Analisi Milan-Napoli 0-0: la squadra di Gattuso conferma ancora una volta di aver invertito il trend contro le big della Serie A e costringe i partenopei al pareggio. Ottima prova delle “riserve” Musacchio e Zapata, che hanno dato solidità alla squadra, che ha anche avuto il coraggio di proporsi molto in avanti e cercare il gol.
Il Milan nel girone d’andata aveva collezionato 5 sconfitte in altrettante sfide contro le squadra che anche adesso lo precedono in classifica, mentre in questo fantastico girone di ritorno Gattuso è riuscito ad ottenere 2 vittorie (Roma e Lazio), 2 pareggi (Inter e Napoli) ed 1 sola sconfitta (immeritata, contro la Juventus).
Segno che qualcosa veramente è cambiato e, come ha detto Gattuso, interpretare gare di questo livello contro avversari così quotati e blasonati, è un segno tangibile che l’asticella si sta alzando sempre più.
Ieri pomeriggio il Milan è stato in grado di imbrigliare il Napoli, giocando assolutamente alla pari e facendo densità nella zona centrale del campo, costringendo gli ospiti a giocare un calcio meno propositivo rispetto a quello praticato in genere.
In particolare, dei rossoneri è piaciuto il modo in cui hanno fatto correre gli avversari senza palla, con linee di passaggio ben studiate e volte a far correre a vuoto gli azzurri, che hanno perso lucidità anche grazie ai palleggiatori rossoneri, capaci di eludere e mandare fuori giri il pressing della banda di Sarri.
La preoccupazione principale era dettata dalla contemporanea assenza di Bonucci e Romagnoli, ma onestamente Zapata e Musacchio hanno sfoggiato prestazioni maiuscole, bloccando un attacco atomico tra i migliori d’Europa e che ha segnato 66 gol in 32 partite (contro i 43 gol realizzati dai rossoneri), e dando una compattezza tale da permettere alla squadra di reggere bene botta e ripartire con ordine, rispondendo colpo su colpo e schiacciando anche a tratti il Napoli.
Ciò che è mancato per vincere la gara è stato un centravanti concreto, con Kalinic che si è sacrificato molto in fase di non possesso, ma che ha perso lucidità dentro l’area di rigore sprecando qualche buona occasione, e André Silva che non è riuscito ad incidere quando è entrato in campo.
Il fatto che alla fine il risultato l’abbia salvato Donnarumma con un super miracolo al 91′ non deve ingannare, il Milan è vivo e, anche se meno lucido e incisivo rispetto a un mese fa, ci crede ancora: per la Champions c’è anche il Diavolo e venderà cara la pelle.
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