2 mesi senza segnare, per uno come Higuain, sono un’eternità. 60 giorni senza depositare la palla in rete (al netto delle due giornate di squalifica rimediate in campionato) meritano un approfondimento, perché le prospettive del Pipita in rossonero erano completamente diverse. Arrivato in pompa magna, si era caricato sulle spalle il Milan e grazie a un ispiratissimo Suso, aveva trovato la via del gol con molta facilità.
Tutto semplice insomma. Forse troppo. E infatti é arrivato questo inaspettato momento di flessione che ha portato un po’ di perplessità all’interno del mondo rossonero, che ora sente di non avere più certezza. In parallelo al calo di Higuain, è arrivato anche il calo di Cutrone e ci si inizia a chiedere se sia un semplice caso. Cutrone e Higuain sono due attaccanti fisici che fanno (più o meno) gli stessi movimenti, ha senso farli giocare assieme? Non sarebbe meglio giocare con una sola punta centrale e due mezz’ali a supporto?
Questa è soltanto una delle domande che si stanno facendo i tifosi rossoneri e non solo. Le altre riguardano Cahlanoglu (sempre impalpabile), Suso (a corrente alternata) Castillejo (più ombre che luci) e un centrocampo fisico ma poco incisivo in attacco. Domani la Fiorentina e senza Kessie e Bakayoko (squalificati) c’è il grosso rischio di incappare in un altro risultato non positivo: in caso di mancata vittoria, la panchina di Gattuso inizierebbe a traballare.
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