Dalle manette alla santità il passo è breve. Chi si ricordava un Josè Mourinho funambolico e inarrestabile, si è dovuto ricredere. Questi 8 mesi di Manchester United ci hanno restituito infatti un Mourinho calmo e rilassato che nell’ultima conferenza stampa si è autodefinito The Calm One.
Una metamorfosi vera e propria che segna il passaggio all’età matura per l’irrequieto allenatore portoghese, che soprattutto in Italia si era reso protagonista di sfuriate in conferenza stampa, proteste veementi contro le terne arbitrali e gag esilaranti. Il suo obiettivo era quello di attirare le attenzioni su di sé per allontanarle dall’ambiente e dai giocatori.
Chi non ricorda le manette al termine di Inter-Sampdoria? Dopo due espulsioni discutibili, Mourinho si era rivolto al pubblico di San Siro con il gesto delle manette. Quando Snejider venne espulso nel derby (poi vinto 2-0) si era scagliato contro il quarto uomo e al termine della partita, con la solita schiettezza, aveva dichiarato ai giornalisti che l’Inter quella partita l’avrebbe vinta anche in sette.
Indimenticabile poi la sua sfuriata contro la categoria dei giornalisti sportivi, accusati di prostituzione intellettuale. L’allenatore portoghese è stato uno degli allenatori più amati e odiati allo stesso tempo e ha dato sempre tanti motivi, alla stampa e agli addetti ai lavori, per parlare di lui. In questi mesi però, José Mourinho è diventato un agnellino e al massimo si è limitato a dare un calcio qualche bottiglietta. Di questo passo, fra qualche anno potrebbe concorrere per il Nobel per la Pace…
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