo non lascia spazi per il tiro e così ogni offensiva sfuma.

La Svezia, invece, agisce di rimessa e Berg potrebbe segnare al 13° minuto, ma la sua conclusione da dentro l’area favorita da un bel lancio dalle retrovie finisce addosso a Neuer e l’occasione sfuma. C’è da dare atto all’ottimo intervento di Boateng, che sbilancia il numero 9 avversario prima del tiro.

Alla mezz’ora le cose si complicano per i tedeschi: prima si fa male Rudy, colpito da Toivonen, che non si riprende e deve uscire per far posto a Gundogan e al 32° minuto arriva anche il gol avversario: Claesson mette in area uno splendido pallone per Toivonen, che controlla di petto e segna con uno splendido pallonetto su cui Neuer deve arrendersi. Nel finale di tempo i tedeschi sfiorano il pareggio con Gundogan al 39° (grande parata di Olsen) e con Boateng al 45° (tiro fuori di un nulla). Ma potrebbe arrivare anche il mortale raddoppio scandinavo con Berg, ma Neuer respinge la sua zuccata con un gran balzo.

La ripresa si apre con il meritato gol del pareggio: al 48° minuto Kimmich crossa in mezzo, Gomez sfiora e Reus segna con una conclusione di controbalzo sporca che non lascia scampo ad Olsen. I tedeschi prendono poi campo e costringono gli avversari alla difensiva schiacciandoli nella propria metà campo; arrivano parecchie occasioni, la prima su colpo di testa di Muller terminato fuori di un niente e un’altra con Hector, che calcia troppo centralmente da buona posizione e non impensierisce l’estremo difensore svedese.

Nei minuti successivi la spinta tedesca si esaurisce un po’ e la Svezia prova a riemergere, ma non crea veri pericoli. Anzi, è Werner a sfiorare ancora il raddoppio per i suoi, ma conclude alto da buona posizione dopo un’azione sulla destra. Al minuto 82 la possibile svolta: Boateng stende da dietro Berg e si becca il secondo giallo e la Svezia prova ad approfittarne subito andando a sfiorare il nuovo vantaggio con lo stesso Berg, che però vede Neuer parargli un gran colpo di testa su cross di Granqvist. Il collega Olsen non è da meno e immediatamente dopo respinge con un balzo simil buffoniano un colpo di testa a botta sicura di Gomez.

Arriviamo così all’infernale coda del match, nel quale Brandt colpisce anche un palo con un missile da fuori. Siamo al 92° minuto e sembra proprio che il pareggio non debba schiodarsi, ma proprio a ridosso del quinto e ultimo minuto di recupero Durmaz tira giù Reus e regala alla Mannschaft una punizione golosissima, una specie di corner corto sulla sinistra: alla battuta si presenta Kroos, che approfitta della barriera piazzata a caso e batte Olsen sul palo più lontano. Con questo coup de theatre finisce il match.

TABELLINO:

Germania (4-2-3-1): Neuer; Kimmich, Boateng, Rudiger, Hector (87′ Brandt); Rudy (31′ Gundogan), Kroos; Muller, Reus, Draxler (46′ Gomez); Werner. Ct: Low

Svezia (4-4-2): Olsen; Lustig, Granqvist, Lindelof, Augustinsson; Claesson (74′ Durmaz), Larsson, Ekdal, Forsberg; Berg (90′ Thelin), Toivonen (78′ Guidetti). Ct: Andersson

Arbitro: Marciniak (POL)

Marcatori: 32′ Toivonen, 48′ Reus e 95′ Kroos

Ammoniti: Ekdal, Boateng e Larsson

Espulsi: 82′ Boateng