Milan, cosa sta succedendo tra Elliott e Blue Skye e cosa rischia RedBird
Vi è una proprietà attuale, quella di RedBird che fa capo a Gerry Cardinale ed è protesa a conquistare il più possibile sul rettangolo verde con il Milan. E ve ne è un’altra che dei rossoneri era proprietaria ovvero il fondo statunitense Elliott. Su quest’ultimo preme Blue Skye sta premendo volendoci vedere chiaro sulla cessione da parte sua del club rossonero a RedBird.
Blue Skye figurava come socio di minoranza al 4.27 per cento della Project Redblack, la società con cui Elliott controllava il 100 per cento di Rossoneri Sport, sodalizio lussemburghese che gli consentiva di detenere il 99.93 per cento del Milan fino a quando non lo cedette a Red Bird il 31 agosto 2022.
Il modo con cui il passaggio di proprietà è avvenuto , a Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo, maggiorenti di Blueskye, non quadra affatto. A ricostruire per filo e per segno la vicenda sono il quotidiano “Tuttosport” e “Il Corriere della Sera”. Secondo Blueskye, infatti, “l’accordo era stato ufficializzato in maniera frettolosa senza che l’acquirente Redbird avesse effettuato una due diligence come da prassi”. Da parte propria Elliott controbatte parlando di “azioni frivole e vessatorie, un tentativo di estrarre un valore a cui Blue Skye non ha diritto”.
Con due valutazioni tanto agli antipodi, la vicenda non poteva che finire, come è finita, per carte bollate. Dall’Italia al Lussemburgo, dagli Usa a Hong Kong. Lo scorso 26 gennaio vi è poi stata una perquisizione da parte della Guardia di Finanza negli studi legali dei professionisti che avevano seguito il passaggio di proprietà tra Elliott e Redbird dopo che Blue Skye aveva parlato di “appropriazione indebita”.
Il 30 marzo la vicenda ha registrato un’ulteriore evoluzione ovvero l’accoglimento da parte del Tar del Lazio della richiesta dei legali di Cerchione e D’Avanzo di avere dalla Figc entro trenta giorni il fascicolo concernente i requisiti di onorabilità e solidità finanziaria della proprietà del Milan.
“Il giorno dopo le perquisizioni delle Gdf del 26 gennaio Elliott ha spostato oltre un miliardo di Euro fra denaro (515 milioni) e obbligazioni (541 milioni) dalle due società lussemburghesi, Rossoneri Sport e Project Redblack, alle Isole Cayman e in Delaware (negli Stati Uniti, ndr). E, nella stessa giornata, Redblack si è precipitata a distribuire gli attivi a Elliott , dunque a fare risalire il denaro e i titoli per due terzi alla Elliott International che si trova nelle Isole Cayman e per un terzo alla Elliott Associates in Delaware. Elliott ha poi lasciato 4,6 milioni di Euro nelle casse di Rossoneri Sport e Redblack controllate da lui al 95,7 per cento e al 4,27 per cento dal socio di minoranza Blue Skye”.
Blue Skye ritiene quei 46 milioni “insufficienti a garantirle il pagamento dei 117 milioni dovuti a lei quale remunerazione del cofinanziamento di acquisto, valorizzazione e cessione del Milan. D’Avanzo e Cerchione hanno chiesto quindi al Tribunale Fallimentare di Milano di “dichiarare l’insolvenza delle due società lussemburghesi”. L’udienza è stata fissata per il 24 maggio. Elliott resta fermo sulle sue posizioni e parla di “opere temerarie” volte a cercare, da parte di Blueskye, “di ottenere un profitto superiore a quello che gli è già stato corrisposto”. Resta da vedere ora come evolverà la vicenda.