Milan, Berlusconi affida la panchina a Brocchi: Mihajlovic cacciato dopo una cena ad Arcore
Scoppia la bomba in casa Milan. A sorpresa, infatti, nella notte il presidente Silvio Berlusconi ha deciso di esonerare Sinisa Mihajlovic che, da questa mattina, non è ufficialmente più l’allenatore dei rossoneri. Al suo posto viene contestualmente promosso Cristian Brocchi che, in questa stagione, era alla guida della Primavera.
La decisione, arrivata un po’ a sorpresa, è avvenuta a seguito di una cena ad Arcore nella quale erano presenti, ta gli altri, anche Adriano Galliani e Barbara Berlusconi: nella circostanza il patron rossonero si è definito particolarmente deluso dall’operato del tecnico serbo soprattutto dopo le ultime prestazioni della squadra. La sconfitta contro i rivali storici della Juventus, dopo una settimana di ritiro, è stata dunque la gocca che ha fatto traboccare il vaso.
Mihajlovicha ricevuto la notizia mentre si trovata a Roma, città in cui vive la famiglia: all’annuncio l’ex allenatore della Sampdoria si è detto molto infastidito dai continui attacchi del presidente nei suoi confronti e nei confronti della squadra. Il divorzio, quindi, è parso pressoché inevitabile.
Per quanto riguarda Brocchi, il contratto già in essere non cambierà né relativamente alle cifre né alla durata, con la scadenza al termine dell’attuale stagione. Inalterato sarà anche lo staff che l’ex centrocampista porterà con sé, fatta eccezione per il preparatore dei portieri Alfredo Magni, il quale sta seguendo da vicino la crescita di Gianluigi Donnarumma.
Questo il comunicato ufficiale del Milan:
Ac Milan comunica l’esonero del signor Sinisa Mihajlovic dall’incarico di allenatore. Al signor Mihajlovic vanno i più sentiti ringraziamenti per l’attività fin qui svolta con impegno e correttezza. La conduzione tecnica della Squadra è affidata, fino al termine dell’attuale stagione, al signor Cristian Brocchi al quale Ac Milan rivolge i più cordiali auguri di buon lavoro.
Salgono così a 3 gli esoneri in sole 4 stagioni: da Clarence Seedorf a Filippo Inzaghi terminando proprio con il serbo. Il Cavaliere, dunque, ha optato per un altro neofita che porta con sé da una parte l’entusiasmo e la voglia di fare, ma dall’altra anche un grosso punto interrogativo circa l’esperienza e la capacità per guidare un gruppo debole psicologicamente in una piazza calda come non mai.
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