Mazzata Tonali, adesso intervengono anche in Inghilterra: la situazione è terribile

I guai per Sandro Tonali non sono affatto finiti. Le nuove complessità per il centrocampista nuove complessità provengono dall’Inghilterra
Dopo gli applausi di un intero stadio, il Saint James Park, dopo le parole al miele dell’allenatore del Newcastle, Eddie Howe, arrivano le cattive nuove per Sandro Tonali, squalificato in Italia e, come sottolineato dalla FIFA, anche a livello internazionale.
Il centrocampista di Lodi sta scontando una squalifica per diciotto mesi, dieci dei quali lontano dai campi da gioco, il che vuol dire niente Euro 2024 a prescindere se l’Italia di Spalletti si qualificherà o meno per la kermesse continentale in programma dal 14 giugno al 14 luglio, con annessa multa da ventimila euro.
Poi potrà tornare in campo. Ma nei restanti otto mesi dovrà partecipare a percorso riabilitativo obbligatorio, peraltro già iniziato, con uno psichiatra esperto nella lotta alla ludopatia, da scontare in pene accessorie. In Italia.
Un percorso riabilitativo segnato da sedici incontri pubblici, in presenza, organizzati dalla federazione in ambito prevenzione o recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. Questo sempre in Italia. E all’estero.
Tonali, nuove nubi all’orizzonte
Questo in Italia, complice quel patteggiamento che aveva segnato la squalifica del primo giocatore-scommettitore, Nicolò Fagioli. Che, a differenza di Tonali, non aveva giocato sulla Juve. Tonali, invece, aveva violato l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva, giocando sì su Brescia e Milan, ma senza intaccare l’articolo 30 del CGS, quello relativo all’illecito.
Ma in Inghilterra, a quanto pare non si accontentano, da qui arrivano nuovi nubi all’orizzonte per il centrocampista della Nazionale (almeno prima della squalifica), campione d’Italia con la maglia del Milan.

Interviene la Football Association
La FA, infatti, ha indagato il centrocampista del Newcastle, per cercare di capire se Tonali non abbia continuato a scommettere sul calcio, anche dopo il trasferimento a Newcastle. Si tratta naturalmente di un pro forma, un passaggio quasi obbligato, che potrebbe confermare o aprire una nuova indagine.
Il Milan, dal canto suo, ha fatto sapere ai media inglesi di aver appreso della dipendenza di Tonali solo quando la notizia è diventata di pubblico dominio. E qui si apre un altro punto: non tutti ne sono convinti. “È davvero difficile entrare nel merito di ciò che gli altri club fanno o non sanno. Tutto quello che possiamo fare è esaminare la nostra indagine interna e il nostro processo interno”. Così un abbottonatissimo Dan Ashworth, direttore sportivo del Newcastle. Mentre la FA indaga, si apprende che i Magpies starebbero pensando di riducesse l’ingaggio di Tonali di 140.000 sterline a settimana, almeno per i prossimi dieci mesi, quando terminerà la prima parte della sua squalifica.