Quando giochi contro la Juventus la perfezione già non basta, figuriamoci una prestazione normale o sotto tono. Se poi si oscilla tra queste due ipotesi, il risultato è lo stesso, anche se la Juventus gioca quasi sotto ritmo, come a voler risparmiare le forze per altro. Quella di stasera non era un avversario in lustrini e paillettes, così come non lo erano i rossoneri. Incerottati e con poca qualità, gli uomini di Gattuso hanno provato a giocare di sciabola, ma prendere gol dopo otto minuti da Mandzukic, che stacca prendendo il tempo a e lo scalpo di Rodriguez su un cross da sinistra di Sandro, che quasi si offende per la facilità con la quale ha potuto effettuare il traversone, fa male al morale. Sbagliare un rigore in chiusura di tempo un rigore con Higuain, che vede Benatia stoppare di mano il pallone mentre prova a dribblarlo, è un segnale di resa parziale. Beccare gol da Ronaldo, che mette in rete un tiro di Douglas Costa respinto da Donnarumma e scaturito da una boiata difensiva di Laxalt, quasi in chiusura di match e restare in dieci poco dopo perché il Pipita, ancora lui, sbrocca e prende a male parole l’arbitro per un fallo netto e meritevole del giallo, sono il segnale della resa totale. Conclusa l’analisi impietosa, vediamo come Gattuso ha descritto il match alle telecamere nel post-partita.

Il tecnico analizza il match e stigmatizza il comportamento dell’argentino: “Abbiamo giocato contro una grande squadra, che da anni vince e prende pezzi da novanta. Siamo stati in partita, poi abbiamo commesso un’ingenuità sul secondo gol. Ma la squadra ha tenuto bene e a tratti ha giocato un bel calcio. I livelli sono diversi, ma forse col rigore la partita sarebbe cambiata. Higuain? Decidono loro chi calcia i rigori, Gonzalo se l’è sentita ma è stato bravo Szczesny. Non facciamo polemica, l’anno scorso anche Rodriguez e Kessié sbagliarono. Ora è facile massacrare il Pipita, spero solo si scusi per l’atteggiamento con l’arbitro perché deve controllarsi meglio per l’esperienza che ha. Sente tanto peso addosso, ha sbagliato il rigore contro la sua ex squadra e a volte l’emozione ti può fregare. Ma deve sbroccare il meno possibile e pensare al campo“.

Infine, oltre a fare i doverosi complimenti agli avversari, Gattuso torna sul match spiegando di non essere del tutto scocciato per risultato e prestazione e insistendo, ma non a titolo assolutorio, quanto la situazione fisica sia difficile: “La Juventus non è soltanto la squadra più forte d’Italia, ma è la più attrezzata in Europa con City e Barcellona. Potevamo stare in partita fino all’ultimo, andavamo a fiammate ma non ho mai avuto la sensazione di potergli fare del male. La squadra mi è piaciuta, non tutto è da buttare. Nel primo tempo Abate si preoccupava di Ronaldo largo, la pressione non è mai stata perfetta. E Castillejo ha giocato in una posizione in cui non lo avevamo mai provato. Abbiamo recuperato qualche pallone, ma non siamo stati brillantissimi. Anche Calhanoglu ha giocato stringendo i tanti, a livello qualitativo ha dato qualcosa in meno per questo motivo“.