La Juventus si lascia alle spalle la beffa di Champions League, risponde al Napoli, allunga sull’Inter e piega un Milan tenace nel posticipo di San Siro.

Dopo poco più di un anno, la Juventus sbanca ancora San Siro, sponda rossonera, con uno 0-2 sicuro, solido e convincente e, protagonista del match, nel bene e nel male, è ancora Gonzalo Higuain.

Un anno fa, in bianconero, le due reti del Pipita tra primo e secondo tempo, avevano permesso alla Juventus di centrare un prestigioso successo esterno su un campo storicamente ostico.

Ieri, l’argentino, indossando l’altra maglia, ha deciso in negativo la gara sbagliando la realizzazione dal dischetto verso la fine dei primi 45 di gioco e dando in escandescenza, nella ripresa, chiudendo anzitempo il match.

Due facce diametralmente opposte nella storia personale di Higuain, due risultati, però, in sostanza identici con la Juventus che conquista l’undicesimo successo in dodici gare di campionato, portandosi alla cifra record di 34 punti dopo così poche partite.

A sbloccare la gara ci pensa il rientrante Mario Mandzukic, definitivamente recuperato dal problema alla caviglia, e di nuovo a segno, di testa, su uno splendido cross di un crescente Alex Sandro.

Nella ripresa, dopo il rigore sbagliato dal Pipita ed un controllo generalmente saldo del match da parte dei bianconeri, è il solito Cristiano Ronaldo a congelare il risultato consegnando in sicurezza i tre punti alla sua squadra.

In un incrocio che non smette mai, comunque, di affascinare, è ancora una volta, nella storia recente, la Juventus ad emergere vincitrice e a proseguire un percorso fin qui praticamente immacolato.

Dall’altra parte, la resistenza fisica e tecnica con cui il Milan ha saputo tenere testa ai bianconeri malgrado diverse assenze in formazione, è il punto da cui Gattuso e la squadra dovranno ripartire per riportare questa sfida dove è giusto che sia, ad essere decisiva ai vertici della classifica.

VOTI

MIGLIORI

Mandzukic e Ronaldo 7: hanno il merito di realizzare le reti che consegnano i tre punti e nel mezzo duettano bene svariando nei pressi dell’area avversaria e modificando rispettivamente le loro posizioni. L’aspetto economico ha senz’altro pesato nella scelta di lasciare andare Higuain insostenibile insieme a CR7, ma probabilmente anche il lavoro tattico di Mandzukic è stato ritenuto più adatto per dialogare con il fenomeno portoghese. 

Cancelo e Alex Sandro 7: sulle fasce la Juventus ha letteralmente dominato la gara, spegnendo sul nascere la pericolosità delle due menti tattiche rossonere, Calhanoglu e Suso, e spingendo senza sosta, dal primo al novantesimo minuto. Sono loro a creare i presupposti per le reti degli attaccanti. 

Bentancur 7: la crescita, continua e costante, di cui si è reso protagonista l’uruguaiano in queste ultime settimana non smette più di sorprendere. Allegri non ha paura nemmeno a togliere la regia di Pjanic sapendo di potersi affidare brillantemente alla sua qualità.

Szczesny 7: conoscendolo, ipnotizza Higuain disinnescando la sua, buona, conclusione dal dischetto e si riscatta da qualche critica di troppo dopo i quattro minuti funesti in Champions League.

Romagnoli 6,5: il capitano fa il capitano e trascina i suoi emotivamente quando è più necessario farsi sentire. Insieme a ciò, confeziona un’altra prestazione pulita e solida, segnali inequivocabili di un talento davvero grande.

Matuidi 6,5: corre incontro a chiunque transiti vicino alla sua zona di competenza, è sempre il primo a proporsi ed il primo a ripiegare dimostrando polmoni eccezionali. Consola l’ex compagno Higuain con garbo e rispetto, campione del mondo anche fuori dal campo.

PEGGIORI

Benatia 6: poco lucido nell’intervento che gli costa il primo giallo, pasticcia maldestramente in area in occasione del rigore e rischia la doppia sanzione. Nella ripresa, però, si rialza e diventa impenetrabile.

Suso e Calhanoglu 5,5: lecito sempre aspettarsi tanto dai piedi più talentuosi ed efficaci della compagine rossonera, eppure la serata non gira, sulle fasce incidono poco, e la fisicità bianconera non gli dà mai tregua.

Abate e Rodriguez 5: ancora più in apnea gli interpreti bassi sugli esterni che sono vittime costanti delle sfuriata offensive bianconere. E’ uno spartito che ormai si ripete sempre nelle gare delle avversarie della Juventus e i terzini, molto spesso, sono i peggiori in campo.

Higuain 4,5: in poco meno di 90 minuti è emerso nel dramma sportivo il dramma umano di un giocatore scaricato dalla squadra per cui tanto aveva lottato negli ultimi due anni. L’errore dal dischetto e la rete definitiva del suo rimpiazzo, Ronaldo, hanno fatto sprofondare il Pipita in una rabbia furiosa e verace. Un grande campione che, purtroppo, spesso, non è stato capace di tenere il sentimento, quello opprimente e negativo, lontano dal campo.